00 10/11/2009 15:28
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Tabacci lascia l'Udc: «Nessuna polemica,
mi auguro che con Casini ci si ritrovi»

Il deputato si iscrive al gruppo misto e si avvicina a Rutelli
Vernetti lascia il Pd e segue l'ex sindaco


ROMA (9 novembre) - Bruno Tabacci, deputato dell'Udc, annuncia il suo addio al partito e l'iscrizione al gruppo misto della Camera. Un passo che lo avvicina al progetto neocenrista di Francesco Rutelli, appena uscito dal Pd.

«Non ho alcun intento polemico verso Casini». Al Corriere della Sera Tabacci spiega la sua scelta parlando di un futuro centro «distante e alternativo al populismo di Berlusconi e della Lega». «Non ho alcun intento polemico verso Casini - aggiunge -: credo che il suo riavvicinamento a Berlusconi sia tattico, non strategico, ma ovviamente non è questa la mia posizione. Mi auguro che con Pier Ferdinando Casini ci si possa ritrovare più avanti; prima o poi, pure lui dovrà ricollocarsi al centro nell'orizzonte di un partito comune; anche perché immagino che ad Arcore non caverà un ragno dal buco. Io comunque con Arcore e dintorni non intendo avere nulla a che fare».

Tabacci parla di «un'alleanza dinamica, aperta al dialogo tra laici e cattolici, distinta ma attenta all'evoluzione della sinistra politica e del Pd», definendo «coerente» l'evoluzione del Partito democratico che ha eletto Pier Luigi Bersani segretario collocandosi «nell'alveo del socialismo europeo». Ma osserva: «In questo senso l'iniziativa di Rutelli è motivata e ineccepibile. Bersani fa il suo mestiere, ma noi dobbiamo fare il nostro».

«Credo sia giusto rafforzare Rutelli», è stato il commento del leader dell'Udc ai cronisti che gli chiedevano un commento sull'addio di Tabacci.

Rutelli: mio progetto largo e inclusivo. «La scelta di Bruno Tabacci è una scelta di grande dignità e nobiltà. Ma non va intesa come una sfida all'Udc. Piuttosto è un passaggio che permetterà di rafforzare un progetto molto più largo ed inclusivo». Così Francesco Rutelli, interpellato dall'agenzia Ansa, giudica la scelta di Tabacci di lasciare il proprio partito e di avvicinarsi al progetto dello stesso Rutelli.

Intanto Gianni Vernetti, ex sottosegretario agli Esteri, parlamentare della Margherita prima e del Pd poi, ha deciso di lasciare il partito per seguire Rutelli. «Credo che il Pd sia qualcosa di molto diverso da ciò che avevamo pensato. I 4 milioni di voti persi fra il 2008 e il 2009 sono stati il primo campanello d'allarme, peraltro ampiamente sottovalutato. Oggi -ha aggiunto Vernetti - il Pd occupa uno spazio politico angusto, raccoglie non più di un quarto del voto degli italiani e non riesce a essere convincente per settori enormi della nostra società».
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Già all'inizio del 2008 Tabacci aveva lasciato Casini, uscendo dall'«Unione dei Democratici Cristiani e di Centro» e fondando il «Movimento per l'Italia» (col simbolo della «Rosa Bianca») assieme a Pezzotta, Baccini e altri. Poi i due partiti per le elezioni si federarono nell'«Unione di Centro» e l'abbandono di Tabacci fu sostanzialmente neutralizzato (lui e Pezzotta furono eletti nella lista comune in quota Rosa Bianca). Credo però che si finirà col costituire l'ennesimo partitino neodemocristiano: anche l'uscita di Rutelli pareva destinata a spaccare il PD,. invece solo pochi dei suoi seguaci gli anno finora tenuto dietro.




"Nonostante la loro tendenza a costruire Morti Nere, mi sono sempre considerato un tipo da Impero" - Sheldon Cooper, da The Big Bang Theory