Le onde
Questo è uno di quei libri per cui credo di poter usare senza esitazione la parola capolavoro.
Aveva ragione la Woolf a definirlo il punto più alto della sua produzione, benché la struttura non lo renda certo il romanzo più noto o più popolare.
Ma la capacità di rendere il flusso di coscienza diviene in quest'opera singolare l'occasione per una sensibile e profondissima riflessione sulla vita, laddove il termine riflessione è sbagliato: la Woolf non ne parla, non la racconta, la rende, la trasmette, la fa sentire.
E' un'opera densissima che richiede una concentrazione assoluta, pena perdere spunti stimolanti, che sono presenti in ogni pagina, quasi in ogni riga. Per questo la lettura è a volte faticosa, o comunque impegnativa (ma secondo me non noiosa: ho letto nell'introduzione l'aggettivo monocorde, su cui non concordo molto). Non ho trovato altrettanta profondità nel più celebre Mrs Dalloway, nonostante il suo valore e le sue immagini evocative, né tantomeno ne La crociera.
Le onde è una lettura preziosa, anche se credo possa non risultare necessariamente piacevole, dal momento che rifiuta un andamento narrativo quale si può trovare ad esempio ne La coscienza di Zeno o ne La ricerca di Proust.
Eppure se ne può fare a meno, perchè forma e contenuti secondo me conquistano.