Un parere sulla costruzione delle Rune

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°{iane}°
00sabato 30 agosto 2008 17:42
Ebbene sì, sono in fase ricostruttiva. Premetto che ho trovato due argomenti sulle Rune (oltretutto molto simili tra loro) ma parlavano di letture e significati vari...

Io passo alla fase precedente: vorrei usare o un tipo di legno o un tipo di pietra. Inizialmente avevo pensato al Sambuco ma ho letto che l'interno dei rami è un midollo spugnoso e ho paura che col tempo le Rune di Sambuco si possano rovinare o rompere. Quindi sto pensando a qualche altro tipo legno tipo il Palo Santo...

Ho pensato anche alle pietre ma mi è venuto in mente che finora tendo a scegliere (sia nell'ambito legno che in quello pietre) l'elemento più vicino a me, e questo può far bene per la futura sintonia con le Rune, ma può forse anche rovinare la fondamentale neutralità durante la lettura creando una situazione diciamo "di favore"?

Questa è una domanda che mi sdubbia molto, di cui mi piacerebbe avere vostri pareri.

E un'altra domanda, molto più semplice è: che tipo di legno, pietra usereste voi e perchè?

Magari alcuni potrebbero pensare "ma perchè farsi tanti problemi quando esistono tanti bei sassi in riva al fiume?" o anche le conchiglie visto che se ne parlava di recente :)

Beh su queste cose sono un po puntigliosa [SM=x69324] [SM=g27777]
Cordelo di Quart
00sabato 30 agosto 2008 19:42
°{iane}°, 30/08/2008 17.42:

Beh su queste cose sono un po puntigliosa


That makes two of us!!! [SM=x69319]
Seguo la tradizione celtica e, credo qualcuno lo abbia notato, sono anch'io piuttosto puntiglioso.
La tradizione vorrebbe che siano fatte di osso, o al massimo di legno; niente impedisce ovviamente che tu scelga materiali diversi, se ti senti maggiormente in sintonia con questi.
Personalmene le faccio di osso, dai macellai si trovano a poco prezzo le ossa di bue o di cavallo; quelle delle gambe sono la parte più facilmente utilizzabile allo scopo.
In altenativa, ma lo faccio solo per amuleti (non userei mai ossa per fare amuleti) o oggetti decorativi, utilizzo dei rami di scarto dalle potature, qui le piante non mancano. Una volta trovato il ramo che mi 'dice qualcosa' lo taglio a fette diagonali (come il salame per intenderci), utilizzando una sega a nastro, magari dovrai farteli tagliare da un falegname o un amico bricoleur.
L'incisione dei simboli segue un rituale abbastanza preciso, che richiede una perfetta conoscenza del simbolo e dei suoi significati nei vari piani, ma questo sicuramente lo sai già.
Se usi i materiali tradizionali posso svelarti un trucco per la coloritura, basta usare del normalissimo antirombo molto diluito, si trova in confezioni da mezzo chilo in su veramente a quattro soldi, lo stesso materiale, chiamato pomposamente 'bitume di giudea', costa venti volte tanto nei negozi di belle arti; in alternativa un mix di poca terra di siena bruciata con terra d'ombra bruciata darà lo stesso risultato, un bel colore marrone caldo, piuttosto scuro, che andrà steso su tutta la superficie dalla runa riempiendo bene le incisioni, asportandone poi quasi completamente la parte superficiale.
Questa tecnica tingerà leggermente la superficie e maggiormente le parti incavate. Dopo almeno 36 ore di asciugatura, una stesura leggera ed uniforme di flatting opaco (accuratamente mescolato prima dell'uso) proteggerà il tuo lavoro per molto tempo. Se hai probemi a trovare il flatting opaco basta aggiungere una buona dose di cera (carnauba) al flatting normale.

Buon lavoro
°{iane}°
00sabato 30 agosto 2008 22:30
Grazie Cordelo, con te non manca mai la risposta :)

E che risposta, non avevo idea di cosa usare per tingere. Avevo letto da qualche parte di usare rigorosamente il rosso o il blu come colori simbolici...però a me non piacciono gli "estremi" preferisco colori caldi e sfumati e questo mix che mi hai suggerito funziona bene :)

Di solito anche io uso il legno (anche perchè un sacchetto di 25 sassi è pur sempre un sacchetto di 25 sassi...)oltretutto all'accademia lo lavoro quindi tagliarlo non sarebbe un problema.

In questo momento di dubbio non avevo mai pensato alle ossa...è un materiale che non ho mai usato per niente eppure credo che per le Rune a scopo di divinazione non sia male.

Ecco le domande puntigliose:

-Come lo taglio l'osso in modo che non si scheggi?
-Dopo quanto e come asporto il colore superficiale della runa?
-Non conosco il flatting opaco, dove lo posso trovare? Ho sempre usato acrilico spray trasparente ma purtroppo viene lucido.

Grazie delle risposte e della pazienza ;)

Cordelo di Quart
00domenica 31 agosto 2008 00:00
Re:
°{iane}°, 30/08/2008 22.30:

Avevo letto da qualche parte di usare rigorosamente il rosso o il blu come colori simbolici...


Infatti il rosso è il colore tradizionale, ma anche a me non piace.

Ecco le domande puntigliose:
-Come lo taglio l'osso in modo che non si scheggi?

Lo tagli prima per il lungo in striscie della larghezza voluta (calcolando lo sfridio del taglio), poi ogni striscia la tagli in sezioni della dimensione desiderata (stando leggermente abbondante), se usi una sega a nastro non dovresti avere nessun probema, le ossa di cavallo e di bovino non si scheggiano facilmente, come invece fanno quelle di maiale e di coniglio. Poi arrotondi leggermente i bordi (e qualcosina più gli angoli) a mano libera con una mola (tipo quelle degli arrotini), lo scopo è di ottenere 'pezzi' all'incirca della stessa dimensione, ma non troppo regolari.
L'incisione si fa con un bulino appoggiando il pezzo su un sacchetto di tela robusta quasi pieno di sabbia (tenerlo in mano è sconsigliabile.. se ti scappa il bulino capsci perchè...), oppure à l'ancienne lavori con un bulino arroventato, ovvero se sei modernista con un trapanino da hobbista su cui avrai montato una fresa di misura adatta.

-Dopo quanto e come asporto il colore superficiale della runa?

Dipende da quanto sia liquida la mista, se è abbastanza densa metti e togli subito con un panno non troppo morbido (sennò assorbirà anche il colore negli incavi), se invece vedi che ne rimane troppo poco aspetta una decina di minuti, se dovessi avere problemi perchè s'è asciugata troppo, basta inumidire appena il cencio con pochissima acqua ragia.

Non conosco il flatting opaco, dove lo posso trovare? Ho sempre usato acrilico spray trasparente ma purtroppo viene lucido.

Acrilico? Quelle horreur!!! [SM=x69327]
Il flatting opaco o trovi in quasi tutti i colorifici frequentati dai professionisti. Se non vuoi acquistarne una confezione (ci sono anche da mezzo chilo) puoi usare il flatting normale mescolato con una dose generosa di cera; la carnauba è la miglore per questi usi, perchè una volta cristallizzata è molto più resistente della cera d'api.

Se usi colori ad olio o l'antirombo (puro sembra nero, ma MOLTO diluito diventa di un bel marrone) aggiungici del legante o quando farai la sovraverniciatura rischi di asportarli. N.B. L'antirombo è molto siccativo, quindi i tempi di asciugatura si accorciano.
La miscela ideale da utilizzare come legante a cui aggiungere il colore in tubo o l'antirombo è composta di ragia, olio di lino cotto e flatting in rapporto circa 2/1 scarso/0.5 rispettivamente.
Ah... quasi dimenticavo, il colore non miscelarlo alla mista, ma intingi il pennello nel gilp e poi accarezza leggermente la bocca dei tubetti (tenendoli leggermente spremuti), raccogliendo i colori in punti diversi del pennello, questo ti permetterà di avere una finitura meno uniforme, più rustica.
Va da sè che un paio di prove per impadronirsi della tecnica e delle proporzioni fra i due colori (o la corretta diluizione dell'antirombo) è consigliabile.

E dulcis in fundo... ocio ai diti neh!!! (m'è venuta la pronuncia turineisa... sembro la Littizzetto) [SM=x69315]
Vanima
00domenica 31 agosto 2008 08:42
Stando ad alcuni (tacito, se non sbaglio::. se volete vado a controllare) le rune andrebbero fatte da un ramo, poi dopo la lettura gli si dovrebbe dare fuoco. Insomma, le rune sarebbero usa e getta...
Questo per ovvie ragioni non si usa più.

Che io sappia il materiale più popolare era il legno, ma si usavano anche pietre
Essenzialmente le rune si ricavavano da quello che si riusciva a recuperare, era gente pratica che usava quel che aveva senza troppi problemi. La buona regola generale è di non usare qualcosa che loro non sarebbero riusciti a ottenere! Alcuni per esempio usano rune di carta poi bruciandole per rispettare la tradizione stando a tacito però non ha molto senso visto che la carta non sarebbe stata essattamente a portata di mano...

Di solito si prendono cerchi di legno ricavati dallo stesso ramo, si incidono le rune poi nell'incisione di mette del colore (loro usavano solitamente il rosso per la maggior disponibilità)

Cordelo abbiamo un approccio diverso e questo va benissimo, ma devo ammettere che l'uso del flatting non mi sembra un'ottima idea... Prima di tutto "blocca" leggermente il contatto con l'essenza del legno o materiale, e poi perchè se si fa tutto lo sforzo per usare le stesse tecniche di lavorazione è un po' insolito chiudere il tutto con qualcosa che loro non avrebbero potuto fare....
Ma questa non è una critica solo opinione personale, per il resto condivido la maggiorparte di quel che dici semplicemente le mie rune le feci in modo diverso

Segnalo che la runa "vuota" detta wyrd è un'invenzione moderna
assolutamente superflua nel caso non tutti che leggono lo sappiano
Stormwind
00domenica 31 agosto 2008 08:48

Per me vanno su pietra. Ma non pietre semipreziose o dure, tipo quarzi o agate, pietra-pietra, dai sassi di fiume ai sassi di montagna.

La tradizione vorrebbe che siano fatte di osso, o al massimo di legno

Non intendi tradizione norrena, però... o si? Perchè a me pareva che la pietra fosse comunque ben usata con le rune.

Ah, solo una nota generale a beneficio del solito passante frettoloso e poco informato: le rune sono di origine e uso (maggioritario) nordici: in base al mito le ricevette infatti Odino dopo 9 giorni e 9 notti appeso all'albero Yggdrasil.

Io ho da due anni delle pietre di fiume raccolte (in un posto particolare) per farne rune. Ancora sono intonse, non si è manifestato il momento di realizzarle. Chissà, forse avvicinandosi al nord le cose cambieranno... [SM=g27777]

[SM=x69318]

Lae

Vanima
00domenica 31 agosto 2008 08:50
Anche le mie sono di pietra semplice, nulla di prezioso
Cordelo di Quart
00domenica 31 agosto 2008 18:34
Stormwind, 31/08/2008 8.48:

Chissà, forse avvicinandosi al nord le cose cambieranno...


Ah beh... anche tu mica scherzi, avvicinarsi al nord va bene, ma mi pare che tu fai troppo un'esaggerazione... [SM=x69315]
Back IT:
Essendo bravino a lavorare il plexiglass mi chiedo... ma se le facessi àitèc?
°{iane}°
00mercoledì 3 settembre 2008 17:56
rieccomi qua, ho appena letto tutte le vostre risposte, sono molto soddisfatta :)

Grazie Cordelo per le delucidazioni, spero vivamente di riuscire a recuperare tutti i materiali e riuscire nell'intento. Avere la "ricetta" è già un bel passo avanti!
Come ha detto anche Vanima, l'unica cosa che mi lascia sdubbiata è l'uso del flatting. Capisco benissimo che è un'ottima protezione, anche perche l'osso non è proprio un materiale eterno; però diciamo che l'idea dello strato protettore mi fa lo stesso effetto della plastichina protettiva dei tarocchi. Comunque è un ottimissimo (itaglianesimo) prodotto alternativo all'acrilico (sì, ammetto che è uno schifo ma non sono proprio una cima con vernici e robe chimiche)

Molte altre persone mi hanno suggerito sassi o rami,in effetti sapevo che erano i materiali tradizionali. Le ossa mi incuriosiscono ma allo stesso tempo mi lasciano un po' perplessa. Intanto ora mi sto destreggiando con le conchiglie, diciamo provvisoriamente in attesa dell'ispirazione definitiva che mi avvicini al materiale giusto.

grazie a tutti! [SM=x69326]
Cordelo di Quart
00mercoledì 3 settembre 2008 21:32
Il flatting, sopratutto se di ottima qualità e al contrario dell'acrilico*, è un prodotto naturale.
Certo nella misura in cui anche il carbone e all'estremo l'uranio sono naturali (molti ambientalisti della domenica credono nel falso sillogismo naturale=bello/buono... ).
Nella formulazione tradizionale si tratta di resine vegetali (un tempo si usava la coppale, resina dell'oleocarpus copallifera, la migliore; oppure del rhus copallinum, meno pregiata, oggi anche altre) disciolte in olio di lino e acqua ragia (che se è naturale è estratta dalle gemme di pino), tutti prodotti 'naturali'.
In realtà poi, la finitura che ti ho descritto, non ricopre affatto la superficie con una pellicola, nel trattamento metti-togli solo una piccolissima parte di mista viene effettivamente lasciata sulla superficie e, in questa mista, la funzione del flatting è unicamente di legante (colla). La 'tintura' viene quasi completamente assorbita dalla micro-porosità del materiale, accentuandone la trama.


*Le resine acriliche, spacciate per amiche della natura, in realtà sono sottoprodotti della lavorazione del petrolio. L'acido acrilico, che ne è la fonte 'grezza' è tutt'altro che amichevole con la natura e gli esseri viventi. Non hanno la stessa durata, nè resa espressiva, nè adattabilità alle tecniche miste che hanno invece le pitture tradizionali (di buona qualità), e sono in realtà MOLTO più inquinanti, sia nella fase produttiva che nella fase di utilizzo.
Unico vantaggio è che asciugano alla svelta, sono teoricamente (falsamente) inodori, e gli attrezzi si lavano con acqua, inquinando non meno, ma con la coscienza illusoriamente pulita.

Cordelo di Quart
00mercoledì 3 settembre 2008 21:41
Mi viene in mente solo ora, che se vuoi una finitura (relativamente) più 'ambientalista', potresti usare della gommalacca tinta con del mordente; non avrà la stessa resistenza all'usura, ma si può facilmente rimuovere e riapplicare.
La lavorazione dovrebbe essere più rapida e sicura, data l'asciugatura rapidissima della gommalacca, ma ha il vantaggio che se ti 'scappa la mano' puoi facilmente rimuoverla con dell'alcool.
Consiglierei, anche data la piccola quantità necessaria di usare della grappa, anche di non ottima qualità, piuttosto che l'alcool denaturato.
Se intendi invece usare quest'ultimo puoi decolorarlo lasciandolo esposto al sole per qualche tempo in una bottiglia trasparente; non migliorerà certo odore e composizione, ma non rischierà di lasciare antiestetici aloni violacei.
°{iane}°
00giovedì 4 settembre 2008 14:12
Bene, grazie per le varie alternative che mi hai spiegato. Non so se ora o poi probabilmente posterò qualche domanda sul rituale specifico di incisione, è sempre bene confrontarsi. Non so se mi conviene aprire un altro topic più specifico oppure continuare la discussione qui, tanto in un certo senso fa sempre parte della costruzione delle Rune...
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