TESTIMONI DI GEOVA: UNA TESTIMONIANZA DIVERSA DALLE ALTRE!

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parliamonepino
00venerdì 21 maggio 2010 13:17

Riporto quanto mi ha scritto il sig. Franco P., che mi autorizza alla pubblicazione della sua esperienza.
Pino Lupo





Mi chiamo Franco P., e vorrei portare anch'io la mia goccia nell'oceano delle testimonianze che vedono coinvolti tanti ex testimoni di Geova.

Ma la mia non è una testimonianza come le altre in quanto non sono mai stato un testimone però ne ho subito l'influenza esterna ed affettiva.

Quest'ultimo aggettivo lo uso per riferirmi alla mia famiglia di origine composta da tutti testimoni di Geova.

Solo io "ho avuto l'ardire di non battezzarmi secondo il loro credo" e questo mi è costato molto perchè è come se in un solo colpo avessi perso mia madre, mio padre, le mie due sorelle, i miei cognati e tanti nipoti.

I fatti risalgono a quando ero giovane, avevo diciotto anni quando iniziai a studiare con l'aiuto di un testimone, ma andando avanti sentivo che qualcosa non mi convinceva, non ero a mio agio con loro, assistevo alle adunanze ma ne uscivo vuoto dentro senza alcun beneficio spirituale.

Iniziai allora a fare domande, tante domande alla maniera di Martin Lutero : "io non dico di aver ragione ma dimostratemi che ho torto".

A tutte le mie domande non ebbi alcuna risposta, o ne ebbi alcune approssimative e non esaurienti.

Mi rimasero i dubbi, tanti dubbi sulla strada intrapresa dai miei familiari, pregavo per me e per loro, studiavo e cresceva in me la convinzione di aver fatto bene ad abbandonare la loro religione.

Il tempo mi diede ragione; in molti anni ebbi conferme sui loro errori, sulla "politica strisciante" del corpo direttivo, sulla loro presunzione di possedere la verità .

Adesso però stranamente non sento rancore per loro, per il fatto di avermi isolato spiritualmente, ma sento tanta compassione per quei poveri testimoni di Geova che cercando la vera religione si sono imbattuti in manipolatori di coscienze.

Prego per loro, per tutti gli uomini di buona volontà nelle mani di gente diversa da loro.

Spero che qualcuno legga queste mie righe e si svegli!!!



Kalos52
00venerdì 21 maggio 2010 14:30
Re:
parliamonepino, 21/05/2010 13.17:


Riporto quanto mi ha scritto il sig. Franco P., che mi autorizza alla pubblicazione della sua esperienza.
Pino Lupo





Mi chiamo Franco P., e vorrei portare anch'io la mia goccia nell'oceano delle testimonianze che vedono coinvolti tanti ex testimoni di Geova.

Ma la mia non è una testimonianza come le altre in quanto non sono mai stato un testimone però ne ho subito l'influenza esterna ed affettiva.

Quest'ultimo aggettivo lo uso per riferirmi alla mia famiglia di origine composta da tutti testimoni di Geova.

Solo io "ho avuto l'ardire di non battezzarmi secondo il loro credo" e questo mi è costato molto perchè è come se in un solo colpo avessi perso mia madre, mio padre, le mie due sorelle, i miei cognati e tanti nipoti.

I fatti risalgono a quando ero giovane, avevo diciotto anni quando iniziai a studiare con l'aiuto di un testimone, ma andando avanti sentivo che qualcosa non mi convinceva, non ero a mio agio con loro, assistevo alle adunanze ma ne uscivo vuoto dentro senza alcun beneficio spirituale.

Iniziai allora a fare domande, tante domande alla maniera di Martin Lutero : "io non dico di aver ragione ma dimostratemi che ho torto".

A tutte le mie domande non ebbi alcuna risposta, o ne ebbi alcune approssimative e non esaurienti.

Mi rimasero i dubbi, tanti dubbi sulla strada intrapresa dai miei familiari, pregavo per me e per loro, studiavo e cresceva in me la convinzione di aver fatto bene ad abbandonare la loro religione.

Il tempo mi diede ragione; in molti anni ebbi conferme sui loro errori, sulla "politica strisciante" del corpo direttivo, sulla loro presunzione di possedere la verità .

Adesso però stranamente non sento rancore per loro, per il fatto di avermi isolato spiritualmente, ma sento tanta compassione per quei poveri testimoni di Geova che cercando la vera religione si sono imbattuti in manipolatori di coscienze.

Prego per loro, per tutti gli uomini di buona volontà nelle mani di gente diversa da loro.

Spero che qualcuno legga queste mie righe e si svegli!!!






Normalmente i Testimoni di Geova non "gettano via" i parenti che non accettano il loro credo ma, considerandoli comunque pecore smarrite ( increduli) essi vengono posti in una speciale nicchia e oggetto di periodico interesse (invito alla commemorazione, al discorso speciale, alle assemblee, ecc) coinvolgendoli anche in occasione di matrimoni e funerali, quindi in una condizione assai privilegiata rispetto ai parenti disassociati/dissociati.

So comunque che, a prescindere dalle direttive generali che valgono per tutti i TdG ed ovunque, l'applicazione di tali direttive è spesso soggettiva: so infatti per certo che TdG banchettano regolarmente con parenti increduli, trascorrono regolarmente insieme le vacanze estive e, in alcuni casi, si trovano insieme anche in periodi natalizi e pasquali.

Può essere che i parenti dell'amico Franco P. siano eccessivamente rigidi in tale applicazione?

Può essere invece che siano troppo "sentimentalisti" quei parenti TdG che non disdegnano la regolare associazione con i propri parenti "increduli"?

In ogni caso ribadisco che, se l'applicazione discriminatoria ed anormale della disassociazione è disumana, proprio perchè applicata con rigido fanatismo, a maggior ragione lo è se oggetto di tale discriminazione è un parente che semplicemente ha scelto di non condividerne il credo.
parliamonepino
00lunedì 24 maggio 2010 15:27
PRECISAZIONE


Caro Pino,
In riferimento a quanto da me detto in precedenza sul comportamento dei T.d.G. nei confronti dei loro familiari che non osservano la loro "regola" debbo precisare che essi , molte volte, si vedono forzatamente costretti ad allontanare, se non addirittura affrontare i loro congiunti.

Per quanto riguarda la mia esperienza personale sono passato attraverso indifferenza, disprezzo, noncuranza o tiepida manifestazione di affetto, ma il tutto condito da affermazioni "bibliche" che tendevano ad avvalorare le loro tesi.

Da parte mia ho tentato di parlare con i loro anziani in più parti d' Italia ma ho sempre ricevuto risposte scostanti che mi vedevano inquadrato come un "necessariamente apostata" o come un " necessariamente nemico".

Indubbiamente la forzata chiusura mentale che li contraddistingue è una delle cose peggiori dei T.d.G. che ne fa purtroppo una setta religiosa chiusa a riccio su se stessa ed impossibilitata ad aprirsi verso le esigenze del mondo esterno.

Finchè ci sarà quel Corpo direttivo a guidare le loro fila penso che essi siano storicamente destinati a fallire.

Resto comunque dell'idea che parlandone, qualcuno di loro non ci veda come nemici che non siamo ma come fratelli che vogliono aiutarli a capire.

Che il Signore ci aiuti in quest'opera di verità ma soprattutto di amorevole fratellanza verso i nostri simili che vogliono come noi cercare Dio e qualche volta purtroppo ricevono errati indirizzi religiosi.

Con il consenso alla pubblicazione di quanto suddetto ti saluto cordialmente.
Franco P.



Kalos52
00giovedì 27 maggio 2010 14:35
Re: PRECISAZIONE
parliamonepino, 24/05/2010 15.27:



Caro Pino,
In riferimento a quanto da me detto in precedenza sul comportamento dei T.d.G. nei confronti dei loro familiari che non osservano la loro "regola" debbo precisare che essi , molte volte, si vedono forzatamente costretti ad allontanare, se non addirittura affrontare i loro congiunti.

Per quanto riguarda la mia esperienza personale sono passato attraverso indifferenza, disprezzo, noncuranza o tiepida manifestazione di affetto, ma il tutto condito da affermazioni "bibliche" che tendevano ad avvalorare le loro tesi.

Da parte mia ho tentato di parlare con i loro anziani in più parti d' Italia ma ho sempre ricevuto risposte scostanti che mi vedevano inquadrato come un "necessariamente apostata" o come un " necessariamente nemico".

Indubbiamente la forzata chiusura mentale che li contraddistingue è una delle cose peggiori dei T.d.G. che ne fa purtroppo una setta religiosa chiusa a riccio su se stessa ed impossibilitata ad aprirsi verso le esigenze del mondo esterno.

Finchè ci sarà quel Corpo direttivo a guidare le loro fila penso che essi siano storicamente destinati a fallire.

Resto comunque dell'idea che parlandone, qualcuno di loro non ci veda come nemici che non siamo ma come fratelli che vogliono aiutarli a capire.

Che il Signore ci aiuti in quest'opera di verità ma soprattutto di amorevole fratellanza verso i nostri simili che vogliono come noi cercare Dio e qualche volta purtroppo ricevono errati indirizzi religiosi.

Con il consenso alla pubblicazione di quanto suddetto ti saluto cordialmente.
Franco P.







Durante il ricovero in clinica, per l'intervento chirurgico al quale si è sottoposta la mia Teresa, sono arrivate più telefonate, da amici e parenti.

La sorella maggiore di Teresa (relig. cattolica) che vive in Toscana, si è interessata prima, durante e dopo l'intervento.

La sorella intermedia (relig. cattolica) che vive in Piemonte, si è interessata anch'essa, come pure ha fatto il fratello (relig. cattolica) che attualmente è in Sardegna.

Nessun segnale dai parenti Testimoni di Geova, non una telefonata, nemmeno dalla sorella gemella di Teresa, anch'essa Testimone di Geova.

Dicono che il rapporto affettivo che lega i gemelli sia fortissimo e che non sia possibile in alcun modo indebolirlo, ma i testimoni di Geova sono riusciti anche in questa incredibile opera distruttiva contronatura.

Quante vittime prodotte da una religione così estremistica, che parla d'amore in tutti i suoi testi senza essere in grado di contribuire alla sua applicazione!

Quanto dolore causato da una confessione che si ritiene cristiana ma costruisce fotocopie sbiadite di cristiani incapaci di un sentimento cristiano duraturo e durevole, imperniato su compromessi e ricatti morali e psicologici.

Se sapessero, che dolore proverebbero i primitivi cristiani, quelli autentici!

Kalos52
00lunedì 31 maggio 2010 20:44
Re: Re: PRECISAZIONE
Kalos52, 27/05/2010 14.35:




Durante il ricovero in clinica, per l'intervento chirurgico al quale si è sottoposta la mia Teresa, sono arrivate più telefonate, da amici e parenti.

La sorella maggiore di Teresa (relig. cattolica) che vive in Toscana, si è interessata prima, durante e dopo l'intervento.

La sorella intermedia (relig. cattolica) che vive in Piemonte, si è interessata anch'essa, come pure ha fatto il fratello (relig. cattolica) che attualmente è in Sardegna.

Nessun segnale dai parenti Testimoni di Geova, non una telefonata, nemmeno dalla sorella gemella di Teresa, anch'essa Testimone di Geova.

Dicono che il rapporto affettivo che lega i gemelli sia fortissimo e che non sia possibile in alcun modo indebolirlo, ma i testimoni di Geova sono riusciti anche in questa incredibile opera distruttiva contronatura.

Quante vittime prodotte da una religione così estremistica, che parla d'amore in tutti i suoi testi senza essere in grado di contribuire alla sua applicazione!

Quanto dolore causato da una confessione che si ritiene cristiana ma costruisce fotocopie sbiadite di cristiani incapaci di un sentimento cristiano duraturo e durevole, imperniato su compromessi e ricatti morali e psicologici.

Se sapessero, che dolore proverebbero i primitivi cristiani, quelli autentici!





La sorella TdG di Teresa si è fatta finalmente sentire, ma semplicemente per chiedere in dono alcuni miei dipinti per abbellirsi la casa in vista del matrimonio della propria figlia, matrimonio al quale ovviamente non sarò invitato: sono indeciso, che devo fare delle mie opere?
maria24
00lunedì 31 maggio 2010 21:32
Re: Re: Re: PRECISAZIONE
Kalos52, 31/05/2010 20.44:




La sorella TdG di Teresa si è fatta finalmente sentire, ma semplicemente per chiedere in dono alcuni miei dipinti per abbellirsi la casa in vista del matrimonio della propria figlia, matrimonio al quale ovviamente non sarò invitato: sono indeciso, che devo fare delle mie opere?




Scusa l'intromissione, ma io so che i tdg, non gradiscono oggetti dai soggetti che non ritengono idonei, percui credo tu abbia un valido motivo per negarle il dono.
[SM=g1660863]
®@ffstef@n
00martedì 1 giugno 2010 01:52
Re: Re: Re: PRECISAZIONE
Kalos52, 31/05/2010 20.44:




La sorella TdG di Teresa si è fatta finalmente sentire, ma semplicemente per chiedere in dono alcuni miei dipinti per abbellirsi la casa in vista del matrimonio della propria figlia, matrimonio al quale ovviamente non sarò invitato: sono indeciso, che devo fare delle mie opere?




Non credo affatto che in questo caso hai bisogno di consigli,
Tuttavia.... un errore non può legittimare i successivi.


p.s.
Lei si è fatta sentire,
ergo...tranquillizza la tua coscienza,
paragonando la tua opera al gesto.

-Mal che vada ........

Chi poi sarà nel torto chinerà per sempre il capo.


Tratto da: L'ottimista (caso rarissimo il mio) [SM=g1932039]




Kalos52
00martedì 1 giugno 2010 11:29
Re: Re: Re: Re: PRECISAZIONE
maria24, 31/05/2010 21.32:




Scusa l'intromissione, ma io so che i tdg, non gradiscono oggetti dai soggetti che non ritengono idonei, percui credo tu abbia un valido motivo per negarle il dono.
[SM=g1660863]




Ciao Maria, nessuna intromissione, apprezzo molto il tuo commento.

In effetti anche io avevo fatto la stessa riflessione: se non accettano il mio saluto, come possono accettare un oggetto di mia fattura che, per così dire, "Li saluta tutti i giorni" con una presenza costante nella loro abitazione?

Mancano forse di coerenza?

Oppure il valore materiale dell'opera supera il valore del principio?

In realtà la risposta è assai semplice, ci sono diversi livelli di cristiani e diversi tipi di TdG, alcuni coerenti con sè stessi e la propria fede, altri disposti a compromessi.

Non per nulla l'manità è caratterizzata dall'imperfezione.



Kalos52
00martedì 1 giugno 2010 11:49
Re: Re: Re: Re: PRECISAZIONE
®@ffstef@n, 01/06/2010 1.52:




Non credo affatto che in questo caso hai bisogno di consigli,
Tuttavia.... un errore non può legittimare i successivi.



Hai perfettamente ragione!


p.s.
Lei si è fatta sentire,
ergo...tranquillizza la tua coscienza,
paragonando la tua opera al gesto.

-Mal che vada ........

Chi poi sarà nel torto chinerà per sempre il capo.


Tratto da: L'ottimista (caso rarissimo il mio) [SM=g1932039]








"Valuta il mulo per il carico che porta" diceva sempre mia madre. in questi goffi approcci del parentado non vedo nulla di pregiato e, la coscienza, non ha nulla a che vedere con la manovra egoistica di cui sono oggetto e soggetto.


[SM=x1061964]
parliamonepino
00giovedì 1 luglio 2010 22:33

Da: Franco P.
Data: 01/07/10 10:09:52
A: pinolupo@soccorsospirituale.org
Oggetto: Come è triste.

Come è triste sentire al telefono la voce dei tuoi cari stanchi e vecchi e non poter condividere con loro la vita di tutti i giorni. Come è triste stare lontano da loro senza poter ragionare con loro in modo pacato e semplice solo perchè un corpo direttivo glielo impedisce. Non avrei mai immaginato che religione significasse esclusione, sofferenza, accuse gratuite, incomprensione e soprattutto gelo. Ma un gelo forzato, forse non ben compreso da loro che sono coinvolti in un qualcosa più grande di loro, che li costringe ad agire così. Si sa che ognuno deve pagare per i propri errori , loro per aver abbracciato quella espressione religiosa ed io per tutto quello che non sono riuscito a dare a loro per farli ricredere. Ma ormai la vita va così e bisogna accettarla per quello che ti dà. Spero solo che i miei genitori ogni tanto pensino, anche distrattamente, a quel bambino che misero al mondo tanti anni fa e che il destino della vita ha chiamato lontano da loro. Vorrei ricordare loro una ultima frase del vangelo :" Chi ama la madre o il padre più di me non è degno di me". Questa è la frase che ha segnato la mia vita ed a cui mi sento legato più di ogni altra cosa. Saluti e spero in qualche tua riga di risposta.
Franco P.




Da: PINO LUPO
Data: 01/07/10 15:08:43
A: Franco P.

Carissimo Franco,

Raccolgo il tuo sfogo e sento il peso della tua sofferenza perchè è una ferita sempre aperta, che dura nel tempo.

Una ferita, la tua, che ha i capelli "bianchi", in quanto continua a sanguinare.

Se me lo permetti, vorrei chiarire il significato della scrittura del Vangelo, avendo studiato le lingue antiche anche nel senso semantico: " Chi ama la madre o il padre più di me non è degno di me". Nel linguaggio semitico, questo non significa che non devi amare i tuoi figli o i tuoi genitori, ma per il cristiano, seguace del Maestro, si devono amare di meno.

Faccio un esempio: La Bibbia dice che Dio amò Giacobbe e odiò Esaù. Nel linguaggio semitico significa che Dio amava di meno Esaù rispetto a Giacobbe, ma Dio non odiava Esaù, tanto è vero che, in qualche modo, era stato benedetto anche lui nella vita.

Il vero insegnamento del Cristo unisce non divide!

Purtroppo, abbiamo a che fare con un sistema totalitario religioso che ha preso il posto di Cristo. Il Corpo Direttivo di questa comunità tiene legati i loro adepti persino allontantanandoli dagli affetti di "sangue".

Ho vissuto questa cosa al contrario, perchè, quando ero tdG mi mostravo freddo con i miei genitori, che oggi adoro e sento più volte al giorno.

Il senso di colpa mi aveva quasi ucciso per la sofferenza che ho provato una volta che mi sono reso conto di cosa mi ero perso per tanti troppi anni.

Ti suggerisco di parlare con i tuoi genitori e di affrontare questi temi, senza metterti in "competizione". I tuoi genitori non bisogna convincerli, ma aiutarli a capire, che è diverso.

Non rassegnarti.

Con Stima e Affetto
Pino


              
       


[SM=g2093951]
Kalos52
00venerdì 2 luglio 2010 00:45
Re:
parliamonepino, 01/07/2010 22.33:


Da: Franco P.
Data: 01/07/10 10:09:52
A: pinolupo@soccorsospirituale.org
Oggetto: Come è triste.

Come è triste sentire al telefono la voce dei tuoi cari stanchi e vecchi e non poter condividere con loro la vita di tutti i giorni. Come è triste stare lontano da loro senza poter ragionare con loro in modo pacato e semplice solo perchè un corpo direttivo glielo impedisce. Non avrei mai immaginato che religione significasse esclusione, sofferenza, accuse gratuite, incomprensione e soprattutto gelo. Ma un gelo forzato, forse non ben compreso da loro che sono coinvolti in un qualcosa più grande di loro, che li costringe ad agire così. Si sa che ognuno deve pagare per i propri errori , loro per aver abbracciato quella espressione religiosa ed io per tutto quello che non sono riuscito a dare a loro per farli ricredere. Ma ormai la vita va così e bisogna accettarla per quello che ti dà. Spero solo che i miei genitori ogni tanto pensino, anche distrattamente, a quel bambino che misero al mondo tanti anni fa e che il destino della vita ha chiamato lontano da loro. Vorrei ricordare loro una ultima frase del vangelo :" Chi ama la madre o il padre più di me non è degno di me". Questa è la frase che ha segnato la mia vita ed a cui mi sento legato più di ogni altra cosa. Saluti e spero in qualche tua riga di risposta.
Franco P.




Da: PINO LUPO
Data: 01/07/10 15:08:43
A: Franco P.

Carissimo Franco,

Raccolgo il tuo sfogo e sento il peso della tua sofferenza perchè è una ferita sempre aperta, che dura nel tempo.

Una ferita, la tua, che ha i capelli "bianchi", in quanto continua a sanguinare.

Se me lo permetti, vorrei chiarire il significato della scrittura del Vangelo, avendo studiato le lingue antiche anche nel senso semantico: " Chi ama la madre o il padre più di me non è degno di me". Nel linguaggio semitico, questo non significa che non devi amare i tuoi figli o i tuoi genitori, ma per il cristiano, seguace del Maestro, si devono amare di meno.

Faccio un esempio: La Bibbia dice che Dio amò Giacobbe e odiò Esaù. Nel linguaggio semitico significa che Dio amava di meno Esaù rispetto a Giacobbe, ma Dio non odiava Esaù, tanto è vero che, in qualche modo, era stato benedetto anche lui nella vita.

Il vero insegnamento del Cristo unisce non divide!

Purtroppo, abbiamo a che fare con un sistema totalitario religioso che ha preso il posto di Cristo. Il Corpo Direttivo di questa comunità tiene legati i loro adepti persino allontantanandoli dagli affetti di "sangue".

Ho vissuto questa cosa al contrario, perchè, quando ero tdG mi mostravo freddo con i miei genitori, che oggi adoro e sento più volte al giorno.

Il senso di colpa mi aveva quasi ucciso per la sofferenza che ho provato una volta che mi sono reso conto di cosa mi ero perso per tanti troppi anni.

Ti suggerisco di parlare con i tuoi genitori e di affrontare questi temi, senza metterti in "competizione". I tuoi genitori non bisogna convincerli, ma aiutarli a capire, che è diverso.

Non rassegnarti.

Con Stima e Affetto
Pino


              
       


[SM=g2093951]





MI associo al commento di Pino: anche io, da quando mi sono liberato dal controllo dei fili invisibili, ho riacquistato uno splendido rapporto con mia madre, cristiana esemplare ed amorevole, con la quale mi sento regolarmente.

Abbiamo oggi instaurato un feeling che prima, quando pronunciavo meccanici sermoni dai podi d'Italia, era inimmaginabile.

Naturalmente mia madre è zelante, ama Geova, predica a tutti ed ovunque, legge regolarmente la bibbia e si prepara per le adunanze ma ha capito chiaramente la differenza tra cristianesimo e fanatismo, tra amore e rigide inumane regole tant'è che nel suo cuore sono sempre un anziano e spesso mi chiede consigli scritturali e spirituali su diverse questioni: sono convinto d'essere oggi in grado di fornirle indicazioni e suggerimenti ben più pertinenti e sagge d'un tempo perchè oggi mi faccio guidare molto dal cuore e poco dalle regole di fattura umana ma, soprattutto, ho quadro ampio e completo e so perfettamente cosa significa sia essere un TdG che non esserlo.

Caro Franco, si verificherà prima o poi un episodio che illuminerà aprendo gli occhi e i cuori dei tuoi cari ed auspico che possano presto rendersi conto che la religione nulla ha a che vedere con l'amore, semmai con esso è in netto contrasto.
parliamonepino
00sabato 3 luglio 2010 23:24
Nel cuore di ogni essere umano sono incise delle leggi universali, che si riconoscono in ogni cultura ed ogni luogo della terra.

Basta girare il mondo e scopri gli stessi valori in esseri umani che, pur abitando in un luogo remoto, sono molto più simili di quello che immaginiamo.

[SM=g2093951]
parliamonepino
00mercoledì 14 luglio 2010 14:39
Ho ricevuto uno scritto particolarmente toccante da parte del sig. Franco.

Sto valutando di pubblicarne alcune parti o l'intero testo.

lo faccio, perchè penso che molti potrebbero identificarsi in questo tipo di "riflessioni".

Mi riservo di aggiungere al pensiero di Franco, una mia considerazione oggettiva per evitare si voglia dire determinate cose come una forma di discriminazione verso i tdG.

Tutte le esperienze negative o positive trovano un particolare riscontro in base al contesto in cui vengono vissute.

Questa sera, sarò lieto di riportare tale messaggio, con la speranza possa essere di aiuto a chi lo leggerà.

A presto
Pino

[SM=g2093951]

parliamonepino
00giovedì 15 luglio 2010 08:18

Da: Franco P.
Data: 13/07/10 14:22:08
A: pinolupo@soccorsospirituale.org

Oggetto: venite a me e sarete liberi.


Venite a me perchè il mio giogo è leggero, io sono la via,la verità e la vita, la verità vi farà uomini liberi. Con queste parole Gesù ammaestrava le genti chiamandole ad accostarsi a lui , alla sua parola, dicendo loro di chiedere perchè avrebbero trovato risposta alle loro domande.Essi non avrebbero dovuto avere paura di essere scomunicati o disassociati dalla sua Parola. Gesù ci insegnò ad avere amore per i propri fratelli , a compiatire la loro impreparazione, a correggerli amorevolmente senza pretendere nulla in cambio. Ora , caro Pino, prova a mettere a confronto queste parole con l'operato del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova e, se ce ne fosse ancora bisogno, avrai la conferma di come siano fuori strada dal punto di vista religioso , umano , sociale e quant'altro.
In questi giorni sto riguardando alcuni filmati di testimonianze di ex T.d.G. e provo ancora più orrore per quella che ho già in precedenza definito la "politica strisciante" del Corpo Direttivo. Quando ero giovane chiesi agli anziani T.d.G. di rispondere alle mie domande nel qual caso sarei diventato il più grande T.d.G. della storia per come ero animato nella ricerca di Dio; fortunatamente non ebbi risposte esaurienti ed in questo ringrazio il Signore di avermi salvato dalle grinfie di questi manipolatori di coscienze che tutto fanno fuorchè far sentire liberi in Cristo i loro adepti, che tutto fanno fuorchè imporre un giogo leggero bensì un fardello pesante che in alcuni casi ha portato al suicidio, come ben saprai. Allo stesso modo di allora affermo che in virtù delle mie convinzioni ormai radicate in decenni di riflessioni e studi sarò accanto al testimone debole che chiede aiuto, accanto a colui che fa domande e che vuole risposte, asciugherò le lacrime di chi piange, non importa a quale religione appartenga, ma sarò inflessibile nel dire che nostro Signore non fa distinzione di razza, di lingua o di appartenenza religiosa quando ci ama perchè Lui ama tutti , a cominciare dal peccatore che deve curare come fa un buon medico, a cominciare da di non capisce e vuole avere un sorriso di comprensione fraterna anzichè un tribunale da inquisizione.
Gesù disse all'adultera "vai e non peccare più" senza disassociarla ma con grande , grande Amore. Piango infine per quei poveri testimoni come i miei genitori che si sono trovati coinvolti in qualcosa più grande di loro e che spero non debbano pentirsi della loro scelta perchè, conoscendoli, sento che ne soffrirebbero troppo, ma forse apprezzerebbero almeno per una volta quel figlio tanto vituperato che ebbe il coraggio di non diventare un T.d.G.
Scusami per la prolissità ma quando parto divento un fiume in piena, ti saluto fraternamente
Franco




Da: PINO LUPO
Data: 15/07/10 08:09:35
A: Franco P.


Caro Franco,

Nel suo cammino di proselitismo, purtroppo, la Società Torre di Guardia ha prodotto le sue vittime danneggiando in alcuni perfino l'equilibrio familiare e, in altri, dopo essersi liberati dalla sua influenza, se erano entrati nel “gruppo” con un po' di fede, se ne sono usciti svuotati e sconfitti: non esiste più Dio, né Cristo, né Sacre Scritture, una rabbia inconscia, la nausea per ogni forma di religione. Almeno l'ateismo filosofico ha qualcosa da dirci, i suoi perché, sono gli stessi del credente, ma loro non hanno più niente da raccontarci dopo la delusione. Non si può neppure attribuire tutte le colpe alla Torre di Guardia per il disagio morale e spirituale che soffre dolorosamente l'individuo dopo l'oblio di anni passati nella setta ed essersi accorto di essere stato ingannato. Le colpe, quindi, vanno ricercate, in una certa misura, anche nella persona stessa, che a suo tempo, non ha saputo tapparsi le orecchie al canto delle sirene ammaliatrici, al loro fascino, che, per molti versi, oggi viene pagato a caro prezzo.

Per altri invece il cammino prese un'altra direzione, un cammino di ricerca e di riflessione, che dopo la catarsi, fecero l'incontro con l'autentica fede cristiana, cioè, per usare un termine filosofico islamico, la haqiqat, cioè il senso vero, la verità che è verità, in altre parole, il cristianesimo nella sua vera essenza e, in tal modo, poterono esercitare liberamente le loro proprie funzioni spirituali, la propria libertà interiore e professare così, la fede fuori da ogni condizionamento settario. Davvero una vittoria nel rivalutare una propria identità, una personalità che sa vivere, con il coraggio delle scelte, un’individualità coerente con i propri tempi ed equilibri.

Caro Franco, quello che hai scritto, non solo mi trova d’accordo, ma è stato oggetto di molte riflessioni, fatte nel corso di questi anni. La discriminazione, il tono inquisitorio, far sentire in colpa con severità e autorità “divina” non sono nella natura dell’uomo, ma sono atteggiamenti che hanno una radice diabolica, che rivela una forma di “cannibalismo” spirituale.



Iniettare nella coscienza degli uomini la “strumentalizzazione” è una “trasfusione” da vietare, perchè infetta lo spirito e snatura la persona, rendendola automatizzata e priva di vero sentimento cristiano che sa donare e non pretendere.



Con affetto e Stima

Pino Lupo



[SM=g2093951] [SM=x1061958]



Kalos52
00giovedì 15 luglio 2010 12:28
Re:
parliamonepino, 15/07/2010 8.18:


Da: Franco P.
Data: 13/07/10 14:22:08
A: pinolupo@soccorsospirituale.org

Oggetto: venite a me e sarete liberi.


Venite a me perchè il mio giogo è leggero, io sono la via,la verità e la vita, la verità vi farà uomini liberi. Con queste parole Gesù ammaestrava le genti chiamandole ad accostarsi a lui , alla sua parola, dicendo loro di chiedere perchè avrebbero trovato risposta alle loro domande.Essi non avrebbero dovuto avere paura di essere scomunicati o disassociati dalla sua Parola. Gesù ci insegnò ad avere amore per i propri fratelli , a compiatire la loro impreparazione, a correggerli amorevolmente senza pretendere nulla in cambio. Ora , caro Pino, prova a mettere a confronto queste parole con l'operato del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova e, se ce ne fosse ancora bisogno, avrai la conferma di come siano fuori strada dal punto di vista religioso , umano , sociale e quant'altro.
In questi giorni sto riguardando alcuni filmati di testimonianze di ex T.d.G. e provo ancora più orrore per quella che ho già in precedenza definito la "politica strisciante" del Corpo Direttivo. Quando ero giovane chiesi agli anziani T.d.G. di rispondere alle mie domande nel qual caso sarei diventato il più grande T.d.G. della storia per come ero animato nella ricerca di Dio; fortunatamente non ebbi risposte esaurienti ed in questo ringrazio il Signore di avermi salvato dalle grinfie di questi manipolatori di coscienze che tutto fanno fuorchè far sentire liberi in Cristo i loro adepti, che tutto fanno fuorchè imporre un giogo leggero bensì un fardello pesante che in alcuni casi ha portato al suicidio, come ben saprai. Allo stesso modo di allora affermo che in virtù delle mie convinzioni ormai radicate in decenni di riflessioni e studi sarò accanto al testimone debole che chiede aiuto, accanto a colui che fa domande e che vuole risposte, asciugherò le lacrime di chi piange, non importa a quale religione appartenga, ma sarò inflessibile nel dire che nostro Signore non fa distinzione di razza, di lingua o di appartenenza religiosa quando ci ama perchè Lui ama tutti , a cominciare dal peccatore che deve curare come fa un buon medico, a cominciare da di non capisce e vuole avere un sorriso di comprensione fraterna anzichè un tribunale da inquisizione.
Gesù disse all'adultera "vai e non peccare più" senza disassociarla ma con grande , grande Amore. Piango infine per quei poveri testimoni come i miei genitori che si sono trovati coinvolti in qualcosa più grande di loro e che spero non debbano pentirsi della loro scelta perchè, conoscendoli, sento che ne soffrirebbero troppo, ma forse apprezzerebbero almeno per una volta quel figlio tanto vituperato che ebbe il coraggio di non diventare un T.d.G.
Scusami per la prolissità ma quando parto divento un fiume in piena, ti saluto fraternamente
Franco




Da: PINO LUPO
Data: 15/07/10 08:09:35
A: Franco P.


Caro Franco,

Nel suo cammino di proselitismo, purtroppo, la Società Torre di Guardia ha prodotto le sue vittime danneggiando in alcuni perfino l'equilibrio familiare e, in altri, dopo essersi liberati dalla sua influenza, se erano entrati nel “gruppo” con un po' di fede, se ne sono usciti svuotati e sconfitti: non esiste più Dio, né Cristo, né Sacre Scritture, una rabbia inconscia, la nausea per ogni forma di religione. Almeno l'ateismo filosofico ha qualcosa da dirci, i suoi perché, sono gli stessi del credente, ma loro non hanno più niente da raccontarci dopo la delusione. Non si può neppure attribuire tutte le colpe alla Torre di Guardia per il disagio morale e spirituale che soffre dolorosamente l'individuo dopo l'oblio di anni passati nella setta ed essersi accorto di essere stato ingannato. Le colpe, quindi, vanno ricercate, in una certa misura, anche nella persona stessa, che a suo tempo, non ha saputo tapparsi le orecchie al canto delle sirene ammaliatrici, al loro fascino, che, per molti versi, oggi viene pagato a caro prezzo.

Per altri invece il cammino prese un'altra direzione, un cammino di ricerca e di riflessione, che dopo la catarsi, fecero l'incontro con l'autentica fede cristiana, cioè, per usare un termine filosofico islamico, la haqiqat, cioè il senso vero, la verità che è verità, in altre parole, il cristianesimo nella sua vera essenza e, in tal modo, poterono esercitare liberamente le loro proprie funzioni spirituali, la propria libertà interiore e professare così, la fede fuori da ogni condizionamento settario. Davvero una vittoria nel rivalutare una propria identità, una personalità che sa vivere, con il coraggio delle scelte, un’individualità coerente con i propri tempi ed equilibri.

Caro Franco, quello che hai scritto, non solo mi trova d’accordo, ma è stato oggetto di molte riflessioni, fatte nel corso di questi anni. La discriminazione, il tono inquisitorio, far sentire in colpa con severità e autorità “divina” non sono nella natura dell’uomo, ma sono atteggiamenti che hanno una radice diabolica, che rivela una forma di “cannibalismo” spirituale.



Iniettare nella coscienza degli uomini la “strumentalizzazione” è una “trasfusione” da vietare, perchè infetta lo spirito e snatura la persona, rendendola automatizzata e priva di vero sentimento cristiano che sa donare e non pretendere.



Con affetto e Stima

Pino Lupo



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Sono finalmente riuscito a completare la visione del film "1984" di Orwell e non ho potuto fare a meno di trovare associazioni e similitudini con l'organizzazione dei TdG, così votata alla distruzione di valori, affetti, sentimenti e così costruita sul sospetto, permeata dal costante timore d'essere "scoperti" "denunciati" per pensieri ed azioni non contemplati e/o disapprovati dal credo.

Certo, qualcosa di buono si trova ancora all'interno dell'organizzazione, un certo grado di onestà (in alcuni) laboriosità, zelo (spesso anche fanatismo), generosità ma, purtroppo, gli aspetti negativi sono maggiori dei positivi, soprattutto quando si fanno i salti mortali per convertire un assoluto estraneo e si prendono a calci in bocca i parenti e familiari per il solo fatto di essere d'opinioni contrarie.



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