Traduzione - 1/2
Prima parte dell'intervista. Il resto magari prima di andare a dormire.
PRP: Come descriverresti serart a chi non avesse familiarità nemmeno con il lavoro dei soad?
Serj: direi che attraversa molti generi e molte culture, quindi può essere molte cose ma soprattutto è un momento vivo e spontaneo di due artisti e alcuni amici che hanno contribuito. Shavo è stato DJ per un paio di tracce.
PRP: Serart è sostanzialmente differente dagli altri lavori dei soad; temi che molti non lo prenderanno?
Serj: Generalmente passo poco del mio tempo a preoccuparmi per qualcosa, quindi la risposta è no. Non si tratta di una uscita commerciale per il pubblico dei system. E' un disco completamente diverso, quindi chi si aspetta roba da soad, aspetti per il prossimo disco dei soad ma, d'altro canto, se si è interessati a musica molto interessante che spazia in luoghi diversi allora Serart è tutto questo.
Per me è importante definire di cosa si tratta. Serart non è un lavoro solista, perché per quello potrei scrivere un sacco di canzoni ma non è questo il caso. Non è neppure un progetto parallelo, è un momento nel tempo, con un artista molto creativo (Arto) con il quale desideravo lavorare. [Nel seguito manca del testo]
PRP: "Cogliendo l'attimo" come hai descritto ed entrando in studio senza un piano predefinito, sei rimasto sorpreso dei risultati?
Serj: No, si trattava solo di credere nel momento, e qualunque cosa ne risultasse dire OK, questo è ciò che ne doveva risultare, senza giudicarlo o preoccuparsi di cosa ne avrebbero pensato altri. Non si tratta di percezione, ma della realtà di quel momento, e che quello è l'unico momento esistito, e goderselo, e lasciarlo andare.
PRP: Arto è noto per il suo ecletticismo e apertura mentale a tutti gli aspetti della strumentazione; scrivere e suonare musica in un modo così libero da vincoli ti ha lasciato una impressione durevole?
Serj: Sì. Mi diverto a fare cose artisticamente spontanee. In effetti questo weekend ero alla Royce Hall e sono salito sul palco con i Tabla Beat Science e un mucchio di altri formidabili artisti, improvvisando e diventendoci un sabato sera, quindi sì, mi piace.
PRP: Cosa possiamo aspettarci dal tuo film derivato dalla musica di Serart?
Serj: Il cortometraggio è una parte DVD di 12'30" che sarà inclusa nel disco, e consiste in un collage visivo veramente bello dell'album, ovviamente non tutto l'album ma mixato in 12'30". Contiene una parte di ogni canzone ed acusticamente è un estratto dell'intero lavoro. Ci sono immagini molto belle ed abbiamo lavorato con un regista che si chiama Madda Mato che ha fatto alcune cose grandiose e che mi piace rivedere.
PRP: Quindi con questa accoppiata sonora e visiva per la quale evidentemente Serart è adatto, avete in programma un tour?
Serj: Per il momento non abbiamo nessun programma in merito. Faremo solo uscire il cd/dvd e proietteremo una versione breve del DVD ai vari film festival e music festival per promuovere Serart. Probabilmente un giorno ci metteremo insieme e faremo un tour ma per ora non è in programma, e sarà probabilmente una di quelle cose dove i vari artisti che hanno lavorato in Serart si chiameranno e diranno ehi ragazzi, se mai farete un tour io suonerei la batteria in questo pezzo, o la chitarra o altro. Sarebbe un modo organico di riunirsi piuttosto che assegnare alle persone il compito di suonare i vari strumenti.