Oggi... vorrei vedere

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Fog
00venerdì 6 marzo 2009 10:56
Ma ce la farò?
So che la delusione è lì, dietro l'angolo, che probabilmente verrei fuori dalla sala come minimo pentito e magari anche schifato, con quella carogna di Juan Galvez che su queste pagine sghignazza alle mie spalle ed infierisce sul mio dolore...
...però, dopo almeno DUE ANNI che non riesco a mettere piede in un cinema, sono letteralmente infoiato [SM=x74917] all'idea (per adesso una pura ipotesi, sia pure perversa e probabilmente irrealizzabile) di vedere WATCHMEN. [SM=x74979]
Morello
00venerdì 6 marzo 2009 12:56
concordo
per loro farò uno strappo anche io! cinema cinema cinema!!!
rimatt1
00venerdì 6 marzo 2009 15:19
Io, invece, vorrei proprio NON vederlo, ma temo che gli amici insisteranno, attirati dalla spettacolarità degli effetti speciali, e so già che quando pressano faccio fatica a dire di no.

Che poi, il regista è Zack Snyder, quello di 300. Obiettivamente, quante speranze sono che ne esca qualcosa di buono?
Fog
00venerdì 6 marzo 2009 15:46
rimatt1, 06/03/2009 15.19:

Che poi, il regista è Zack Snyder, quello di 300Obiettivamente, quante speranze sono che ne esca qualcosa di buono?


Poche, pochissime speranze. [SM=x74955]
Ma, ripeto, il meccanismo perverso che mi spinge verso questa pellicola -però non è affatto detto che a cinema io ci vada davvero- non ha nulla a che vedere nè con il ragionamento (il che sarebbe coerente con la mia vicenda personale, chioserebbe il malvagissimo Juan [SM=x75014] Galvez) nè con la semplice curiosità o ancor meno con un'insana attrazione verso gli "effetti speciali", ma si colloca piuttosto nella parte più babbea e frustrata della mia già rimarchevole parte frustrata e babbea (nell'ipotesi indimostrabile che ne esista un'altra, pontificherebbe lo spietatissimo Juan [SM=x74921] Galvez).
rimatt1
00venerdì 6 marzo 2009 18:38
Ah be', se è per quello figurati che io ho fatto ben di peggio: sono andato al cinema apposta per vedere Ghost Rider! [SM=x74902] [SM=x74877] [SM=x74971]
Juan Galvez
00venerdì 6 marzo 2009 18:53
Re:
Sono seduto sulla riva del fiume. E attendo.

:-PPPP

V.
ozymandias
00venerdì 6 marzo 2009 19:12
Che dire?

E' un impulso irresistibile, a questo punto penso proprio che cederò.

Per compensare la mancanza di una recensione mai fatta del romanzo di Moore/Gibbons vi allieterò con le mie annotazioni sulla pellicola... [SM=x74971]

Quasi quasi scrivo un mucchio di palle per spingere il buon vecchio Vinc a condividere la nostra probabile delusione... [SM=x74972]
Juan Galvez
00venerdì 6 marzo 2009 19:30
Re:
ozymandias, 06/03/2009 19.12:

Che dire?

E' un impulso irresistibile, a questo punto penso proprio che cederò.

Per compensare la mancanza di una recensione mai fatta del romanzo di Moore/Gibbons vi allieterò con le mie annotazioni sulla pellicola... [SM=x74971]

Quasi quasi scrivo un mucchio di palle per spingere il buon vecchio Vinc a condividere la nostra probabile delusione... [SM=x74972]

Speraci :-). Escludo di vederlo anche a un passaggio televisivo :-P

V.


Carlo Maria
00venerdì 6 marzo 2009 22:29
Dal sito di Coming Soon:

Watchmen - la recensione
Di una cosa a Zack Snyder va dato atto: di essere riuscito laddove in molti prima di lui avevano fallito. Cioè nel riuscire a portare al cinema una graphic novel apparentemente intraducibile e per anni ritenuta tale. Come ci sia riuscito, è un altro paio di maniche. Così come un altro discorso ancora è quello relativo alla fedeltà al materiale originale e alla capacità di rendere la sua complessità in maniera accettabile. Su quest’ultimo aspetto, intelligenza vorrebbe che ci si allineasse al grande maestro Alan Moore: la graphic novel è una cosa, il film un’altra, paragoni non sono nemmeno immaginabili. E quindi non staremo a rimarcare quanto si sia (inevitabilmente) perso in termini di storia, spessore e livelli di lettura nel passaggio da un medium all’altro. Così come non ci soffermeremo sulla filosofia del film, che, se c’è, è pari pari quella della graphic novel.

Quello che va invece detto e ammesso subito è che Snyder (non certo un intellettuale del cinema) si è impegnato al meglio delle sue possibilità. Non solo come regista ma anche come cultore del fumetto, realizzando non senza una discreta dose di coraggio un film che stravolge l’idea di cinecomic così come la si è pensata finora: un film di quasi tre ore che cede assai meno del previsto alle più plastiche e deleterie tendenze hollywoodiane, che mette (relativamente) da parte botte, combattimenti ed esplosioni e si affida alle tante parole, ai complessi rapporti, alle nevrotiche psicologie dei suoi personaggi, concentrandosi su di loro e sul intrecciarsi delle loro parallele vicende. Non a caso oltremanica è stato definito una sorta di Magnolia del genere. Ma non c’entra tanto P.T. Anderson, quando Alan Moore, visto che – a modo suo – Snyder ha provato più che poteva a rendere omaggio il suo testo. Salvo poi rivoluzionare il finale in maniera insoddisfacente, nonostante se ne capiscano le motivazioni.

Ma Watchmen parte bene, ricreando atmosfere, tratteggiando personaggi, riuscendo quindi laddove era meno probabile. I problemi nascono e crescono col procedere della vicenda, quando i materiali e le situazioni si accumulano: e allora si mettono in evidenza tutti i limiti del regista americano. Da un lato il film inizia ad andare fuori tempo, a perdere ritmo, a procedere a singhiozzi: a farsi complicato senza guadagnare in complessità (o in calore, dato che una certa freddezza emotiva caratterizza tutto il film). Dall’altro esplode tutta la tamarraggine visiva del nostro Zack, con i (noiosi) combattimenti girati con l’estetizzante stop-and-go già utilizzato in 300 e con scene trashissime come quella voyeuristicamente soft-core che vede protagonisti Daniel e Laurie che amoreggiano con vigore sulle note dell’”Halleluja”di Leonard Cohen. O con l’esibizione, che col passare del tempo diviene un po’ compiaciuta, del robusto pene ciondolante del Dr. Manhattan: va bene salvarsi (ma chissà perché non sempre) dagli ipocriti mutandoni, ma a lungo andare l'impressione è quella di un'ostentazione tardo-adolescenziale.

Però in Watchmen ci sono anche diversi aspetti che funzionano, e bene: su tutti, la resa del personaggio di Rorschach (anche grazie all’ottima interpretazione di Jackie Earle Haley), che risulta essere ben più di un collante tra protagonisti e situazioni, ma il cuore pulsante morale e narrativo del film. E anche il Comico (un Jeffrey Dean Morgan che, in verità, pare una sottomarca di Robert Downey Jr.) e il secondo Night Owl sono ben costruiti, caratterizzati e interpretati. Ma soprattutto, al film va riconosciuto il merito di aver rispettato ed evocato con sufficiente efficacia lo spirito cinico, pessimista, disincantato ed ambiguo dell’opera di Moore. D’altronde, nemmeno un Zack Snyder poteva riuscire nell’appiattire del tutto un materiale tanto spesso ed efficace.

Watchmen insomma non si fa disprezzare, e anzi nella sua prima parte supera le possibili aspettative: resta il dubbio che nella sua ansia fanzinara, risulti troppo dilatato e complesso in snodi e riferimenti per chi non ha dimestichezza con la graphic novel. Una buona lettura pre-visione non è strettamente necessaria, ma è sicuramente utilmente propedeutica. E non può far altro che che bene.

Federico Gironi




Che dire?
Anch'io non vedo l'ora di vederlo, per quanto la variazione del finale mi affligga in modo irrimediabile.
Il personaggio di Roshach è da sempre il mio preferito, voglio proprio vedere se davvero sarà reso bene.
Aver puntato sui dialoghi è un'arma vincente: si può appiattire la trama quanto si vuole, ma se Rorshach si fa il monologo in carcere con lo psicologo e Dr. Manhattan il soliloquio lunare, io posso andare a casa con un sorriso sulle labbra lo stesso.
Vedremo.
Queen87.
00venerdì 6 marzo 2009 22:45
Io non conosco il fumetto in questione, però sentendo in radio il trailer potrebbe piacermi...
Ad esempio, Il cavaliere oscuro mi era piaciuto ed anche tanto... Mentre molti di voi, avendo letto il fumetto, l'avete trovato distante da esso e brutto.
Nelle sale eporediesi non so quando uscirà!

Elisa
Carlo Maria
00venerdì 6 marzo 2009 23:18
Mah, brutto Il Cavaliere Oscuro no di certo. A me è piaciuto tantissimo. Raffina ha sollevato alcune perplessità, che io ricordi, ma altri che si siano pronunciati al momento non ricordo e andrò a vedere! :-)
Il fumetto Watchmen è una delle opere da avere assolutamente, tata: il capolavoro di Moore, superiore pure a V for Vendetta per i miei gusti personali. Un meccanismo perfetto e circolare che al cinema sarà per forza snaturato, ma speriamo non troppo: in fondo il sopracitato V è stato modificato sensibilmente, eppure non ha smarrito tutta la sua carica ed il suo vigore, anzi!
Sashimi
00venerdì 6 marzo 2009 23:37
Carlo Maria, 06/03/2009 23:18:

in fondo il sopracitato V è stato modificato sensibilmente, eppure non ha smarrito tutta la sua carica ed il suo vigore, anzi!



Non li ha smarriti tutti, nel senso che un po' ne ha: e' riuscito a scandalizzare alcuni benpensanti e persone di una certa eta' (me presente [SM=x74933]). Ed e' anche un film con buoni attori (soprattutto) e un discreto ritmo.

Ma e' comunque all'acqua di rose rispetto al fumetto, con un finale bello e coreografico ma totalmente consolante e smorzato. Non mi stupisce infatti che anche in Watchmen cambino proprio il finale: perche' i finali di Alan Moore fanno paura, semplicemente. Al lettore e fruitore, ma anche a chi si sobbarca l'immane compito di trasportarne l'opera al cinema: troppo destabilizzanti, troppo cupi, troppo beffardi.

Nel cinema anni '70 sarebbero stati perfetti.

Sash


rimatt1
00sabato 7 marzo 2009 00:34
Re:
Carlo Maria, 3/6/2009 10:29 PM:

...Dall’altro esplode tutta la tamarraggine visiva del nostro Zack, con i (noiosi) combattimenti girati con l’estetizzante stop-and-go già utilizzato in 300 e con scene trashissime come quella voyeuristicamente soft-core che vede protagonisti Daniel e Laurie che amoreggiano con vigore sulle note dell’”Halleluja”di Leonard Cohen. O con l’esibizione, che col passare del tempo diviene un po’ compiaciuta, del robusto pene ciondolante del Dr. Manhattan: va bene salvarsi (ma chissà perché non sempre) dagli ipocriti mutandoni, ma a lungo andare l'impressione è quella di un'ostentazione tardo-adolescenziale.



Non so se disperarmi o sghignazzare. [SM=x74936] [SM=x74935]

Fog
00lunedì 9 marzo 2009 08:57
Infine l'ho visto
Trasferire Watchmen dalle pagine del fumetto al grande schermo era un’operazione realizzabile percorrendo due possibili strade: l’interpretazione o la sottrazione. L’oggettiva impossibilità a comprimere entro due ore (e mezza) di film un’opera ponderosa e molto complessa impediva infatti una trascrizione letterale, mentre un minimo di buon senso a proposito dell’incolumità personale del sacrilego che avesse fatto carne di porco di un capolavoro della letteratura mondiale ne sconsigliava lo stravolgimento, magari il sacrificio sull’altare dell’abusata spettacolarizzazione da blockbuster a colpi di effettori speciali sparati a raffica.
Bene: sacrilegio non c’è stato. Almeno.
Non volendo osare l’interpretazione -per onesta ammissione da parte di Snyder dei propri limiti- il regista ha quindi scelto la seconda tra le due vie percorribili. Eliminando dalla trama i pezzi che avrebbero fatto esplodere il contenitore. Via il naufrago e i racconti del Vascello nero, via il lettore scroccone e i duetti con il giornalaio, via le diatribe tra New Frontiersman e Nova Express, via le lesbiche, via la moglie dello psichiatra e (quasi) il suo fragile compagno, via i “nodi” e il massacro dell’anziano ex-vigilante. Trama ridotta all’osso, all’essenza, al “plot” sostanziale.
Il guaio è che, a furia di tagli, chiose, cesure, limature e sforbiciate il meccanismo inizia a vacillare. Prevedibile, in qualche modo, trattandosi (il fumetto) di un’opera pensata come meccanismo (appunto) ad incastro. Giusto per restare in tema: quante probabilità di funzionare avrebbe un orologio se, dopo averlo smontato, un artigiano decidesse di ricostruirlo liberandosi dei pezzi di più difficile collocazione?
Magari qualche probabilità ci sarebbe, se al temine delle "sottrazioni" non ci si limitasse a [cercare di] far combaciare le tessere rimanenti. Se lo sforzo realizzativo si concentrasse sulla natura tormentata dei protagonisti, sulle coraggiose contraddizioni proprie della natura del Comico o su quelle più immediatamente intuibili di Rorschach. Se venisse reso lo spirito genuino eppure intimamente fascista che muove la prima generazione di minutemen e lo smarrimento generale -che sfocia nell’aperta ribellione popolare- che chiude frettolosamente l’esperienza della seconda (malgrado Snyder non dimentichi l’ennesima citazione ossequiosa del fumetto quando fa spiegare dal Comico a Nite Owl che i disordini che stanno soffocando con violenza, ed ancor più il caos che li alimenta, non sono una negazione del sogno americano bensì la sua realizzazione). Se l’apocalisse nucleare, e prima di quella l’incubo della guerra fredda, fossero presenti in forma vivida e oppressiva (vabbè, non tutti i film sono Il dottor Stranamore, però…) fino a togliere il fiato, se la paura diffusa e il generale senso di rassegnazione e di impotenza venissero fuori dallo schermo e motivassero il piano folle-lucido di Ozymandias, se la decadenza e il marciume della società che tanto ossessionano più di ogni altro Walter Kovacs facessero capolino almeno un paio di volte durante i quasi 160 minuti della proiezione.
Il tutto -o, meglio, quel che rimane della trama del fumetto- si risolve in uno svolgimento a tratti fin troppo verboso e poco convincente, dove ognuno dei watchmen recita una parte che non convince fino in fondo e che, nel pur fedele citazionismo sposato -come detto, per indiscutibili necessità cinematografiche- all’abbandono di moltissime tra le sottotracce che scorrono lungo tutta l’opera di Moore e che affiorano di tanto in tanto ad aggiungere sfumature e livelli di lettura, li priva di vera umanità. Quell’umanità che è proprio una delle cifre più esaltanti dell’opera originale ed una delle ragioni del suo straordinario successo. Al contrario, nelle comunque non troppo numerose ed invasive scene di azione, Snyder ricorre ad una fisicità eccessiva e del tutto fuori luogo rendendo i watchmen troppo “supereroi” e pochissimo “avventurieri in costume”; una scelta a dir poco infelice, anche se comprensibile nell’ottica “commerciale” che muove questa come numerose altre produzioni. L’eccesso di fisicità, pur nel generoso scorrere di “succo di fagioli umani”, priva di drammaticità il momento dell’uccisione di Blake o la prodezza di Ozymandias con il proiettile, e trasforma l’ingresso di Nite Owl e Silk Spectre in carcere nella sequenza più irritante dell’intero film. E, sempre a proposito di evitabili cadute di gusto, come non ricordare la pacchiana citazione di Apocalypse Now o l’acrobatica scena di sesso tra i due vigilanti elettrizzati dal ritorno all’azione e all’adrenalina dopo anni di attesa frustrante, scena nella quale è a dir poco arduo riuscire a cogliere il senso di angoscia e rassegnazione ben presenti nei disegni di Dave Gibbons?
All’enfatizzazione dei mezzi atletici dei vigilanti, sopra le righe tutte le volte che le vicende gli impongono di scendere in campo, fa un po’ paradossalmente da contraltare la riduzione della figura del solo, vero supererore del racconto. La cura dimagrante inflitta alla trama del fumetto indebolisce il Dr.Manhattan -tranquilli, non si arriva a trasformarlo in macchietta né, all’opposto, in paradigma (cosa che in realtà nel fumetto è, ma per stratificazione del personaggio e non per pura assunzione narrativa)- la cui imprevedibile ed improvvisa conversione alle ragioni di Laurie Juspeczyk durante il loro colloquio su Marte appare a tutti gli effetti ben poco motivata e giustificabile se non si è compreso il tormento del progressivo distacco dell’uomo dalla propria umanità a partire dal momento dell’incidente; l’intera vicenda di Jon Osterman è fin troppo sinteticamente narrata nel toccante -mi riferisco al fumetto- flashback anch’esso ambientato su Marte e che la pellicola riporta con un freddo copia-incolla.
La questione del finale mutato rispetto al testo originale mi vede invece tutto sommato neutrale; un delitto, in un’ottica purista e filologica -ma questo non è un film per filologi e puristi- ma tutto sommato una scelta accettabile e persino comprensibile una volta preso atto che i tagli di cui sopra rendono in qualche maniera l’epilogo proposto come il solo possibile e, a mio avviso, persino plausibile.
Tutto questo scrivere, e non ho ancora spiegato se il film mi sia piaciuto oppure no. Ammetto di aver passato buona parte della proiezione domandandomi come avrei reagito alla visione se non soltanto non avessi letto il fumetto di Alan Moore ma non avessi neppure avuto sentore di che razza di capolavoro si trattasse. Bene: non sono in grado di fornire una risposta anche se probabilmente avrei trovato il film noioso. Il guaio (o, dal punto di vista del film, la fortuna) è che la mia tendenza, malgrado è stata quella di riempire i vuoti della pellicola con la mia conoscenza della trama completa, e proprio tale conoscenza mi ha permesso di gustarlo più di quanto sarebbe accaduto se fossi stato un tizio entrato per caso nella sala cinematografica. Ennesima contraddizione, dunque: proprio coloro che potrebbero avere le più grandi ragioni per stroncare il film sono i possessori sani delle conoscenze che lo rivaluteranno ben oltre i suoi meriti.
Meriti che ci sono, comunque, soprattutto nell’interpretazione valida di alcuni protagonisti, che regalano un ottimo Daniel Dreiberg e un Walter Kovacs che non gli è certo da meno, un Edward Blake fedele all’originale e una bellissima Janey Slater, ma anche nel rispetto dell’impianto dell’opera originale, che non viene mai stravolta e violentata, nell’uso di effetti speciali calibrati alle varie scene senza risultare invadenti e nella cura scrupolosa con cui intere pagine sono state riprodotte fin nei dettagli.
E’ comunque legittimo chiedersi se la pedissequa aderenza a molte sequenze del fumetto sia più frutto di pudore, di rispetto verso un modello inarrivabile o di soggezione nei confronti di un mostro sacro inavvicinabile. Ed è proprio il punto chiave con cui ogni commento a questo film dovrà confrontarsi: se questo era il massimo ottenibile da una trasposizione cinematografica di Watchmen, ne valeva davvero la pena? Possibile che gli sceneggiatori di Hollywood siano così a corto di idee da essere costretti a sfide palesemente impossibili? Impossibili a meno di accettare di correre qualche rischio. Molti rischi. L’interpretazione, ipotesi con cui aprivo questo intervento, e che qui si riduce alla scelta di un finale -ripeto: finale giustificato dalle varie scelte di sceneggiatura- alternativo, e nulla più.
A chi gli rinfacciava lo scarso livello dei film tratti dai suoi libri Chandler rispondeva che i suoi libri stavano benissimo, e che un film [eventualmente] brutto non rendeva peggiore il romanzo da cui era stato tratto o che lo aveva ispirato. Credo che alla stessa domanda Alan Moore potrebbe offrire la medesima risposta.
Watchmen non è un film brutto, ma resta da capire se fosse un film necessario. Secondo me NO.
Devo però ammettere che la parte più sentimentale, fragile e di sicuro meno razionale di me non è riuscita a rimanere indifferente di fronte ad alcune scene. Pur nell’approssimazione dell’abbozzo che ne è stato fornito, la dolorosa storia d’amore tra il Comico e Silk Spectre rimane una pagina struggente; il senso di inutilità dell’agire umano e dell’innata spinta alla crudeltà seguita a porre feroci interrogativi (il Dr. Manhattan è un Comico senza l’ironia, o forse il Comico è un Dr. Manhattan ancora capace di provare pietà per se stesso) dall’ardua risposta; il tragico fatalismo che pilota la vicenda di Rorschach inchioda ciascuno davanti al significato che si vuol dare a concetti possenti come giustizia, dovere, responsabilità.
In breve, non mi dispiace di averlo visto.

Ah, dimenticavo: paraculissima la scelta di alcuni brani della colonna sonora (probabilmente assai piacerebbe a eventuali fumettisti rockstar). Personalmente ho detestato l'utilizzo di I'm your Boogie Man , della Cavalcata delle Walchirie, di Hallelujah e del Requiem di Mozart. Allo stesso modo, ho provato brividi veri e profondi alle note di The times they are a-changing (mentre scorrono i titoli di testa: bellissimi, forse la parte migliore del film), di All along the watchtower (nella SOLA interpretazione possibile, of course) e di Desolation row.
Fog
00lunedì 9 marzo 2009 09:18
Re:
Sashimi, 06/03/2009 23.37:


Non mi stupisce infatti che anche in Watchmen cambino proprio il finale: perche' i finali di Alan Moore fanno paura, semplicemente. Al lettore e fruitore, ma anche a chi si sobbarca l'immane compito di trasportarne l'opera al cinema: troppo destabilizzanti, troppo cupi, troppo beffardi.


Probabile che la scelta sarebbe stata la stessa anche in assenza dei tagli che riducono all'essenziale (anche se in Watchmen tutto sarebbe essenziale, ma fingiamo per un attimo che le cose non stiano così) la trama, però alla luce delle scelte operate in sede di sceneggiatura il finale del film risulta coerente, tutto sommato solido e sicuramente non più consolatorio dell'originale.

Mi ripeto: Snyder si sarà macchiato di molte colpe, e magari altri pareri che qui leggeremo saranno ancora più duri dei miei, però la scelta di modificare il finale (anche se qualcosa di stonato fa capolino: mi riferisco all'ultimo scambio di frasi tra Daniel e Laurie. Chi vedrà capirà) ha una sua coerenza e dignità.


Juan Galvez
00lunedì 9 marzo 2009 17:42
Re: Re:
Foggastro, hai meravigliosamente illustrato i motivi per non andare a vedere il film; per cui non ne aggiungerò. La mia ritrosia si basa poi su una pregiudiziale che è tutta mia, e riguarda qualsiasi film di supereroi, anche fosse una riduzione di Watchmen con sceneggiatura dello zio Alan e diretto da Kubrick redivivo: dei supereroi disegnati sono un conto, degli attori con su delle tutine sgargianti un altro: anche se fossero Al Pacino e Dustin Hoffman.

V.
Sashimi
00lunedì 9 marzo 2009 19:26
Io magari mi procurero' l'annunciata edizione BD/DVD extra deluxe con integrati i Tales of the Black Freighter ed altri ritagli (cioe', non l'hanno annunciata, ma mi sembra quasi pleonastico dire che la faranno)

Un plauso ovviamente al Fog per la sue spassionata rece.

Sash
Carlo Maria
00lunedì 9 marzo 2009 21:18
La recensione più sentita e vibrante di sempre, Beppe. [SM=x74930]
Hai esposto nel dettaglio ogni motivo valido per leggere o rileggere un fumetto unico e memorabile e le mille motivazioni per le quali il film (comprensibilmente) non ne sia all'altezza. Io, contrariamente a Vinnie, lo andrò a vedere senza alcun dubbio.
Cleofel
00domenica 15 marzo 2009 19:55
Bene. Dopo (o malgrado? [SM=x74970] ) essermi letta la lunghissima recensione di Fogghetto... avrei proprio voglia di andarlo a vedere!
Fog
00martedì 31 marzo 2009 09:13
ozymandias, 06/03/2009 19.12:

Che dire?

E' un impulso irresistibile, a questo punto penso proprio che cederò.

Per compensare la mancanza di una recensione mai fatta del romanzo di Moore/Gibbons vi allieterò con le mie annotazioni sulla pellicola... [SM=x74971]

Quasi quasi scrivo un mucchio di palle per spingere il buon vecchio Vinc a condividere la nostra probabile delusione... [SM=x74972]

Quaqquaraquà!!!! [SM=x74947] [SM=x74984] [SM=x74983] [SM=x74946]
Carlo Maria
00mercoledì 6 maggio 2009 16:49
Anche Eli ed io abbiamo visto Watchmen.
Dopo la splendida e perfetta recensione di Beppe, c'è davvero poco da dire: condivido appieno il giudizio. Luci ed ombre: soprattutto ombre, ma non poche luci nella pellicola che osa portare alla ribalta del grande schermo uno tra i fumetti più belli della storia. I tagli e le modifiche riducono enormemente la complessità della trama, la impoveriscono ed al contempo ci privano di personaggi ricchissimi di sfaccettature e dei molti livelli di lettura che l'opera originaria possedeva. Ciò nonostante, mi sono trovato emozionatissimo fin dalle prime battute, durante i titoli di testa, sulle note di The times they are a-changing di Bob Dylan. E l'emozione non mi ha abbandonato se non per brevi momenti, a causa delle poche scene che mi hanno un poco irritato: il sesso sfrenato tra secondo Gufo Notturno e la seconda Spettro di Seta, le zuffe di questi ultimi nei vicoli e in prigione.
Scene tuttavia estremamente secondarie e di breve durata.
Lodo invece la resa di diversi personaggi, in fondo i miei preferiti: Rorschach su tutti. Incredibile... una battuta come "Non avete ancora capito. Non sono io ad essere rinchiuso qui con voi. Siete voi ad esser rinchiusi qui con me." sarebbe scontata in un fumetto di RRobe o in un film con Stallone, eppure in bocca a Kovacs sia nel fumetto sia nel film acquista una credibilità malata che sa di reale temerarietà e ciò è possibile solo una volta che la psicologia del personaggio è stata a tal punto resa manifesta al lettore (ed in questo caso allo spettatore) da fargli comprendere che siamo dinnanzi ad un sociopatico fortemente violento, ma con una moralità ed un senso di giustizia proprio così schematico da incutere un lecito terrore.
Le prove degli attori sono un supporto decisivo, in questi casi, ed anche Gufo Notturno e Spettro di Seta sono ben realizzati, così come quasi nulla viene sottratto al grandissimo fascino del Comico, il nazistoide con una capacità di comprensione della realtà circostante di gran lunga superiore ai suoi compagni.
Ammetto che, a differenza di Beppe, non trovo ridimensionata la figura del Dottor Manhattan, nè trovo potenzialmente poco giustificabile il suo mutamento d'animo nei confronti delle sorti umane. Mi sembra, anzi, un personaggio ben riuscito a sua volta.
Quanto a Ozymandias: non è mai stato il mio personaggio preferito. Moore volutamente lo tiene per buona parte dell'opera in ombra, depistando il lettore, per poi farlo risplendere in un finale di potenza ed efficacia unica, nel momento in cui ci mostra la vastità e complessità del piano ideato. Nel film il finale mutato non tradisce l'opera (anzi, ha ragione Beppe: è persino un finale credibile, tutto sommato!), ma smorza secondo me proprio la geniale forza ideatrice dell'uomo più intelligente del mondo.
Nel complesso una pellicola forse non indispensabile, ma che sono davvero contento d'aver visto! [SM=x74927]
Carlo Maria

P.s.: con un occhio ho spesso sbirciato Elisa, per rispondere alla domanda che si poneva fog: "Chi non abbia mai letto il fumetto, come giudicherà il film?". Credo che lo abbia decisamente apprezzato!
Queen87.
00mercoledì 6 maggio 2009 20:34
Re:
Carlo Maria, 06/05/2009 16.49:


Anche Eli ed io abbiamo visto Watchmen.

P.s.: con un occhio ho spesso sbirciato Elisa, per rispondere alla domanda che si poneva fog: "Chi non abbia mai letto il fumetto, come giudicherà il film?". Credo che lo abbia decisamente apprezzato!




Eh eh!!! Mi è piaciuto molto!!!!! E non vedo l'ora di leggere il fumetto!!!! Sicuramente sarà ancora più bello... [SM=x74945]
Beh, Rorschach... Che dire! Bellissimo personaggio!!!!!
Amore a prima vista! [SM=x74971] [SM=x75003]
Carlo Maria
00sabato 9 maggio 2009 18:14
Re: Re:
Queen87., 06/05/2009 20.34:




Beh, Rorschach... Che dire! Bellissimo personaggio!!!!!
Amore a prima vista! [SM=x74971] [SM=x75003]



E vorrei vedere! Siete fatti uno per l'altra! [SM=x74970]
Da un momento all'altro mi sarei aspettato di vedere il tuo volto emergere da sotto la maschera! [SM=x74947]

Queen87.
00lunedì 11 maggio 2009 20:06
Re: Re: Re:
Carlo Maria, 09/05/2009 18.14:



Da un momento all'altro mi sarei aspettato di vedere il tuo volto emergere da sotto la maschera! [SM=x74947]




Attento!!!! Potrebbe sempre succedere!! [SM=x74971]


koala3
00venerdì 9 aprile 2010 16:40
Oggi vorrei vedere

Se ne era già parlato sul forum, ma ormai è passato un pezzo e nulla se n'è saputo. mi riferisco al film animato tratto dal manga Lady Oscar.
Ho trovato questo trailer giapponese, ma nessuna certezza, né se mai è stato portato a termine, né quando arriverà sugli schermi.
Peccato, perché le immagini sono belle e si capisce chiaramente da alcune scene che l'intento era mantenersi molto fedeli al manga.
Il mistero è questo: la produzione sembra in fase avanzata (molte scene complete) ma il progetto è finito nel silenzio [SM=x74989]

koala3
00giovedì 27 maggio 2010 14:57
Boris. Il film

Guardate qua! [SM=x74930]
Dubito che sarà lo scempio fatto su altri telefilm (inoltre, e non guasta, Boris non è affatto una serie conclusa). tocca solo sincronizzarsi sui tempi cinematografici, che non sono i 20 minuti di una sit-com.

Boris al via
Iniziate le riprese del film tratto dalla serie tv di culto. 7 settimane a Roma, poi in sala a novembre
Sono iniziate la scorsa settimana le riprese di Boris - Il film, scritto e diretto da Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo, già autori della serie tv di culto da cui il lungometraggio è tratto. Prodotto da Lorenzo Mieli e Mario Gianani, con WildSide e RaiCinema, in collaborazione con SKY, il film sarà girato per 7 settimane a Roma e l'uscita in sala è prevista a novembre, con distribuzione 01.
Dal piccolo al grande schermo: il regista televisivo René Ferretti (Francesco Pannofino) tenta il grande salto, un film d'autore dopo tanti anni di fiction su carabinieri, intrighi ospedalieri e drammi in costume da prima serata. Insomma, un risarcimento dopo tutta una carriera dedicata al brutto. Ma il mondo del cinema è addirittura peggio di quello della tv, perché sotto l'allure del "salotto buono dell'industria culturale" si nasconde un sottobosco di sceneggiatori ricchi e nullafacenti, attrici nevrotiche, direttori della fotografia che si sentono grandi artisti. E, soprattutto, lo spettro incombente del Cinepattone, l'unico vero genere cinematografico che il pubblico apprezza e che, a dispetto dei "cinematografari" snob, manda avanti la baracca. Tra finanziamenti ministeriali che non arrivano mai, produttori senza un soldo, e agenti cinematografici spietati come squali, Boris il film racconta il lato oscuro dello showbiz italiano, con lo stesso cast della serie e gli stessi autori.
Fog
00venerdì 22 ottobre 2010 14:50
Finalmente!!!!!
Ecco il prossimo film che Federico potrà gustare a cinema!

Era ora, porca miseria. [SM=x74978] [SM=x75061] [SM=x74978]

Ed è in vista anche il sequel (parola che produce sempre qualche brivido preoccupato, ma in questa circostanza sono un po' meno pessimista del solito)... [SM=x75028] [SM=x75027]
Sashimi
00venerdì 22 ottobre 2010 21:10
Re: Finalmente!!!!!
Fog, 22/10/2010 14:50:


Era ora, porca miseria. [SM=x74978] [SM=x75061] [SM=x74978]




Interessante, chissa' se il Maestro riuscira' a convincermi a ritornare in quelle rivendite di popcorn zeppe di adolescenti chiassosi e del tutto disinteressati al film, luoghi che alcuni nostalgici ancora chiamano cinema...

Sash
Carlo Maria
00sabato 5 marzo 2011 07:58
Un prequel a Blade Runner? Proprio ciò che speravamo...
koala3
00venerdì 29 marzo 2013 12:20
Watchmen

Ora che ho finalmente letto Watchmen e visto ieri sera il film mi sono riletta questa discussione.
In attesa della recensione accurata che Ozy sta certamente preparando [SM=x74934] , posso dire che condivido la recensione di Giuseppe.
Limitandomi ad ascoltare le mie sensazioni mentre guardavo il film, in una importante fase che precede la razionalizzazione ed il giudizio, posso affermare che vedere il film mi è piaciuto molto.
Anch'io mi sono poi chiesta come avrei reagito se non avessi prima letto la graphic novel. Penso che avrei apprezzato molto meno, perché ho riempito tutto quel che mancava con tutto quel che sapevo. Il che inficia anche il giudizio sul film, che ai miei occhi ritrova personaggi più ricchi di quel che mostra.
Però, però, anche se certe scene di combattimento sono snyderianamente pacchiane (schizzi di sangue in particolare), esattamente come quelle di sesso, ci sono momenti di grande impatto emotivo.
I titoli di testa su Dylan sono straordinari. La resa del comico, grazie anche ad un interprete perfetto, è inattaccabile, e anche quella di Rorschach non lascia indifferenti: gli manca qualcosa nella ricostruzione della storia, ma rimane forte e l'attore è bravissimo ed adattissimo.
Meno valido Ozymandias: troppo sintetizzato, troppo giovane e poco incisivo l'attore. Per completezza, non mi fa impazzire nemmeno l'attrice che fa Laurie, mentre Wilson come Nite Owl sembra preso dal fumetto e trasformato in carne: è lui!
Certo, la complessità narrativa è sintetizzata, ma la scelta è giusta. Concentrandosi solo sui personaggi si poteva fare di più? Difficilmente. Mi pare un'operazione difficilissima abbastanza riuscita.
Mi chiedo: eccettuati i lettori del fiumetto, a quale target poteva mai rivolgersi? Quanti brufolosi sono arrivati in sala e sono rimasti spiazzati da un lavoro tanto complesso, disincantato e amaro?
Chissà, non ricordo con esattezza l'esito commerciale dell'operazione.
Mi chiedo anche come abbiano fatto ad ottenere una colonna sonora tanto pazzesca, fa quasi invidia a quella di Forrest Gump!
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