Cara Ilaria,
non vorrei apparire bastian contrario,
ritengo, però, che la grafologia, come chi interpreta i sogni, sia per certi versi materia utile per il riconoscimento di un'identià, molto controversa per definirne i comportamenti.
Tu dici: "E’ l’analisi del linguaggio non verbale espresso in modo inconscio dal tracciato grafico."
Che sia una forma di linguaggio è assodato, che sia di natura inconscia non è altrettanto assodato.
Ci sono moderne scuole di psicanalisi che, da tempo ormai, hanno ribaltato completamente il concetto di "inconscio", concetto che, come è stato chiarito, non era nelle intenzioni di Freud riempire dei significati attribuitigli in seguito dai suoi stessi seguaci.
Semplicemente, l'inconscio, è ciò che non si sa e, se non si sa, in che modo si può giungere a saperne e dirne?
In nessun modo.
Ogni tentativo per sondare nel cosiddetto inconscio è un tentare a tirare ad indovinare ... qualche volta va bene, molte volte no.
Penso che la grafologia sia qualcosa di analogo.
Quando essa si basa sull'osservazione può dare sicuramente risultati utili, quando si basa invece sull'interpretazione, allora, e spero di non deluderti, diventa una forma di religiosità, simile ai responsi delle sibille o all'oroscopo o alla lettura dei tratti della mano.
Qualche volta ci si azzecca, molte altre volte no.
D'altra parte tu stessa fai riferimento ai molti limiti della materia.
Un’analisi di questo tipo è possibile in quanto la mano è guidata dal cervello ed il cervello umano, che alla nascita è del tutto immaturo, si struttura nel suo sviluppo sulla base di tutte le esperienze vissute.
Perchè il cevello umano dovrebbe essere stato immaturo alla nascita?
Come faccio a saperlo?
Quale sarebbe un cervello maturo da prendere a parametro dell'immaturità del cervello del nascituro?
Per me una cosa del genere non sta in piedi.
Che le esperienze che si vivono si configurino in un certo modo nel cervello che si evolve da uno stato di non conoscenza ad uno di maggiore conoscenza è altra cosa.
Su questo sono d'accordo, ma, come è evidente, non c'è nulla di inconscio.
L’analisi può facilmente fornire una notevole quantità di dati sulle dinamiche anche complesse di personalità, sulle motivazioni profonde o anche inconsce del comportamento, sulle cause dell’ansia e questo senza la necessità di un contatto diretto con l’interessato.
Pura utopia ... almeno per ciò che concerne le "motivazioni profonde o anche inconsce del comportamento, sulle cause dell’ansia e questo senza la necessità di un contatto diretto con l’interessato."
Con una interpretazione del genere il grafologo si ridurrebbe, secondo me, a ripetere il signifcato dei segni già dati da qualcun altro in passato.
In realtà non si tratta della lettura dei segni dei comportamenti individuali tracciati, come dici, dall'esperienza dell'essere umano, dall'ansia o da ciò che vogliamo, ma di segni, basati sull'osservazione di maestri grafologi, che hanno dato luogo ad un gamma di interpretazioni.
Come dire: se A allora B, ovvero QUESTO SEGNO SIGNIFICA QUESTA COSA.
Più l'osservazione è stata ampia e più è facile che l'interpretazione possa avere un certo senso.
Per questo tu concludi dicenco:
La grafologia conosce la struttura psicologica di certi dati relativi ad un individuo, ma non sa dire se questi dati corrispondono a quelli anagrafici, in particolare del sesso e dell’età.
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Metterei seriamente in dubbio la questione di "conoscere la struttura psicologica di certi dati", mentre sarei più propenso a parlare di conoscenza, abbastanza esatta, dei dati distintivi ed identificativi della persona. Quei tratti possono anche tradire cambiamenti di umore e stati d'animo, ma interpretarli e dire a cosa siano riconducibili è tutta un'altra storia, una storia pressocchè impraticabile da interpretare in assenza della persona (per questo le generalizzazioni sono come i segni dell'oroscopo, un segno uguale per molti), a meno che non collabori il soggetto e ci riveli lui i suoi disagi.
Ma, a questo punto, siamo in presenza di una analista della parola che sa che NOI SIAMO CIO' CHE DICIAMO.
Perdonami.
Un abbraccio
Pyccolo