NOI CREDEVANO il film di Martone sul Risorgimento italiano

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
vinkor
00domenica 14 novembre 2010 15:33
collegamenti con l'Italia attuale
allora, il film non è facile ma molto intrigante
dura tre ore e verrà passato in tv in forma integrale di circa 4 ore
vengono riportati 4 episodi minori del Risorgimento attraverso la figura di tre amici meridionali che si iscrivono alla Giovine Italia di Mazzini, interpretato dall'attore che ultimamente appare dappertutto e che a me non piace: Toni Servillo anche se riconosco che è bravo
Martone è napoletano, e direi di parte nel come tratta il problema Nord-Sud
i tre ragazzi del Cilento vengono prima delusi dai Borboni che massacrano contadini in rivolta e poi delusi dall'Unità in quanto i Piemontesi occupanti massacrano ancora i cosiddetti Briganti meridionali alcuni dei quali erano costretti a vivere di espedienti perchè l'economia era crollata ed altri semplicemente si ribellavano al nuovo stato oppressore
ma i più delusi furono Garibaldi ed i garibaldini che erano diciamo di sinistra e volevano potere politico ed economico al popolo, ma furono fregati dai Savoia cui si affidarono per l'indipendenza;

infatti l'esercito italiano attacca ed ammazza i garibaldini in Calabria quando Garibaldi spera, partendo dal sud, di liberare Roma dal papa

e delude Francesco Crispi ex braccio destro di Garibaldi e poi diventato capo del governo, tradisce gli ideali e diventa autoritario e si mette coi poteri forti e oppressori

insomma secondo Martone già allora ci furono i germi di un paese sbagliato con gente diversa (i garibaldini veneti e lombardi vengono messi in cattiva luce per non parlare dei soldati dell'esercito regolare).
Il topic del film è la diversità tra repubblicani mazziniani rivoluzionari ed i monarchici conservatori.
Insomma il Risorgimento, fatto cmq da borghesi, a differenza della Resistenza, fu un'occasione di lotta di classe che non si realizzò perchè Mazzini e Garibaldi che erano repubblicani e rivoluzionari di sinistra, alla fine si affidarono ai Savoia visti come gli unici possibili vincitori, che invece stavano coi ricchi e potenti e infatti trattarono il sud come una colonia da spremere, ma anche il resto del paese che venne portato alla fame ed all'emigrazione massiccia di fine secolo.
Ed io credo che oggi con Berlusconi siamo nella medesima condizione. Milioni di italiani hanno votato per lui pensando di trovare una soluzione ai propri problemi ed invece quel signore ha pensato come i Savoia, solo a se stesso ed alle classi più ricche come i professionisti, commercianti, industriali e non ai lavoratori italiani, così il paese è ridotto male e la gente solo adesso sta aprendo gli occhi come fa alla fine il protagonista principale del film, Luigi Lo Cascio che interpreta uno dei tre mazziniani meridionali.
Lui passa tanti anni nelle carceri borboniche, rifiutandosi di abiurare i propri ideali. Si stabilisce poi a Torino come molti meridionali negli anni '50 e tornato al proprio paese per trovare la madre, vede lo stato penoso della propria famiglia e cerca di unirsi ai garibaldini in Calabria dove assiste allo scontro con l'esercito piemontese. Infine a Roma sente il deludente discorso di Francesco Crispi in una sala deserta di Montecitorio.
Insomma tutta una serie di delusioni che fanno meditare.
Spero che gli italiani facciano le scelte giuste nei prossimi mesi e che non rimangano nuovamente delusi dalla nuova classe dirigente.

Credo che i poteri forti rappresentati da Montezemolo stanno per salire sul carro del terzo polo di Fini, Casini e Rutelli che è destinato a inseguire i loro interessi e non quelli del popolo italiano che a mio parere dovrebbe puntare invece al centro-sinistra di Bersani e all'Italia dei Valori di Di Pietro, con l'apporto di Niki Vendola e della sinistra estrema che potrebbe rientrare in gioco .....anche se a Mulo non piacerà.
Il voto più sbagliato sarebbe comunque di continuare ad appoggiare un partito come il PDL che nel corso di quasi 20 anni ci ha portati allo sfascio attuale che è sotto gli occhi di tutti.
vinkor
00domenica 14 novembre 2010 16:14
non è possibile non poter correggere dopo pochi minuti!
QUESTA E' LA VERSIONE MODIFICATA, PERTANTO LASCIATE PERDERE LA PRIMA
INVITO I RESPONSABILI A RENDERE POSSIBILE LE MODIFICHE, PERCHE' COSI' E' ASSURDO

allora, il film non è facile ma molto intrigante
dura tre ore e verrà passato in tv in forma integrale di circa 4 ore
vengono riportati 4 episodi minori del Risorgimento attraverso la figura di tre amici meridionali che si iscrivono alla Giovine Italia di Mazzini, interpretato dall'attore che ultimamente appare dappertutto e che a me non piace: Toni Servillo anche se riconosco che è bravo
Martone è napoletano, e direi di parte nel come tratta il problema Nord-Sud
i tre ragazzi del Cilento vengono prima delusi dai Borboni che massacrano contadini in rivolta e poi delusi dall'Unità in quanto i Piemontesi occupanti massacrano ancora i cosiddetti Briganti meridionali alcuni dei quali sono costretti a vivere di espedienti perchè l'economia è crollata ed altri semplicemente si ribellano al nuovo stato oppressore

ma i più delusi sono Garibaldi (che nel film non si vede mai, tranne un'apparizione lontana) ed i garibaldini che sono diciamo di sinistra e vogliono dare maggiore potere politico ed economico al popolo, ma sono fregati dai Savoia cui si affidano per raggiungere l'obiettivo dell'indipendenza;

infatti l'esercito italiano attacca ed ammazza i garibaldini in Calabria quando Garibaldi spera, ad Unità conclusa, partendo dal sud, di liberare Roma dal papa

e delude Francesco Crispi ex braccio destro di Garibaldi che da nuovo capo del governo, tradisce gli ideali e diventa autoritario e si mette dalla parte dei poteri forti oppressori

insomma secondo Martone già allora ci furono i germi di un paese sbagliato con gente diversa (i garibaldini veneti e lombardi vengono messi in cattiva luce per non parlare dei soldati dell'esercito regolare)e ci sono molte attinenze con l'Italia del dopoguerra e di oggi.

Insomma il Risorgimento, fatto cmq dai borghesi, a differenza della Resistenza, fu un'occasione di lotta di classe che non si realizzò perchè Mazzini e Garibaldi che erano repubblicani e rivoluzionari di sinistra, alla fine si affidarono ai Savoia visti come gli unici possibili vincitori, che invece stavano coi ricchi e potenti e infatti trattarono male il sud, considerato come una colonia da spremere, ma anche il resto del paese che venne portato alla fame ed all'emigrazione massiccia di fine secolo.
Ed io credo che oggi con Berlusconi siamo nella medesima condizione. Milioni di italiani hanno votato per lui pensando di trovare una soluzione ai propri problemi ed invece quel signore ha pensato come i Savoia, solo a se stesso ed alle classi più ricche come i professionisti, commercianti, industriali e non ai lavoratori italiani, così il paese è ridotto male e la gente solo adesso sta aprendo gli occhi come fa alla fine il protagonista principale del film, Luigi Lo Cascio che interpreta uno dei tre mazziniani meridionali.
Lui passa tanti anni nelle carceri borboniche, rifiutandosi di abiurare ai propri ideali. Si stabilisce poi a Torino come molti meridionali negli anni '50 e tornato al proprio paese per trovare la madre, vede lo stato penoso della propria famiglia e cerca di unirsi ai garibaldini in Calabria dove assiste allo scontro con l'esercito piemontese. Infine a Roma sente il deludente discorso di Francesco Crispi in una sala deserta di Montecitorio.
Insomma tutta una serie di delusioni che fanno meditare perchè sono le stesse delusioni patite dagli italiani dopo la Resistenza ed oggi dopo Berlusconi.
Spero che gli italiani facciano le scelte giuste nei prossimi mesi e che non rimangano nuovamente delusi dalla nuova classe dirigente.

Credo che i poteri forti rappresentati da Montezemolo e Confindustria stanno per salire sul carro del terzo polo di Fini, Casini e Rutelli che è destinato a inseguire i loro interessi e non quelli del popolo italiano che a mio parere dovrebbe puntare invece al centro-sinistra di Bersani e all'Italia dei Valori di Di Pietro, con l'apporto di Niki Vendola e della sinistra estrema che potrebbe rientrare in gioco .....anche se a Mulo non piacerà.
Il voto più sbagliato sarebbe comunque di continuare ad appoggiare un partito come il PDL che nel corso di quasi 20 anni ci ha portati allo sfascio attuale che è sotto gli occhi di tutti e che ha fatto solo gli interessi suoi e di pochissimi altri (evasori, imbroglioni vari, furbetti del quartierino) manco i soliti poteri forti i quali adesso vogliono riprendersi quanto perso in questi ultimi disastrosi anni.
Gli italiani rischiano di affidarsi proprio a questi poteri forti e di svegliarsi delusi come gli inglesi che han scelto Cameron che ha promesso di tutto e appena arrivato al potere sta fregando gli ingenui che lo han votato. Vedere la rivolta degli studenti inglesi che hanno vistro raddoppiate, anche triplicate le tasse universitarie. Okkio!
Se dobbiamo rischiare questo, tante vale tenerci il puzzone!
=saretta77=
00domenica 14 novembre 2010 17:08
ma si che si puòmodifcare, c'è mezz'ora di tempo
vinkor
00lunedì 15 novembre 2010 22:20
no, il divieto scatta dopo qualche minuto
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:03.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com