L'indagine sulla strage di Haditha "Ufficiali Usa raccontarono il falso"

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vanni-merlin
00giovedì 1 giugno 2006 23:23
I risultati della prima delle due inchieste sull'uccisione di 24 civili
durante una rappresaglia condotta dalle truppe americane


L'indagine sulla strage di Haditha
"Ufficiali Usa raccontarono il falso"

Bush assicura: "Andremo fino in fondo". Lo sdegno di Al Maliki




WASHINGTON - Alcuni ufficiali americani, coinvolti
nel massacro di civili nella cittadina irachena di Haditha lo scorso novembre, riferirono il falso ai loro superiori, secondo quanto ha accertato un'inchiesta avviata dall'esercito statunitense sul presunto insabbiamento di quel massacro. Lo riferisce oggi il Washington Post sul suo sito on line, aggiungendo che i vertici militari statunitensi non verificarono le informazioni dei sottoposti e presero per buona la versione ricevuta.

Il quotidiano, anticipando i risultati dell'indagine durata tre mesi, rivela che ci furono numerose lacune nella ricostruzione dei fatti, ma non è ancora accertato se ci fu una volontà di insabbiamento da parte dei vertici, così come accusa il parlamentare John Murtha, democratico della Pennsylvania, ex marine. L'indagine di cui il Washington Post riferisce è una delle due in corso sui fatti di Haditha, dove vennero uccisi per rappresaglia, da parte delle truppe statunitensi, 24 persone tra uomini, donne e bambini. La seconda ha carattere penale, coinvolge 45 militari, e dovrebbe concludersi con incriminazioni come omicidio, falsa testimonianza il prossimo mese di agosto.

Autore della prima falsa testimonianza è il sergente Frank Wuterich, a capo dello squadrone dei Marines coinvolto nella strage. Denunciò il falso attribuendo la morte di 15 civili all'esplosione dell'ordigno che uccise il suo commilitone e scatenò la reazione di marines, che secondo le testimonianze degli abitanti della cittadina aprirono il fuoco in due case e contro un taxi su cui si trovavano quattro studenti.

La seconda falsa testimonianza avvenne poche ore dopo l'assassinio, quando altri marines incaricati raccogliere informazioni sulle vittime non potevano non aver visto che erano state uccise da proiettili sparati alla testa e al petto e non dai frammenti di una granata. Il loro rapporto era arrivato fino al livello del direttore dell'intelligence della prima divisione dei marines.

La vicenda ha scosso gli Stati Uniti. Lo stesso presidente George Bush è dovuto intervenire per garantire che il governo intende andare fino in fondo. I Marines, ha detto Bush "sono consapevoli della loro storia e delle loro tradizioni" e l'addestramento supplementare sui valori che riceveranno nelle prossime settimane servirà loro a farne memoria. "Se c'è qualcuno che vuole andare a fondo di questa storia - ha detto Bush - sono i vertici del corpo dei Marines", che intendono ricordare ai loro uomini "che cosa significa essere un marine".

Ovviamente sdegnate le parole del primo ministro iracheno Nouri al-Maliki: "Il crimine e la vergogna di Haditha... è un terribile delitto nel quale donne e bambini sono stati massacrati" ha detto il premier in una conferenza stampa. E il vicepremier Barham Salih ha riferito più tardi all'agenzia britannica Reuters che i colpevoli dovranno essere processati e che una commissione governativa lavorerà insieme alle forze della coalizione guidata dagli Stati Uniti per fare in modo che simili episodi non debbano ripetersi in futuro.
"Vogliamo sapere cosa esattamente è successo ad Haditha e i responsabili dovranno comparire davanti alla giustizia ed essere puniti secondo le leggi", ha concluso Salih.


(1 giugno 2006)


da: www.repubblica.it/2006/05/sezioni/esteri/iraq87/strage-di-haditha/strage-di-hadi...

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