Fede???

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Zeus.Salvatore
00lunedì 19 marzo 2007 13:16
Si può parlare di "fede" pagana?La fede è appunto credere senza vedere ,senza sentire,affidarsi aprioristicamente ad una divinità che ovviamente è trascendente,in quanto si è a lei fedele non conoscendola,non percependola!
Il paganesimo ha una concezione della divinità che si definisce immanente cioè in ogni cosa:la si percepisce,la si vede,la si sente,si è in stretto contatto con essa.Pertanto il pagano ha un esperienza diretta con la sua divinità e le è fedele in quanto ne è attorniato,in quanto prova stupore e meraviglia nel semplice guardare.
Scusate magari vedo troppo la terminologia ma secondo me è importante usare i termini appropriati!!
Cosa ne pensate?

[SM=x69319] [SM=x69320]
Florenne
00lunedì 19 marzo 2007 13:43
Io credo di poter dare alla parola Fede il suo naturale significato.
Spesso diamo per scontato che tutti abbiano la medesima percezione del divino mentre ognuno in realtà ha la sua visione personale.
Sinonimo della parola Fede è anche, credo, culto, ideale, fiducia. Etimologicamente deriva anche come significato a: conoscere, osservare e sapere. Virtù che consiste nel mantenere le promesse, conoscere, osservare i fatti, adempiere esattamente ai propri obblighi, come anche la promessa ad essere leali.
Secondo me tutto questo si può accomunare ideologicamente a questa parola anche con il culto pagano e non è giusto che le altre religioni se la tengano per se [SM=g27777] .

[SM=x69326]
Ghaladh
00lunedì 19 marzo 2007 16:30
Già a lungo discussi sull'etimologia della parola "fede"... [SM=x69314]
M'accoro alla replica di Florenne. Il concetto che dai tu, Salvatore, alla parola "fede" è prettamente ebraico-cristiano.
Vanth
00lunedì 19 marzo 2007 17:17
Lasciamo perdere la fede, per cortesia... [SM=x69314]
lilium
00lunedì 19 marzo 2007 18:50
Allora zeus.salvatore...nn la si può buttare sulla storia del "percepire" e "sentire" per il semplice motivo ke chiunque crede veramente percepisce la propria divinità,anke se è cristiano,mussulmano e quant'altro(prova a kiedere a un prete)Per fede si intende il credere senza vedere e basta,il percepire poi è un'altra storia.cmq se ti informi bene su quella retrograda ,corrotta religione ke è il cristianesimo scoprirai ke anke loro vedono le piante,gli animali ecc come manifestazione di dio.
Quindi a meno ke nn si adori una persona in carne e ossa o qualcosa di visibile si prova verso la divinità quella ke noi kiamiamo "fede".
N.B. in alcune correnti pagane si adora la luna,ma nn come corpo celeste in se e per se,quanto per gli effetti ke il suo moto produce sugli elementi naturali(le maree)e sui viventi.(altrimenti se rivolgessimo le nostre preghiere a un corpo celeste sperando ke ci ascolti saremo tutti da rinkiudere) [SM=g27777]
Faltea
00lunedì 19 marzo 2007 22:47
Re:

Scritto da: Ghaladh 19/03/2007 16.30
Già a lungo discussi sull'etimologia della parola "fede"... [SM=x69314]
M'accoro alla replica di Florenne. Il concetto che dai tu, Salvatore, alla parola "fede" è prettamente ebraico-cristiano.



fede fiducia... di nuovo? [SM=x69327]
Ghaladh
00lunedì 19 marzo 2007 22:54
Re:

Scritto da: Vanth 19/03/2007 17.17
Lasciamo perdere la fede, per cortesia... [SM=x69314]



Che intendi dire, Vanth? Non ti piace il concetto di fede in relazione al paganesimo in maniera assoluta? [SM=g27780]
Vanth
00martedì 20 marzo 2007 01:47
No, trovo che sia del tutto inappropriato.
Florenne
00martedì 20 marzo 2007 09:56
Re:

Scritto da: Vanth 20/03/2007 1.47
No, trovo che sia del tutto inappropriato.



Questo è interessante come opinione, è troppo disturbo poterlo spiegare? [SM=g27784]
Serenia
00martedì 20 marzo 2007 12:43
La parola fede deriva dal latino fides-fidei ed ha una molteplicità di significati (basta dare un'occhiata ad un qualunque vocabolario di latino....) tra cui uno dei principali è: credenza (che può essere intesa anche in modo non acritico). In sostanza, con questo termine, si può identificare l'insieme delle cose che si ritengono vere, quindi ritengo che a livello puramente semantico sia applicabile a qualsiasi sfera filosofico-religiosa...


Zeus.Salvatore
00martedì 20 marzo 2007 15:02
Ok,ma i popoli antichi usavano il termine fede per indicare la propria religione?oppure si usa il termine in questa accezione a partire dal cristianesimo per mettere in rilievo la differenza tra la loro religione,basata sulla fiducia incondizionata verso cristo e quella dei popoli antichi,definiti idolatri?
Vanth
00martedì 20 marzo 2007 16:17
Il punto è esattamente questo. Qui abbiamo un percorso esperienziale, non fideistico. Non si chiede di credere in qualcosa, ma di darsi da fare e fare esperienza di qualcosa.
C'è un mondo di differenza.
Juri.Icaro84
00martedì 20 marzo 2007 20:18
Re:

Scritto da: Vanth 20/03/2007 16.17
Il punto è esattamente questo. Qui abbiamo un percorso esperienziale, non fideistico. Non si chiede di credere in qualcosa, ma di darsi da fare e fare esperienza di qualcosa.
C'è un mondo di differenza.



Mi hai tolto le parole di bocca
Auson Jano
00martedì 20 marzo 2007 20:52
Re: Credendo Vides

La fede precede il miracolo. Per qualsiasi strada uno scelga di percorrere penso valga la stessa cosa: se non avessimo fede nell'esistenza di "qualcosa" non l'avremmo intrapresa! Ciò non toglie che sia giusto esplorarla e metterla alla prova, questa fede, ma senza diventare scettici (che è il modo migliore per restare ignoranti) [SM=g27777]
Florenne
00mercoledì 21 marzo 2007 10:58
il percorso esperenziale nell'effettivo dovrebbe appunto, come dice Jano, necessariamente seguire un ideale più impalpabile. Sì adoriamo la natura e i suoi frutti e la sua manifestazione in ogni cosa e crediamo appunto che sia la palesazione terrena degli dei, della Dea e del Dio e ci sembra una cosa talmente chiara e precisa che a volte ci lasciamo sfuggire che per gli altri non è così. Guardiamo il puro Ateismo, per quella corrente di pensiero siamo qui per la fredda logica evolutiva. Per gli atei la vita sul pianeta terra è portata da una massa di aminoacidi trascinati da meteoriti e piombata per puro caso nel momento giusto e nel posto giusto.
Negli Dei crediamo quindi, e di conseguenza abbiamo Fede.

[SM=x69326]
Serenia
00mercoledì 21 marzo 2007 12:31

Ok,ma i popoli antichi usavano il termine fede per indicare la propria religione?oppure si usa il termine in questa accezione a partire dal cristianesimo per mettere in rilievo la differenza tra la loro religione,basata sulla fiducia incondizionata verso cristo e quella dei popoli antichi,definiti idolatri?



I popoli antichi usavano il termine fides in una molteplicità di casi... molto prima che fosse utilizzato in modo particolare per la fede religiosa.
Dare fede era anche un modo di dire sul genere "ti do la mia parola". E come ho già detto come termine non implica l'acriticità.
Quinto Giulio Ilariano indicava con questo termine anche una setta o una comunione di fedeli non in modo dispregiativo.

Non si chiede di credere in qualcosa, ma di darsi da fare e fare esperienza di qualcosa.


Può anche darsi che sia come Tu dici...
Ma qui non si parla di avere una fede cieca ma di credere in qualcosa: che sia l'esistenza di forze, di qualcosa che non tutti vedono o anche solamente nella tua stessa esistenza o dell'esistenza di un albero.
Personalmente penso che se non credi in qualcosa non puoi farne esperienza. Se non credi nell'amicizia non sarai mai amico di qualcuno...




Vanth
00mercoledì 21 marzo 2007 12:45
Mi sembra una prospettiva straordinariamente limitata da un lato e velleitaria dall' altro: da un lato io mi pongo in condizione di credere acriticamente in qualcosa che neanche so se esiste, e dall' altro, a tuo dire, sono nell' impossibilità di esperire qualcosa che esiste solo perché non credo acriticamente nella sua possibilità? E' una posizione che si sconfigge da sola nella verifica pratica: con questo ragionamento se tu non avessi mai sentito parlare di un cellulare non dovresti usarlo una volta che ti viene mostrato perché non "credevi" nella possibilità che esistesse...
Chi cerca, trova, in realtà. E senza bisogno di dar retta ad altri.
Serenia
00mercoledì 21 marzo 2007 13:34
Come al solito non sono riuscita a spiegarmi bene...
Uffa: accidenti a me! :P
Quello che volevo dire è da una parte che il termine fides in origine non indicava uno specifico tipo fede religiosa... ma aveva molti significati.
Tra questi quello di credenza, convinzione...
Questi ultimi anche nell'accezione di credere a qualcuno (che ad esempio racconta una cosa), credere in qualcosa (l'amicizia che quella persona nutre verso di me), dare la propria parola....
L'uso del termine non implica una assolutezza cieca. (questo per rispondere alla domanda di partenza)
Si può avere una convinzione e cambiarla quando si fa un'esperienza differente o comunque che abbia per noi un valore tale da "fare la differenza".
In questa prospettiva i termini fede (spogliato della valenza esclusivamente religiosa nell'accezione assunta nelle principali religioni monoteistiche) ed esperienza non vanno in contrapposizione.



Stormwind
00mercoledì 21 marzo 2007 13:57
Re:

Scritto da: lilium 19/03/2007 18.50
Allora zeus.salvatore...nn la si può buttare sulla storia del "percepire" e "sentire" per il semplice motivo ke chiunque crede veramente percepisce la propria divinità,anke se è cristiano,mussulmano e quant'altro(prova a kiedere a un prete)Per fede si intende il credere senza vedere e basta,il percepire poi è un'altra storia.cmq se ti informi bene su quella retrograda ,corrotta religione ke è il cristianesimo scoprirai ke anke loro vedono le piante,gli animali ecc come manifestazione di dio.(...)



Argh! Le Kappa!!!!! [SM=x69332] [SM=x69338]

E oltretutto il discorso non l'ho nemmeno capito...

[SM=x69317]

Lae


Stormwind
00mercoledì 21 marzo 2007 14:01

Florenne: Negli Dei crediamo quindi, e di conseguenza abbiamo Fede.

E se invece avessimo esperienza negli Dei e nel divino? E conseguentemente a questa (esperienza) maturassimo fiducia?

Sono all'incirca della stessa posizione di Vanth.

[SM=x69317]

Lae
Zeus.Salvatore
00mercoledì 21 marzo 2007 16:14
Re:

Scritto da: Stormwind 21/03/2007 14.01

Florenne: Negli Dei crediamo quindi, e di conseguenza abbiamo Fede.

E se invece avessimo esperienza negli Dei e nel divino? E conseguentemente a questa (esperienza) maturassimo fiducia?

Sono all'incirca della stessa posizione di Vanth.

[SM=x69317]

Lae



Anch'io sono di questa opinione...
Dalla danza a spirale..."Spesso mi viene chiesto se credo nella Dea;io rispondo:"credete nelle pietre?".Il concetto di una divinità manifesta in tutto ciò che esiste,per molti occidentali,è difficile da afferrare.l'espressione "credere" implica che non possiamo arrivare a conoscere la Dea,che Ella sia in qualche modo,al di là della nostra portata,incomprensibile.Ma noi non "crediamo" nelle pietre:la vediamo,le tocchiamo,le portiamo fuori dal nostro giardino,oppure dei bambini le lanciano,li facciamo smettere;insomma,noi le conosciamo,ci relazioniamo a essi.Nell'Arte Magica,noi non "crediamo" nella Dea:ci relazioniamo a Lei;attraverso la luna,le stelle,l'oceano,la terra,gli alberi,gli animali,gli altri esseri umani,ma soprattutto attraverso noi stessi.Lei è sempre presente,è dentro ognuno di noi ,è il cerchio magico al completo:è terra,aria,fuoco,acqua ed essenza,corpo,mente,spirito,emozioni e cambiamento.

Starhawk


Auson Jano
00mercoledì 21 marzo 2007 16:34
Re:

Scritto da: lilium 19/03/2007 18.50
Allora zeus.salvatore...nn la si può buttare sulla storia del "percepire" e "sentire" per il semplice motivo ke chiunque crede veramente percepisce la propria divinità,anke se è cristiano,mussulmano e quant'altro(prova a kiedere a un prete)Per fede si intende il credere senza vedere e basta,il percepire poi è un'altra storia.cmq se ti informi bene su quella retrograda ,corrotta religione ke è il cristianesimo scoprirai ke anke loro vedono le piante,gli animali ecc come manifestazione di dio.
Quindi a meno ke nn si adori una persona in carne e ossa o qualcosa di visibile si prova verso la divinità quella ke noi kiamiamo "fede".
N.B. in alcune correnti pagane si adora la luna,ma nn come corpo celeste in se e per se,quanto per gli effetti ke il suo moto produce sugli elementi naturali(le maree)e sui viventi.(altrimenti se rivolgessimo le nostre preghiere a un corpo celeste sperando ke ci ascolti saremo tutti da rinkiudere) [SM=g27777]



Ok tutto, tranne gli aggettivi poco carini applicati al cristianesimo (scusa, neh) [SM=x69317]
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