FABRI FIBRA * C’è poca differenza tra lo splatter e i Costantini

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felton.88
00martedì 11 luglio 2006 14:01
Fabrizio Tarducci, 29 anni, senigalliese, fenomeno musicale del momento dice la sua su alcuni colleghi e spiega l'origine dei suoi pezzi

“Mondo Marcio ha 10 anni meno di me. Ha fatto un disco ed è subito passato alle major. Gli conveniva restare nell'underground, fare un po’ di formazione. Io esisto da 10 anni, non vivevo in una grotta…Se c'è una cosa che odio è il rap positivo… Non faccio il rap per essere simpatico. Guardo Jovanotti sempre troppo sorridente e mi chiedo che ci sia di così divertente, che c'è tanto da ridere?... Carletto Giuliani lo cito in tutti i miei dischi. Per me è il simbolo del fallimento della società italiana. La società che ammazza i suoi figli. E io non voglio avere figli…

Omar, Erika. Tutti a dire che ascoltavano Marilyn Manson perché così il cerchio si chiude. Poi si scopre che il loro gruppo preferito erano i Lunapop e allora non si capisce più un cazzo, tutto si spiega… C'è da distinguere il rap dal rapper. Se racconto di omicidi non vuol dire che il rapper è un omicida. Parlo a una generazione che flirta con la morte, ma è una morte che somiglia a un videogame estremo, è la cronaca che supera la fantasia più oscena. Un'immagine splatter non così lontana dai costantini che si ungono di creme e fanno la coda per entrare nel Grande fratello”.

fonte:vipline.it
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