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Cartelli da terzo mondo
02 settembre 2008| Francesco Margiocco
A giudicare dalla sua onnipresenza nella segnaletica stradale, il Consiglio regionale ligure dev’essere una delle attrazioni genovesi più popolari. È indicato ovunque, in molti angoli della città, un numero impressionante di volte. Perdere la strada che porta alla sede dell’assemblea legislativa ligure è, praticamente, impossibile. Nemmeno l’automobilista più distratto può smarrirla. In via di Francia, via Balleydier, viale Brigate Bisagno, via Gramsci, soltanto per fare alcuni esempi, l’indicazione per il «Consiglio regionale della Liguria» fa la sua bella figura.
Al turista in visita a Genova, però, conoscere la via verso il Consiglio regionale ligure non interessa poi molto. «A dir la verità - dice Furio Truzzi, presidente di Assoutenti Liguria - e con tutto il rispetto per la più importante assemblea elettiva della regione, non interessa molto neppure al cittadino genovese». Meglio sarebbe, forse, concentrarsi sulle segnalazioni per l’Acquario o per il terminal traghetti o l’aereoporto.
Sull’Acquario niente da dire: la principale - questa sì - attrazione cittadina, e tra le principali attrazioni d’Italia, è segnalata bene. Più carenti le indicazioni per il terminal traghetti del porto di Genova. Trovarlo non è così semplice, specialmente per chi arriva dal centro cittadino. All’ingresso del tunnel di via Milano, in prossimità del porto, l’indicazione «terminal traghetti» è scritta in caratteri piccoli e si confonde tra molte altre (si veda la foto pubblicata in basso a destra).
Per chi non frequenta abitualmente il porto, il rischio, una volta entrato nel tunnel, è di svoltare a sinistra e ritrovarsi sul lungomare, diretti verso il centro commerciale della Fiumara. Rischio puntualmente verificatosi ieri, durante un sopralluogo del Secolo XIX, a un pullman con targa Svizzera. Ma anche per chi imbrocca il verso giusto, l’arrivo a destinazione non è poi così scontato. Dopo il tunnel e la rotonda il punto più critico è rappresentato dall’incrocio tra via Aldo Moro e via Balleydier: qui bisogna svoltare a destra. L’indicazione «terminal traghetti» c’è. Ma, a voler essere pignoli, è un po’ messa in ombra da un altro più grande cartello. Che segnala, inutile dirlo, il «Consiglio regionale della Liguria».
Proseguendo verso Cornigliano, in direzione aeroporto “Cristoforo Colombo”, l’autista meno esperto può - facilmente - sbagliare svincolo e ritrovarsi in cima alla collina degli Erzelli.
Tornando, invece, al terminal traghetti, anche per chi esce dal casello di Genova Est trovarlo può essere difficile. Al casello l’accoglienza è ottima, con ampi cartelli. Anche il primo tratto di strada, lungo via Canevari, è bene indicato. È a Brignole, tra la stazione ferroviaria e lo Starhotel, che l’autista viene assalito da qualche dubbio. In viale Brigate Bisagno, poco prima della Questura, un padiglione piantato nell’aiuola tra le due carreggiate indica in modo un po’ vago la via per il «porto». Del «terminal traghetti» non c’è più traccia. Ma nessun problema: pochi metri più in là, conficcato nella stessa aiuola, campeggia solitaria una segnalazione - l’ennesima - per il Consiglio regionale della Liguria.
«In effetti - ammette Francesco Scidone, assessore al traffico del Comune di Genova - il Consiglio regionale ligure, nella segnaletica stradale, è onnipresente, mentre altrove ci sono delle carenze». Furio Truzzi propone «un piano di revisione della segnaletica, indispensabile per un città che si professa turistica».
A proposito di turisti. Sulle torri di Porta Soprana, un tempo la principale porta d’accesso alla città, sono ben visibili, incollati alle pareti ad altezza d’uomo, due fogli formato A4. Con una freccia rossa e la scritta «Ingresso per le torri» in italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco. Purtroppo, l’autore del cartello si è sbagliato. Una delle due frecce indica a destra anziché a sinistra. In sintonia con lo spirito cittadino il problema è stato risolto senza inutili sprechi di fogli e denaro. Semplicemente, capovolgendo il foglio. Ora (si veda la foto a lato) la freccia indica il verso giusto. Peccato però che le scritte multilingue siano a testa in giù.