California, fight club per smanettoni

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vanni-merlin
00mercoledì 31 maggio 2006 21:50
California, fight club per smanettoni


Lavoratori insospettabili si trasformano in picchiatori per combattere lo stress. Ma la mania contagia anche i giovani



MENLO PARK (Stati Uniti) - Come Ed Norton e Brad Pitt, protagonisti del Fight Club di David Fincher, gli uomini della Silicon Valley si sfogano prendendosi a pugni. Nascosti nei garage di Menlo Park, i lavoratori hi-tech californiani si picchiano senza pietà: a mani nude, tirando calci, oppure utilizzando qualsiasi oggetto "casalingo", dalle racchette da tennis alle padelle per friggere, ai cuscini imbottiti di lattine.

LOTTA ALLO STRESS - Che siano laureati o geek per passione, una volta usciti dall'ufficio, i dipendenti delle aziende del distretto più tecnologico d'America smettono i colletti bianchi e trascorrono la notte nei numerosi ritrovi clandestini per "picchiatori" che negli ultimi anni sono nati nella zona. Come se niente fosse, il giorno dopo tornano alla loro scrivania, segnati da tagli, lividi e ammaccature. I fight club della realtà sono proprio come quello del film del 1999: vere e proprie comunità segrete di lavoratori instancabili che di notte cercano di liberarsi dalle proprie frustrazioni mettendo alla prova la propria forza fisica.


Uno dei lottatori di Menlo Park si fa curare una ferita (Ap)
COME UNA VERA RISSA – È quindi il bisogno di lottare contro il logorio della vita moderna a spingere questi uomini a darsele di santa ragione - almeno un paio di volte al mese – oppure una moderna forma di "machismo"? Quel che è certo è che ci vanno giù pesante: nessuno si risparmia, e tirar pugni nei fight club è quanto di più simile vi sia a una rissa vera, con la differenza che il più delle volte i picchiatori californiani si proteggono testa e volto con un caschetto da boxe. La polizia di Menlo Park, stranamente, ha dichiarato di non aver mai sentito parlare di questi ritrovi, aggiungendo inoltre che, se anche ne fosse a conoscenza, non potrebbe fare nulla, dal momento che gli scontri avvengono all'interno di proprietà private tra adulti consenzienti.

POBLEMA SOCIALE – Purtroppo però il fenomeno ha raggiunto anche le fasce più giovani della popolazione e di recente le autorità del New Jersey e della Pennsylvania hanno dovuto intervenire organizzando numerose retate nei fight club in cui si riunivano gruppi di teenager che poi mettevano online le immagini dei propri combattimenti. Secondo Michael Messner, sociologo presso la University of Southern California, i ragazzi partecipano alle risse organizzate spinti dal desiderio di essere dei guerrieri, una fantasia che affonda le radici in una cultura popolare che vede i bravi ragazzi soccombere a quelli "cattivi", che invece godono di gloria e attenzione da parte delle ragazze.


Alessandra Carboni

31 maggio 2006


da: www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/05_Maggio/31/fig...
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