Bocca di Forca, metabolismo e soddisfazioni

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giocurio
00lunedì 26 giugno 2006 10:06
Sabato ho affrontato la Bocca di Forca per la seconda volta nella mia vita.
Lo scorso anno dovetti mettere il piede a terra nel tratto più duro e, per quanto soddisfatto della scalata (non vorrei riaprire la discussione sulla “validità” o meno della salita), mi era rimasta la voglia di fare meglio, che in questa occasione significava non un buon tempo, ma raggiungere la vetta senza interruzioni.
La giornata torrida e l’esperienza mi hanno consigliato un approccio molto molto minimalista… Rapportino iperagile 32x26 e tanta pazienza.
La condizione fisica è migliore rispetto allo scorso anno e ho anche 4 kg in meno, per cui mi rendo subito conto che tutta la parte molto difficile (intendo “molto difficile” in contrapposizione a quella centrale “impossibile”) mi sta venendo meglio e che forse avrei potuto dare un po’ di più, ma non mi pento della scelta, né mi faccio troppe illusioni, perché mi serviranno tutte le energie, tutto il fiato e tutta la concentrazione possibili di lì a poco, visto che nel tratto al 18-20% il mio problema sarà soprattutto di potenza per superare la rampa.
Arrivato sul luogo del delitto riconosco il punto esatto in cui dovetti staccare la scarpetta un anno fa… Quest’anno ne ho ancora un po’… un altro paio di centinaia di metri… durissima… gambe, ma anche schiena, che ormai fanno male qualsiasi movimento facciano, il cuore ormai al 93% e mancano ancora alcuni metri al tornantino a destra che, nei miei ricordi, segna la fine della tragedia… faccio gli ultimi metri zigzagando e con grossa soddisfazione (il sospiro di sollievo non ce l’avevo a disposizione…) sento finalmente sotto le gambe delle pendenze più abbordabili. Il successivo tratto fino al bivio per il Grappa, indubbiamente più comodo, è comunque duro perché ho tutti i muscoli contratti e la schiena a pezzi, però, conscio di aver fatto il più, cerco di rilassarmi e pensare che alla meta manca poco.
Ci sono gli ultimi chilometri con i tornanti, le pendenze ancora attorno all’11-12% però non sono però più un calvario, un po’ per il confronto con quelli precedenti, un po’ per l’entusiasmo, un po’ perché realizzo che mi manca potenza, ma che la condizione e la resistenza sono buone.
Pochi minuti e finalmente eccomi sulla forcella!
Il mio metabolismo e l’amore per le ore piccole mi sconsigliano sempre di partire al mattino presto… Dunque, visto anche il caldo torrido la scalata è iniziata sulle 18.30.
Così dopo 1°16’ da Possagno (non è un gran tempo, ma questo ha passato il convento…) sono in cima a godermi il favoloso panorama del Grappa, con il sole già basso verso l’orizzonte e i riflessi tipici del tardo pomeriggio. Un’atmosfera fantrastica: solitudine, silenzio e possibilità di contemplare in pace la natura fanno il resto… Pur sudato in maniera impressionante e con tutto il rientro da fare dapprima verso Pederobba e da lì in macchina verso Treviso decido di rimanere ancora un po’ a godermi quello che vedo, quello che provo e il mio piccolo traguardo…
Sono soddisfazioni…
christian
00martedì 27 giugno 2006 19:29
La ho scalata l'anno scorso, ricordo bene il tratto impossibile di cui parli, richiede un grande impegno, se fosse stato poco piu' lungo avrei messo piede a terra probabilmente.
Nel giro di una settimana avevo affrontato bocca di forca, prada e zoncolan da ovaro e posso dire che come sforzo massimale la piu' dura e' bocca di forca proprio per i 500-600m maledetti nella parte centrale della salita.
Purtroppo il panorama in cima non lo ho visto causa nebbia.
merendina
00giovedì 3 agosto 2006 21:41
Perplessità!
Alcuni amici mi hanno raccontato che proprio in quella salita che state parlando hanno visto un ciclista salire con la bici da corsa impennata, io personalmente non ci credo, è quasi impossibile a fare normalmente, figuriamoci con una sola ruota!
[SM=g27816]
Samu
00venerdì 4 agosto 2006 15:38
Mi dispiace, ma è proprio così. Il personaggio in questione non è un qualsiasi ciclista, è il Magico Tempe, io lo conosco di vista perchè abito vicino a Bassano del Grappa e so di certo che anche lui è da quelle parti. Mi è capitato di vederlo salire in impennata con la bici da corsa mentre scendevo dal Grappa in più di un'occasione. Alcune sue imprese sono incredibili tanto da farle sembrare delle leggende metropolitane. Andate a visitare il suo sito internet www.magicotempe.com e ve ne renderete conto!
[SM=g27811]
Jack.ciclista
00venerdì 4 agosto 2006 16:15
Ho visto il sito ed i suoi filmati:

...................................

(senza parole)
profpivo
00venerdì 4 agosto 2006 19:01
Il resoconto che c'è sul sito:
Bocca di Forca è il suo nome, una salita per pochi, per quelli che vogliono testare la propria forza, la propria capacità a sopportare sforzi intensi, per quelli che non si accontentano solo di pedalare. Una salita che corrisponde proprio alle caratteristiche che sto cercando, ed è anche a pochi Km da casa, e allora perché non provarla? Destinazione Possano, obbiettivo del giorno impennata salita Bocca di Forca (conosciuta anche come la via degli Alpini) con bici da corsa. La lunghezza di questa dura salita è di 10 Km con un dislivello di 1130 metri, pendendenza media di 11,4 per cento con punte di massima al 22. I primi 4 km scorrono via veloci in una alternanza di rampe impegnative ed alcune spianate (si fa per dire), poi la pendenza aumenta ancora fino ad arrivare al muro del quinto chilometro: qui tendini, muscoli, cuore e fiato vengono spremuti fino all osso; appena il tempo di recuperare e si incontra un ultima breve rampa impegnativa che porta al congiungimento con la salita del monte Tomba. Da qui mancano ancora 3 km alla cima e le pendenze restano superiori al 10 per cento ma ormai il peggio è fatto. Dopo 1h 15m arrivo alla meta e anche questa volta l’obbiettivo è raggiunto. ( Fc media 161 bpm - Fc max 180 bpm - 8 Km/h e 900 di VAM).

Sembra proprio che ce l'abbia fatta, anche se stento a crederci. io l'ho visto passare sul San Pellegrino su un tratto al 8% e veniva su velocissimo, certo che poi farsi Bocca di Forca con quei lunghi tratti sopra il 12% è un'impresa incredibile.
Jack.ciclista
00venerdì 11 agosto 2006 22:45
Bocca di Forca
Ogni volta che arrivo in cima mi ripeto che sarà l'ultima, ed invece continuo a ricaderci almeno un paio di volte l'anno. Oggi sono un poco preoccupato, ho fondo e resistenza, ma è da parecchio tempo che non mi confronto con pendenze impegnative, così parto con l'idea di forzare il meno possibile nella parte iniziale: ed infatti già dopo 200 mentri salgono contemporaneamente i battiti cardiaci ed i rapporti del cambio. Alla prima rampa impegnativa sento gracchiare sopra la mia testa, temo sia un avvoltoio in attesa di vedermi stramazzare al suolo, ma fortuna vuole si tratti solo di una cornacchia. Si torna su pendenze umane (12%) e procedo evitando lumache, foglie e brecciolino, cercando di trovare le zone di asfalto che offrono la migliore aderenza, essendo la strada parecchio umida e scivolosa.
Tornante a destra, cascina, ampia S e la pendenza di colpo raddoppia: la ruota posteriore comincia a scivolare, la schiena e le braccia tese al massimo, la bocca si apre in cerca della massima quantità di ossigeno ed ancora non basta, respirerei anche con le orecchie se ne fossi capace. Zig zag tra le vacche che pascolano (ma proprio qui, in questo tratto, oggi ??), la velocità al limite del ribaltamento (sotto i 5 km/h), ma ormai il peggio è passato, riesco a sedermi sulla sella e a riprendere con buon ritmo.
Supero una coppia di ciclisti, saluto, si accodano alla mia ruota. Piccola accelerazione ed il primo cede; comincia il tratto finale ed il più anziano non molla, così comincio a tagliare i tornanti prendendoli nella parte più ripida, lui non ci riesce e continua a fare il giro largo: ad ogni inversione di marcia guadagno metri, 5, 10, 15, non lo sento più, cerca di rifarsi sotto ma poi anche lui cede ed è costretto a fermarsi.
Ancora un chilometro sotto una pioggia finissima e anche questa volta la vetta è conquistata.






bocia
00sabato 19 agosto 2006 17:24
tentativo
Ciao a tutti..non è da molto che mi dedico alla bici ma mi è presa quella di mettermi in competizione e fare qualche gara.
Per potenziarmi un pò avevo pensato , il giorno di ferragosto, di farmi la salita per il monte archeson per confrontarmi con lo strappo finale del salto della capra.
Non sono pratico di possagno quindi ho cercato a sentimento località masiere e mi sono imbattuto su un cartello che indicava il monte. Mi sono detto ecco qua ..trovato la strada, la salita per l'archeson presenta un tratto di qualche km con pendenza media sul 9% , mi son detto ottima così mi scaldo pian piano. Peccato che la strada era quella per bocca di forca..dentro la mia testa continuavo a pensare al 9% e mi dicevo ma cacchio..si sono sbagliati qua...non può essere..e guardavo avanti per vedere se spianava e invece si impennava..boh..mi sono dovuto fermare perchè attaccato da un squadriglia di quelle mosche che stanno sulle mucche..trapassavano con i loro aghi anche i pantaloncini..mi sono trovato con un taglio sul gomito anche..
e almeno 12 punture grosse come 2 euro tra coscie e culo..è capitato a qualcuno..già la salita "spacca" ma queste mosche sono
la morte..è capitato anche a voi??
ritenterò quando mi prendo una tuta fino alle caviglie e spessa mezzo cm....
Daniele
00martedì 24 aprile 2007 13:58
Bocca di forca - daniele: 1-0
Ci ho provato anch'io. Il 24x26 non mi è bastato. Al km 5.300 ho accusato i primi sintomi negativi. Al 5.700 ho mollato. Le braccia non mi reggevano più sulla bici, tanto spingevo e tiravo il manubrio. Rischiavo di cascare. E pensare che 300 metri più in la sarei arrivato a superare il muro. Approfittado di una stradina laterale mi sono fermato. Ho preso fiato e ho ripreso la salita. Fino al rifugio poco sopra la forcella. 1-0 quindi. A presto con i risultati della rivincita !
Daniele
00martedì 24 aprile 2007 14:02
Bocca di forca - daniele: 1-0
Anch'io ho tentato la risalita di questa "mulattiera" ! Il 34x26 non mi è bastato. Al km 5.300 ho accusato i primi sintomi negativi. Al 5.700 ho mollato. Le braccia non mi reggevano più sulla bici, tanto spingevo e tiravo il manubrio. Rischiavo di cascare. E pensare che 300 metri più in la sarei arrivato a superare il muro. Approfittando di una stradina laterale mi sono fermato. Ho preso fiato e ho ripreso la salita. Fino al rifugio poco sopra la forcella. 1-0 quindi. A presto con i risultati della rivincita !
Lanerossi
00venerdì 27 aprile 2007 21:32
Ho appena preso su ebay un 13-29... Quando lo monto e sento le gambe abbastanza pronte, anch'io sfiderò la Bocca di Forca.
O forse mi sparo lo Zoncolan al Giro...
Daniele
00lunedì 30 aprile 2007 20:39
13x29
13x29 ? Su una bici da corsa ??
geobach
00mercoledì 2 maggio 2007 14:17
13-29 ....
ehi, io l'ho usato per 5 anni !! (ora compact)
BED69
00mercoledì 2 maggio 2007 19:48
penso si intenda il pacco pignoni!!!
orsoold
00mercoledì 2 maggio 2007 20:20
Come no?

11-29 da due anni!!! E mi sa che un giorno dovrò montare il 30.

L'11 per far credere che vado forte!
Il 29 perchè vado piano!

Walter [SM=g27828]
Daniele
00venerdì 4 maggio 2007 21:01
il 29 ... magari !
Forse con il 29 ci sarei riuscito. Ma finchè non gira bene il 26, il 29 non lo monto! Anche se, sullo Zoncolan, salita di difficoltà simili a questa,nenche il Principino Cunego è salito con un rapporto così "duro". Sembra monterà il 39x29 ! mha... ci sarà da soffrire su questo Zoncoloan ...
iannellus
00martedì 22 maggio 2007 16:58
non solo Bocca di Forca...
Salitaccia, senza dubbio.

Per chi è della zona segnalo una meno conosciuta salita che porta in Grappa da Seren (non da Caupo, da Seren), passa per un paesino (mi pare Pian della Chiesa) e poi si arrampica fino a spuntare al Forcelletto (sulla strada che sale da Caupo). Non è Bocca di Forca, ma ha 2-3 km veramente duri, con una punta del 20% nei pressi di un capitello.

Un must per chi ama queste salite "estreme".

M@rKo90
00giovedì 28 giugno 2007 19:58
Fatta!!! [SM=g27811] Questa volta sono riuscito anch'io a portarla a termine senza mettere piede a terra!!! [SM=g27824]

L'anno scorso ci avevo provato, ma mancavano ancora potenza e resistenza... [SM=g27829] Quest'anno invece, l'ho fatta con il doppio dei chilometri dell'anno scorso, e si è sentita la differenza!!!

Ovviamente, dato lo shock dell'anno scorso [SM=g27828] , l'ho fatta moolto con calma, per questa volta l'importante era non mettere piede a terra, quindi il tempo... beh... 1h e 25m, Vam 790 circa... [SM=g27819]

Penso che adesso che la conosco meglio, possa spingere di più... Dovrei riuscire ad andare sopra gli 800 di Vam senza grandi problemi... Vedremo... [SM=g27823]

Ciao!

MarKo90
iannellus
00venerdì 6 luglio 2007 10:55
Bravo!
Hai fatto una gran bella salita! complimenti!
iannellus
00giovedì 26 luglio 2007 15:32
6 anni fa riuscii a portarla a termine. Mi ero ripromesso di non farla più ma ieri sera ho deciso di rifarla. Sgambata, salitine ad Asolo e Monfumo per scaldare un po' i muscoli e poi via, a Possagno.
Parto abbastanza bene, le gambe girano, non è caldissimo. I presupposti ci sono tutti. Cominciano le rampe, le supero senza grossi problemi. Il 39x29 è ormai rapporto fisso, arriva la sequenza di tornanti, la supero bene. Arriva il muro, cerco di stare un po' in punta di sella per tenere il baricentro avanzato e poter salire seduto senza alzare la ruota anteriore: resisto per 10 metri, devo alzarmi e con me la frequenza cardiaca. Avanti, esci dal bosco, mi dico. Un'altra vocina comincia ad insinuarsi: fermati!, piede a terra e tutto questo è finito, potrai riposare. Vedo la croce e mi convinco che raggiungendola è fatta. Ci arrivo, ma non vedo gli abbeveratoi, il segnale che aspettavo. Dove diavolo sono finiti? La velocità è tra i 5-6 km/h, ma resisto. Finalmente il muro è finito, ma io con lui. Da lì fino alla cima dell'Archeson, strada non facile, ma nemmeno impossibile, soffro terribilmente. Non riesco a far girare nulla e mi viene pure mal di testa. Pedalo piano. Poi inizia la discesa, riesco a recuperare, mangio qualcosa e mi disseto. Finalmente ritrovo la gamba e da lì fino a Cima Grappa ritorno a pedalare in modo decente.

Mortirolo, Zoncolan, Punta Veleno, San Genesio, Seren. Salite durissime, ma Bocca di Forca mi lascia di nuovo un segno che le altre non sono state in grado di fare.

Tornato a casa, mi sono ripromesso di non farla più.

Vediamo quanto dura.

Jack.ciclista
00giovedì 26 luglio 2007 17:29
Io ho sofferto di più su Punta Veleno, e li davvero non ci torno mai più !!
Bocca di Forca invece è un punto fermo almeno un paio di volte l'anno...
iannellus
00giovedì 26 luglio 2007 17:41
Non che non abbia fatto fatica, ovvio, ma Punta Veleno l'ho sentita molto meno perchè ero concentrato su un problema muscolare che avevo su entrambi i glutei e che mi ha costretto a stare sempre in piedi, successivamente anche in pianura. Sai quando hai male da una parte ti concentri su quel punto ed il resto lo osservi meno.

Se rifarai mai Punta Veleno, prima datti 2 martellate sul "fondoschiena". Se è funzionato con me...

[SM=g27823]
saspo
00lunedì 10 agosto 2009 23:06
Bocca di Forca
Oggi 10 agosto 2009 nel primo pomeriggio ho affronato per la prima volta questa impegnativa salita. Alle 14:30, con appena 2.800 km sullle gambe, parto da casa, vicino a Bassano, venti chilometri di riscaldamento e poi il via. Sono salito con il 34x26 quasi sempre seduto. Al quinto chilometro non superavo i 5 km/h, ma con caparbietà sono riuscito a farla tutta. Peccato per i troppi mosconi che danno veramente fastidio. Il Grappa l'ho fatto da Romano d'Ezzelino e da Semonzo ma questo è tutta un'altra cosa. [SM=g8079]
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