da "Il Messaggero" di venerdì 28 Marzo 2008
La crisi del videonoleggio e quella economica investono Blockbuster. Il colosso americano dei film in affitto ha deciso di chiudere entro poche settimane (a maggio, pare) ben dieci dei ventitrè negozi di Roma. Parlare di cura drastica, di fronte a questi numeri, sarebbe un eufemismo. Almeno ottanta dipendenti, tra cui molti giovani, verranno messi in cassa integrazione e di fatto perderanno il lavoro. Ma i timori non riguardano soltanto loro. «Una azienda che arriva a dimezzare la presenza sul territorio dice uno dei dipendenti di certo non sta messa bene. La vera paura, a questo punto, è che Blockbuster, prima o poi, decida di chiudere del tutto le sue sedi romane».
Nella capitale i dipendenti della casa statunitense sono circa 250. I negozi destinati alla chiusura sono questi: via Baldovinetti, piazza Barberini, via Collatina, via Conca d’Oro, corso Trieste, via Gargano, via Morgagni, Medaglie d’Oro, via Portuense e via di Torrevecchia. Chris Reilly, un inglese, amministratore delegato della società, ha incontrato i sindacati. Ma alcuni punti, nonostante il dialogo, sono rimasti oscuri.
«Vengono chiusi alcuni tra i negozi più redditizi aggiungono altri dipendenti Ecco perché ci stiamo convincendo che questo sia soltanto l’inizio e che presto verranno chiusi anche gli altri». In Spagna e in Germania, Blockbuster ha già chiuso da tempo (230 filiali in tutto). Il videonoleggio, anche a causa di internet, è in crisi ovunque. Reilly, fama dai “tagliatore di teste”. è stato chiamato per questo.