Analizziamo la riforma Gelmini

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MMeggy
00mercoledì 22 ottobre 2008 17:43
La riforma taglia mezzo miliardo di euro alle università e alla scuola pubblica.
Che cosa significa:

Verranno tolti fondi per 500.000 € ad una scuola pubblica già pesantemente indebolita dalle riforme precedenti, che comporteranno una pesante riduzione del offerta formativa e ridurrà, di conseguenza la credibilità di un diploma statale pubblico.
Ciò porterà, negli anni successivi, ad una graduale e sempre maggiore affluenza alle scuole private, dividendo così le scuole superiori e le università in Istituti di serie A e Istituti di serie B (dove il valore dei titoli di studio pubblici statali sarà sicuramente inferiore rispetto ai diplomi o lauree statali private).

Cos’è la scuola privata:
La scuola privata non è altro che un azienda a scopo di lucro, la quale sicuramente darà mezzi formativi migliori della scuola pubblica, ma alla quale per accedervi saranno richieste cifre dieci volte superiori a quelle richieste dalle scuole superiori pubbliche statali. ( ai 100/170 € annui richiesti dalle scuole frequentate da noi, si sostituiscono 1000/1200 € annui).
Ciò porterà ad una conseguente riduzione delle persone che potranno permettersi di frequentare la scuola superiore, favorendo così la dispersione scolastica o semplicemente costringendo passivamente gli studenti ad iscriversi ad istituti professionali (andando a formare la classe operaia serva dell’alta borghesia dirigente).
Stesso discorso varrà anche per le università le quali sono già parzialmente rimpiazzate da facoltà private che questa volta non vi chiederanno tasse per circa 1000 € l’anno ma le cifre oscillerebbero tra i 2000 e i 7000 € annui, tutto ciò a discrezione delle facoltà scelte.

Verrà ridotto il tetto di ore all’interno dell’offerta formativa per le scuole superiori ed elementari incentivando una formazione ridotta ai minimi termini volta a formare soggetti prettamente produttivi e con una capacità critica sempre minore.

L’accorpamento, di istituti con meno di 500 alunni, ad altri istituti, formando scuole e classi super affollate che riducono la possibilità per ogni studente di essere seguito in maniera costante nel suo percorso di studi al contrario di quello che avviene nelle classi con circa 20 alunni; senza contare i disagi che comporterebbe lo spostamento di istituto con conseguente cambio delle spese e dei piani orari dei trasporti pubblici.

La formazione di Classi Ponte.
Le classi ponte sono delle classi che raccoglieranno tutti gli studenti stranieri che non hanno superato l’esame di idoneità alla cultura e alla lingua italiana.
I nostri studenti si troveranno dunque privati di un possibile confronto e di un possibile arricchimento culturale che da questo deriva.
Dunque l’ulteriore allontanamento dalle culture diverse dalla nostra favorirà il ripetersi di già numerosi episodi di razzismo.

Sarà applicata una limitazione all’accesso ai corsi di laurea. Come:
Limitando l’accesso ai corsi di laurea alle sole facoltà relative al settore formativo in cui ci si è diplomati, ad eccezione del liceo classico il quale sarà l’unico istituto che garantirà “libero” accèsso a tutti i corsi di laurea (libero relativamente, passando sempre per i test d’ingresso s’intende).
Draculina@
00mercoledì 22 ottobre 2008 21:22
Mi sembra un pochino TANTO di parte, questo documento.
Dove l'hai trovato?

Non ci serve un punto di vista, ma il reale documento con le reali informazioni, cosicchè ci si possa creare un'idea libera ed indipendente.

Solo da questo parte il dialogo costruttivo, a parer mio.

Link utile: Funzioniobiettivo
MMeggy
00venerdì 24 ottobre 2008 18:10
Difendiamo la scuola pubblica

Questa non è una protesta politica ma nell'interesse di tutti
Aiutaci a mobilitare tutti perché questo decreto potrebbe cambiare irrevocabilmente l'aspetto dell'istruzione italiana e quindi del paese.

L’onorevole Maria Stella Gelmini aveva presentato il 5 febbraio 2008 una proposta di legge per la valorizzazione del merito nell’economia e nella pubblica amministrazione, che delegava il governo ad emanare decreti legislativi di attuazione su tre macro-percorsi:
la scuola e l’università (art2) la pubblica amministrazione (art3) il mercato del lavoro (art4)
lo scopo era quello di valorizzare il merito* nei macro settori introducendo meccanismi valutativi esterni rispetto ciascun settore.
La presentazione di questa Proposta evidenziava i motivi per cui la Gelmini l'aveva scritta:
“la crisi sociale da cui il paese è attraversata ha tra le sue cause la scarsa valorizzazione del merito poiché lo Stato, negli ultimi 50 anni, ha favorito l’uguaglianza* formale disincentivando le capacità individuali (cioè la valutazione dei singoli e delle imprese comprese quelle pubbliche amministrative, scolastiche e universitarie)”.
Una volta divenuta Ministro dell’istruzione la Gelmini ha emanato il decreto- poi legge- che prevede di:
attivare percorsi di insegnamento relativi alla cittadinanza e alla costituzione
[interessante ma probabilmente impossibile vista la decisione di diminuire le ore settimanali in tutti gli ordini di scuola(ex. Soppressione tempo prolungato)..più materie e meno ore mal si conciliano]
modificare il valore delle valutazioni del rendimento scolastico degli studenti
[reintroduzione dei voti decimali alle scuole medie inferiori, possibilità di bocciare un alunno con una sola materia inferiore a sei decimi, (privandoci così di molte opportunità) senza alcuna spiegazione su quanto riguarda il sostegno (sociale, psicologico, economico, educativo..etc a seconda dei casi) dell’alunno in difficoltà, durante l’anno scolastico.]
insegnante unico nella scuola primaria
[si ritorna a quel modello di scuola che ormai ritenevamo superata, a livello pedagogico. Risulta chiaro infatti quanto sia determinante la presenza di più figure nel percorso di apprendimento dello studente (soprattutto in età infantile). La specificità, se ben dosata, dovrebbe arricchire lo studente.]
regolamentare l’adozione dei libri di testo
dare valore abilitante alla laurea di scienze della formazione
Il tutto a costo zero*!

LA SCUOLA NON È SOLO DEGLI STUDENTI E DEI PROFESSORI MA DI TUTTI!!!!
Fai passare questo volantino a tutti quelli che conosci, confrontatevi, informatevi, e non scegliete l’immobilismo contro chi ritiene che l’istruzione non sia più un comparto sul quale investire!!!
La scuola rappresenta la nostra principale forma di riscatto sociale..difendiamola..

Puoi trovare il DOCUMENTO UFFICIALE del decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (anche nel sito della pubb. Istruzione)

Gruppo Studenti Riminesi

* Merito:
la tradizione valutativa e didattica della scuola ha sempre sostenuto i soggetti meritevoli a prescindere dal fatto che disponessero di mezzi culturali ed economici o che avessero bisogno di interventi di recupero perché in situazioni di svantaggio culturale – economico - psico/fisico..etc.
Il concetto di merito del decreto Gelmini, invece, guarda solo al rendimento scolastico senza considerare i fattori che lo determinano (provenienza, condizione economica, sociale, culturale..etc)
Il decreto non prevede alcun intervento per quei ragazzi che provengono da un ambiente famigliare culturalmente e economicamente in difficoltà in tal modo risulteranno meritevoli solo coloro che provengono da un ambiente famigliare agiato e culturalmente elevato. Non mettiamo di certo in discussione l’importanza del merito ma riteniamo che l’esaltazione di esso non debba impedirci di salvaguardare lo studio, il lavoro e la parità di possibilità all’interno della scuola…
il taglio del personale* docente tra cui quello di sostegno non incentiverà di certo questa necessità!
* Taglio del personale docente:
gli insegnanti dovranno essere ridotti di 87.341 unità entro il 2012 e verranno tagliati 44.500 posti di personale amministrativo, tecnico e ausiliario(ata) e gli organi di sostegno : 132mila posti in tutto. Questo taglio potrebbe portare a due conseguenze:
1.Meno insegnanti->meno classi->classi più affollate.
Sarà probabilmente più difficile mantenere la disciplina e prestare la giusta attenzione a ogni singolo studente
2.Incremento del precariato infatti il taglio del personale sarà significativo e, ad esso, dovranno essere aggiunti i 270.000 precari in attesa di un posto di lavoro stabile.
* Uguaglianza:
Incentivare le capacità individuali come scritto nella Proposta Gelmini rischia, in quanto non ben specificato, di assumere un significato che va contro il comma 2 dell’articolo 3 della costituzione [è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese.]
Riteniamo infatti che la scuola ha bisogno di affinare gli strumenti, i mezzi, i metodi, per offrire agli alunni, diversi fra loro, parti diverse per raggiungere uguali obiettivi di valore scolastico.
* Costo zero
“dall’attuazione del decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”
Ci chiediamo come potrà essere possibile e per di più crediamo che la determinazione di procedere ad un intervento legislativo dovrebbe essere assunta non trascurando la necessaria previsione di spese. Sarebbe invece auspicabile aumentare le risorse delle scuole, se si desidera migliorare l’istruzione ed elevare il livello di apprendimento degli studenti, se si vuole aggiornare il personale e modificare certe strutture amministrative e istituzionali!
Mentre ora si preannuncia con la proposta di Tremonti la riduzione di quasi 8 miliardi di euro nel prossimo triennio per il comparto scuola
° Università: un taglio di 500 milioni di euro in 3 anni alle università, per alcuni atenei questo potrebbe significare la chiusura.
Con il nuovo decreto le università pubbliche potranno scegliere se diventare fondazioni private o meno. PERCHÈ DOVREBBERO DIVENTARE FONDAZIONI PRIVATE?Per riuscire a finanziarsi, questo potrebbe aumentare a dismisura le tasse universitarie anche raggiungendo i 6-7000 euro l'anno. Inoltre le fondazioni verrebbero finanziate da enti privati, come ad esempio le industrie farmaceutiche (forse le sole a poterselo permettere), e tali enti finirebbero per tagliare le gambe a tutti quei settori universitari e di ricerca che non rientrano nei loro interessi.
Ma soprattutto sarebbero le ricerche a venir danneggiate pesantemente, non più spinte dal puro interesse culturale e sociale, ma dai fondi messi a disposizione e dalle commissioni dirette degli enti stessi!!E IL FUTURO? Università di serie A e di serie B in base alle disponibilità economiche degli studenti, quindi titoli di studio dal differente peso e possibile perdita del valore legale di questi.
MMeggy
00venerdì 24 ottobre 2008 18:13
di parte o no è inutile, tanto su questo forum non verrà mai nessuno
s.Irenetta
00sabato 25 ottobre 2008 00:26
E invece io vengo sul forum, anche se l ho scoperto 3 giorni fa e solo ora ci sono entrata. =)
Proprio questo argomento mi interessa, a scuola pare non esserci movimento, non vedo interesse. io penso che se c'è la volontà di fare qualcosa (che non è necessariamente urlare, rompere vetri e così via, come in realtà è molto facile fare) dobbiamo organizzarci. non so se ci siano già programmi o idee, però credo che dovremmo unirci.
il mio sogno, e forse non solo mio, sarebbe:
1.una bella occupazione e/o
2.una protesta che porti a dei risultati, che in primo luogo sono la sensibilizzazione di noi studenti nei confronti del decreto (che non so se sia gia legge) e la possibilità di confronto e di una propria opinione.sarebbe bello avere la partecipazione dei prof (sono rimasta colpita dalle "lezioni in piazza" che sento diffuse in tutta italia) e un'informazione diffusa che almeno ci renda consapevoli.
che fare?
irene 3BL
MMeggy
00martedì 28 ottobre 2008 16:35
Fortunatamente delle persone speciali di quarta e terza hanno avuto le palle di chiamare la preside e chiedere di fare autogestione. Io sono di quinta e mi vergogno veramente della mia classe e dell'altra perchè non è possibile che i più grandi (e si dovrebbe essere anche i più consapevoli -ripeto DOVREBBE- )non siano capaci, ma soprattutto INTERESSATI ad un argomento così importante. Mi vergogno anche di me stessa, quella che oggi girava a scuola con la maglietta contro la Gelmini perchè non sono capace di farmi ascoltare. In questa scuola ho dovuto chiedere io alla prof di leggere la circolare dello sciopero che non voleva leggere affermando che tanto non l'avrebbe fatto nessuno. E quelle due volte che ho provato a dire qualcosa sulla riforma in classe le mie compagne mi hanno mangiato la faccia. Sono tutti dei grandi ipocriti perchè poi quando invece i prof ripetono le stesse cose che ho detto io li hanno ascoltati con grande interesse. Mi fanno incazzare troppo queste cose, e VI AMMIRO a voi di terza e quarta, perchè siete stati capaci di usare la vostra testa. Ciò, nelle quinte la prof: "allora voi venite o no a scuola il giorno dello sciopero?"
risposta alunni: "prof, non lo sappiamo dobbiamo vedere cosa fanno gli altri"
Prof:"ma non sapete usare la vostra testa?"
é verissimo!Perchè da noi tutti si vantano di quanto syudiano e quanto ne sanno sulle cose e poi non sono in grado di prendere la semplice decisione di scioperare oppure no! Voi, seconde, terze, quarte invece siete stati capaci di organizzare un'autogestione e decidere che volevate farla! L'unico consiglio che ti posso dare per fartio sentire è di continuare così. Io giovedì indipendentemente da tutti gli altri prendo a vado a protestare a Roma, ma chi non può, l'unico modo per farsi sentire è non venire a scuola, e meno persone ci sono meglio è!
Bravissima che ti interessi. Dovrebbero farlo tutti (anche perchè quelli che se ne fregano pagheranno le conseguenze come tutti gli altri, e che poi non si lamentino).
TiXyNa89
00giovedì 30 ottobre 2008 12:21
da noi a Forlì la cosa è "abbastanza" tranquilla, sarà che noi siamo una facoltà piccola, con poche persone..boh..

PERO'.. ieri hanno organizzato """lezioni""" in piazza...non sono andata..

oggi so che c'era un corteo, e cmq lezione non si faceva perchè quasi tutti i prof han fatto sciopero.... non sono andata neanche oggi

ok io ora voglio dire...
uno può protestare quanto gli pare, PERO'.....chi vuole studiare, chi vuole fare lezione...deve avere IL DIRITTO DI FARLO... e questo non dev'essere impedito da nessuna protesta.

perchè come me c'erano tante altre persone che non hanno partecipato alle manifestazioni, ma che non hanno potuto in ogni caso far lezione per via dei disordini.

la mia facoltà costa 2400 EURO ALL'ANNO... Fateci studiare almeno!
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