Re:
Addio Hunt, signor Super Bowl
E' morto a 74 anni l'uomo che coniò uno dei termini più conosciuti dello sport mondiale. E' stato uno dei più grandi dirigenti di sempre attivo in quasi tutte le discipline.
DALLAS (Texas), 13 dicembre 2006 - E' morto all'età di 74 anni, stroncato da un tumore alla prostata, Lamar Hunt. Il nome non è di quelli eclatanti, specie per il pubblico europeo, in realtà si tratta di una delle menti più brillanti che lo sport del dopoguerra abbia conosciuto e uno degli appasionati più eclettici. Nato a El Dorado (Arkansas) il 2 marzo 1932, era figlio e fratello di due magnati del petrolio e a sua volta, tra una passione sportiva e l'altra, è stato industriale dai svariati interessi. Da giovane giocò a football americano nella Southern Metodist University.
Di lui si dice che sia stato l'inventore della parola "Super Bowl", la finale del campionato di football professionistico statunitense che era prima chiamata "World Championship Game". Proprio lui fu il fondatore della American Football League che poi diventò una delle due conference dell'attuale Nfl; il Lamar Hunt Trophy premia non a caso la squadra campione della Nfl. Fondatore e proprietario dei Dallas Texans che poi trasferì a Kansas City con il nickname Chiefs. Più volte si applicò per lanciare il calcio negli Stati Uniti: nel 1967 fondò la North American Soccer League, che durò fino al 1984, e ancora oggi era proprietario del FC Dallas della Mls, da lui fondati come Columbus Crew.
Indotto nel 1973 nella Pro Football Hall of Fame, la sua passione per lo sport era però a 360 gradi: proprietario dei Dallas-Forth Worth Spurs, una squadra minore di baseball, tentò vanamente di portare a Dallas una franchigia Mlb. Nel 1967 fu uno dei dieci soci fondatori dei Chicago Bulls della Nba. L'anno seguente diede vita al World Championship Tennis, una serie di tornei dal ricco montepremi che raggruppavano molti dei migliori giocatori al mondo e che per anni furono un'alternativa spesso più spettacolare al circuito Atp che oggi monopolizza lo sport della racchetta. Nel 1993 fu introdotto anche nella International Hall of Fame, una delle otto organizzazioni simili ad averlo onorato.
Guido Guida