ANZIANI IMPEGNATI: VANTAGGI

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vanni-merlin
00mercoledì 24 ottobre 2007 23:29
ANZIANI IMPEGNATI: VANTAGGI

Se gli anziani fossero impegnati produrrebbero 128 mld di euro (pari all'8,7% del Pil). Migliorando le relazioni di vita sociale si risparmierebbero 700 mln di spesa farmaceutica.


Se gli anziani disponibili fossero messi in condizione di impegnarsi in attività di economia sociale si potrebbe generare nel Paese un valore di 128 miliardi di euro, pari all'8,7% del Pil. Migliorando il contenuto di relazioni della vita degli anziani e riducendo quindi il circuito perverso fatto di solitudine, depressione, uso intenso e inappropriato di farmaci si potrebbe stimare un risparmio di 700 milioni di euro di spesa farmaceutica (pari al 5% della spesa pubblica per farmaci di classe A 2006). Queste stime dell'impatto socioeconomico dovuto alle attività di longevità attiva, emergono da uno studio della Fondazione Censis realizzato per l'Istituto nazionale per la Longevità attiva e la non autosufficienza (I.N.P.L.A.N.A.) che sarà presentato a Padova oggi e domani.

Lo studio ha analizzato la pluralità di attività realizzate presso il complesso Civitas vitae della Fondazione Opera Immacolata Concezione di Padova che rappresenta il più avanzato esempio di concreta materializzazione della filosofia della longevità attiva. In particolare, sono stati analizzati gli impatti dei "Percorsi per la Terza Età Protagonista" il cui obiettivo è quello di assistere gli anziani nei loro differenziati bisogni.

I risultati emersi sono molto positivi poiché le oltre 100 persone che dal 2003 hanno partecipato gratuitamente ai "Percorsi" mostrano, rispetto ai coetanei che vivono negli stessi contesti ma che non vi hanno partecipato, una più intensa relazionalità (circa l'83% dei partecipanti ha detto di avere molti o abbastanza amici, il 29,7% ha affermato che sono prevalentemente persone conosciute di recente, il 61,4% ha sostenuto di avere molti o abbastanza amici di altre generazioni), maggiore autostima (l'83,8% dei partecipanti sente che le persone che li circondano confidano in loro e solo il 5,9% avverte che gli altri si rivolgono a loro soltanto nel momento del bisogno), più responsabilità comunitaria (il 55% dei partecipanti svolge attivita' di volontariato). Coloro che hanno frequentato i corsi, rispetto ai non partecipanti, mostrano un migliore rapporto con le nuove tecnologie. Il 75,4% utilizza il pc, il 66,2% naviga in internet, il 90,4% usa il cellulare, il 21,8% gli mp3, il 90% il bancomat e il 62,3% la carta di credito. Inoltre, l'87,9% degli ex corsisti dichiara che di fronte alle nuove tecnologie ha voglia di conoscerle e imparare ad utilizzarle.


Fonte: www.adnkronos.com

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