5 anni per tornare grandi

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Barone 57
00giovedì 4 gennaio 2007 22:38
Sono giorni decisivi per il futuro della Juventus. La dirigenza, assieme alla proprietà, stanno lavorando per ultimare e definire il piano industriale dei cinque anni a venire: una sorta di road map verso il rilancio a grandi livelli sportivi e finanziari della società.

Il 2006 è stato un anno davvero nero per il club con il caso calciopoli, la retrocessione in B, il tentato suicidio di Pessotto e la tragica morte di due Primavera a Vinovo. Il 2007 non potrà essere peggiore dell'anno precedente ma un piano industriale non corretto potrebbe essere la rovina per il club torinese.

La Juventus, usando le parole dell'ad Blanc, vuole tornare a essere una Ferrari sia in campo sportivo, sia in campo commerciale. Blanc ha ribadito che a gennaio verra' presentato alla proprieta' il piano industriale e che l'intento e' di impostare gia' una squadra competitiva per il prossimo anno e di tenere i campioni, "valutando insieme questa scelta, in cui ci deve essere anche la condivisione reciproca del progetto sportivo".

"Tra poco tempo - ha annunciato - presenteremo il piano industriale relativo alla Juventus all'azionista di maggioranza, che si e' detto disposto, in caso di approvazione, a intervenire. La volontà del cda - ha sottolineato l' a.d. Jean Claude Blanc - è avere una squadra degna della sua storia, cioè fortissima, in grado di competere subito in Italia e in Europa".

"Per rifare una squadra forte come quella dello scorso anno serve un lavoro di almeno 5 anni. E' un lavoro lungo, molti campioni se ne sono andati, ma già quest'anno vogliamo centrare la promozione in A e il prossimo essere ai primi posti" aveva detto Jean Claude Blanc. "La società - ha ribadito Blanc - vuole tenere i grandi campioni che ora sono con noi anche in futuro".

I soci hanno approvato il bilancio 2005-2006: si e' chiuso con una perdita di 36,5 milioni, causata tra l'altro dalla riduzione dei contratti pubblicitari di circa il 30% senza però contare che la Tamoil, lo sponsor principale che garantiva al club forti entrate, se ne è andato ponendo un ostacolo in più sulla strada della ricostruzione.

La vera notizia è quindi il ritorno degli Agnelli dal punto di vista finanziario: si dice che metteranno una cifra vicina ai 30 milioni di euro per il 2007. Le perdite però resteranno anche nel 2007/2008 e si prevede un dimezzamento dei ricavi da 255 a 130 milioni annui.

Sulla Tamoil, il presidente bianconero Cobolli Gigli ha commentato: "Era una seperazione annunciata - ha assicurato -. Rimarranno con noi fino alla fine del campionato 2006-2007, ma nel frattempo l'amministratore delegato e la struttura commerciale stanno cercando di sostituire dignitosamente il marchio Tamoil. Sicuramente non ci mancheranno buone occasioni". Occasioni che potrebbero chiamarsi Sky o Nike, già partner marginali del club pronte a diventare main sponsor spendendo attorno ai 15 milioni annui.

"La proprietà ci è sempre vicina. E John Elkann ci ha sempre dimostrato grande vicinanza, fisica e affettiva" dice Cobolli Gigli. "Gli abbiamo presentato il nostro piano industriale e ci ha assicurato la disponibilità a mettere i mezzi per realizzarlo", ha aggiunto il presidente della Juventus.

Segnali che dovranno essere rinforzati, così come la squadra, secondo un piano che in Corso Galileo Ferraris hanno già preparato: “Dovremo lavorare per tornare in Europa ed essere competitivi - ha spiegato il presidente bianconero - Intanto stiamo già pensando all'anno prossimo: come detto, questa è già una squadra di campioni, grandi e giovani e la confermeremo con l'integrazione di qualche innesto importante. Questa è una società seria e ci sono le basi per fare un buon lavoro e regalare molte soddisfazioni ai nostri milioni di tifosi".

Nel piano industriale sarà anche incluso il progetto di revisione del Delle Alpi: si pensa di ridurre il catino torinese a 40 mila posti ed eliminare la pista d'atletica, rendendolo idoneo per Euro 2012.

sport.alice.it/it/cmc/calcio/20071/cmc_104784.html
Barone 57
00giovedì 4 gennaio 2007 22:51
E' inutile girarci attorno e illudersi,
quello che avevo scritto poco fà nelle discussione "Due anni in più per Didier" ha trovato conferma in questo articolo.
Chi ama questi colori li segua...ci vorrà molta pazienza....a meno di un miracolo,
ma di miracoli anche Gesù è a corto.

[SM=x865699] [SM=x865676] Sempre e ovunque con te mia Signora [SM=x865676] [SM=x865699]
Barone 57
00giovedì 4 gennaio 2007 23:02
Se avete voglia di leggere

In dirittura d’arrivo il piano industriale: pronto lunedì. Con numeri importanti
Bilancio rosso, grande Juve
Blanc dirà in Ifil: prima la Champions, poi l’attivo. Che vetrina per lo sponsor
Decisione iniziale: lo stadio Delle Alpi. Si punta sul nuovo progetto. Il 15 CdA. I ricavi saranno dimezzati ma si guarda all’attivo nel 2008-2009 La Famiglia approverà il piano definito realista e i necessari investimenti sportivi. E si parla di circa 30 milioni per la campagna acquisti

ELVIRA ERBI’
UN MESE definito «tremendo». Sì, gennaio diventa il crocevia delle passioni bianconere. E il perché è presto svelato. In questi giorni si de­cide il destino della Juve, intesa co­me squadra d’élite. Il termine è un tantino pomposo ma ben focalizza il momento cruciale. Per carità, non perché da un momento all’altro si sparisca o si diventi improvvisa­mente più forti di tutti. Semplice­mente, si stanno ponendo le basi per un futuro a crescere, come merita la storia, la tradizione, il palmarès del­la Vecchia Signora.
Punto numero uno: viene definito, nei particolari, il piano industriale. Mancano appena due sezioni che saranno completate tra domani e lunedì. E la prima decisione riguar­derà lo stadio: tutto il resto, dipende dal progetto sull’impianto. Si sa che, detenendone la proprietà, la Juve deve puntare a trarne i benefici del caso, ma l’astronave di Italia ’90 ne­cessita di una trasformazione epo­cale. Anche per stare al passo con i tempi.
Il piano industriale, di per sé, non richiede investimenti enormi. Toc­cherà a Jean Claude Blanc, la pros­sima settimana, spiegarne contenu­ti, filosofia e punto d’arrivo. L’am­ministratore delegato spiegherà in Ifil (che detiene il 60% del club) gli anni complicati e quelli più produt­tivi. Il ciclo è quinquennale. La sta­gione 2007-2008 non riuscirà a co­noscere il segno positivo, ma i tifosi possono stare tranquilli: la dirigen­za, infatti, antepone il rafforzamen­to della squadra per il ritorno in se­rie A all’attivo nel bilancio. Si ri­nuncia al segno “+” per allestire una formazione supercompetitiva nel prossimo campionato di A - la pro­mozione è un imperativo categori­co, ovvio - che sia in grado di lottare nelle posizioni di vertice. Per dirla tutta: che si qualifichi per la Cham­pions (prime 4 posizioni, quindi). In­fatti, è ritenuto indispensabile par­tecipare nel 2008-2009 alla massi­ma competizione continentale.
Gennaio, appunto, è tremendo. E impegnativo assai. La riunione a Roma per lo stadio era fissata per il 15 e ora la società di corso Galileo Ferraris dovrebbe chiederne uno slittamento a fine mese, ma comun­que entro il 31 le parti si vedranno e la scelta sarà definitiva. La Juve, per abbreviare il concetto, è chia­mata a pronunciarsi sul da farsi: o un progetto nuovo di zecca, con il ri­facimento completo del Delle Alpi che diventerebbe così un salottino da 40.000 posti confortevoli e mo­derni (ed è l’opzione auspicata da tutti, perché la migliore anche in prospettiva), oppure un restyling con tutti i crismi (ma sempre in to­no minore...) che comunque lo ren­derebbe idoneo per gli Europei del 2012, secondo quanto richiesto dal­l’Uefa.
E in queste settimane si arriverà al rush finale per il nuovo sponsor che marchierà magliette e divise uf­ficiali. Dopo l’addio prematuro della Tamoil, la Nike ha esercitato una certa pressione sulla Juve affinché si accelerassero i tempi. L’anno so­lare portava con sé la scadenza ma visto che la situazione è un tantino particolare, ecco la deroga per fine mese. Con una porta spalancata per chi vuole mettersi in vetrina senza le cifre di una volta. Insomma, la Ju­ve diventa palcoscenico importante e accessibile, perché le condizioni so­no estremamente favorevoli. Non si arriverà al vecchio contratto di una ventina di milioni (contro i 19 suc­cessivamente ottenuti dal Manche­ster United e i 13 del Real Madrid) ma con 13-14 si potrà mettere il marchio sulla Vecchia Signora che ha sposato il nuovo corso. Una bella scommessa per chi intende diventa­re leader in Italia oppure vuol farsi conoscere nel mondo; un battage pubblicitario itinerante e a costi di mercato. Sono tre le aziende in liz­za per la finalissima.
La fiducia è palpabile. Nel piano industriale, tra l’altro, la voce inve­stimenti per la squadra è stata cu­rata da Blanc con l’aiuto del ds Ales­sio
Secco e dell’allenatore Didier Deschamps. Da quelle cifre si ca­pisce quale tipo di squadra si inten­de allestire. Con visione «realistica» si può pensare a 30 milioni come im­pegno degli Agnelli. Con l’obiettivo di andare subito in Champions Lea­gue e poi l’anno successivo di pro­vare a vincerla. Non un avanzare per gradi ma subito sforzi di un cer­to tipo, un piano quindi approvabi­le. I ricavi certo verranno dimezzati da 255 a 130 ma si punta a tornare su quei livelli d’eccellenza, dal pun­to di vista economico, tra tre anni. E toccherà a Secco spendere bene quei soldi che la settimana prossima avranno il via libera. Immaginiamo: Blanc e Cobolli che formalmente ricevono l’approvazione in Ifil, ma­gari alla presenza di John Elkann,
Gianluigi Gabetti e Carlo Sant’Al­bano.

Quindi, un Cda straordina­rio il15 che dirà l’ultima parola sul Delle Alpi e sugli investimenti. Poi, a Roma, verosimilmente nella setti­mana del 22, il rendez vous con il commissario Luca Pancalli e com­pagnia.
Il piano industriale è fatto di nu­meri e i numeri dicono che sarà ve­ra Juve, con un nuovo sponsor (Nike e Sky hanno confermato il rapporto senza esitare, in tre hanno prospet­tiva di chiudere come main) e qual­che nuovo campione.

TUTTOSPORT

[Modificato da Barone 57 04/01/2007 23.02]

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