18/06 Passo San Marco - Culmine di San Pietro impresa non riuscita

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Rickybici
00lunedì 21 luglio 2014 13:55
Avrei preferito raccontarvi di un giro concluso come da programma purtroppo così non è stato per vari motivi, il primo forse troppo ambizioso per le nostre capacità. [SM=g27992]

Il giro era questo

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La partenza avviene da Zogno, ma tra il portare i bambini al CRE e l'avvicinamento in macchina non riusciamo ad essere in bici prima delle 9.30, forse un po troppo tardi per un giro di questa lunghezza e per il caldo previsto.
Da Zogno prendiamo la bella ciclabile che conduce fino a Piazza Brembana da dove incomincia la bella ascesa che ci porterà ai quasi 2000mt del passo San Marco.
La salita l'affrontiamo con una pedalata tranquilaa senza strafare e complice il caldo che ci impone qualche sosta per rifornirci di acqua arriviamo al valico verso le 12,00 con 45 km fatti e quasi 1800mt di salita.
La strada che porta al San Marco
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In cima al passo
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Paola, che la vedevo meno brillante del solito, mi dice di sentire le gambe un po pesanti ma di proseguire per il giro programmato e dopo aver rinunciato a due estathe che il venditore ambulante situato al passo voleva vendermi a 5 euro [SM=g27996] scendiamo fino a Morbegno.

Da Morbegno dobbiamo raggiungere Bellano sul lago di Lecco che dista una trentina di km ed è su questo tratto che complice il caldo, la prima brutta parte di strada ed un fastidioso vento contrario incominciano i primi segnali di stanchezza.
A Bellano dopo una fugace pausa panino cerco, ma con poca convinzione visto che anche io incominciavo ad andare in riserva, di incoraggiare Paola dicendogli che al Culmine mancavano 35km di facile ascesa e che ce la potevamo fare.
I primi km che risalgono la Valsassina, complice il bel panorame ed i numerosi tornanti scorrono senza problemi,
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ma finito il tratto panoramico con la strada che diventa anonima sotto un sole cocente ed un vento contrario incomincia a diventare un calvario anche dal punto di vista psicologico.
Ai meno 12km dal valico, quelli con le pendenze più marcate, Paola mi fa fermare e scoppia in un pianto di crisi dicendomi che non riesce più a continuare perche stanca e senza più forze.
Cerco di Rincuorarla e gli propongo l'alternativa più breve di risalire fino al Colle di Balisio discesa su Lecco e ritorno a Bergamo in treno.
Il suo orgoglio gli impone di non accettare la mia proposta e di proseguire, ma dopo un paio di km di ascesa suo malgrado e di nuovo in lacrime si deve arrendere.
Giriamo le bici, breve discesa e risaliamo i due km che ci portano al Colle di Balisio e giù fino alla stazione dei treni di Lecco.
Cerco di rincuorarla dicendogli che nonostante tutto abbiamo sempre pur fatto un giro per noi molto importante, ma l'amaro per non aver concluso quello programmato rimane.

Per la cronaca arrivati a Bergamo, mentre Paola andava a casa a recuperare i bambini, sono dovuto andare a prendere la macchina lasciata a Zogno [SM=g27989] .

Ciao

Questo è il giro fatto
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Rickybici
00lunedì 21 luglio 2014 13:57
Avrei preferito raccontarvi di un giro concluso come da programma purtroppo così non è stato per vari motivi, il primo forse troppo ambizioso per le nostre capacità. [SM=g27992]

Il giro era questo

<script type="text/javascript" src="http://www.openrunner.com/orservice/inorser-script.php?key=mykey&ser=S02&id=3872599&w=415&hp=128&k=5&c=0&ts=1405941305"></script>

La partenza avviene da Zogno, ma tra il portare i bambini al CRE e l'avvicinamento in macchina non riusciamo ad essere in bici prima delle 9.30, forse un po troppo tardi per un giro di questa lunghezza e per il caldo previsto.
Da Zogno prendiamo la bella ciclabile che conduce fino a Piazza Brembana da dove incomincia la bella ascesa che ci porterà ai quasi 2000mt del passo San Marco.
La salita l'affrontiamo con una pedalata tranquilaa senza strafare e complice il caldo che ci impone qualche sosta per rifornirci di acqua arriviamo al valico verso le 12,00 con 45 km fatti e quasi 1800mt di salita.
La strada che porta al San Marco
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In cima al passo
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Paola, che la vedevo meno brillante del solito, mi dice di sentire le gambe un po pesanti ma di proseguire per il giro programmato e dopo aver rinunciato a due estathe che il venditore ambulante situato al passo voleva vendermi a 5 euro [SM=g27996] scendiamo fino a Morbegno.

Da Morbegno dobbiamo raggiungere Bellano sul lago di Lecco che dista una trentina di km ed è su questo tratto che complice il caldo, la prima brutta parte di strada ed un fastidioso vento contrario incominciano i primi segnali di stanchezza.
A Bellano dopo una fugace pausa panino cerco, ma con poca convinzione visto che anche io incominciavo ad andare in riserva, di incoraggiare Paola dicendogli che al Culmine mancavano 35km di facile ascesa e che ce la potevamo fare.
I primi km che risalgono la Valsassina, complice il bel panorame ed i numerosi tornanti scorrono senza problemi,
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ma finito il tratto panoramico con la strada che diventa anonima sotto un sole cocente ed un vento contrario incomincia a diventare un calvario anche dal punto di vista psicologico.
Ai meno 12km dal valico, quelli con le pendenze più marcate, Paola mi fa fermare e scoppia in un pianto di crisi dicendomi che non riesce più a continuare perche stanca e senza più forze.
Cerco di Rincuorarla e gli propongo l'alternativa più breve di risalire fino al Colle di Balisio discesa su Lecco e ritorno a Bergamo in treno.
Il suo orgoglio gli impone di non accettare la mia proposta e di proseguire, ma dopo un paio di km di ascesa suo malgrado e di nuovo in lacrime si deve arrendere.
Giriamo le bici, breve discesa e risaliamo i due km che ci portano al Colle di Balisio e giù fino alla stazione dei treni di Lecco.
Cerco di rincuorarla dicendogli che nonostante tutto abbiamo sempre pur fatto un giro per noi molto importante, ma l'amaro per non aver concluso quello programmato rimane.

Per la cronaca arrivati a Bergamo, mentre Paola andava a casa a recuperare i bambini, sono dovuto andare a prendere la macchina lasciata a Zogno [SM=g27989] .

Ciao

Questo è il giro fatto
<script type="text/javascript" src="http://www.openrunner.com/orservice/inorser-script.php?key=mykey&ser=S02&id=3872615&w=415&hp=128&k=5&c=0&ts=1405941488"></script>
Rickybici
00lunedì 21 luglio 2014 13:59
Scusate il casino ma non mi si sono inserite le foto

Riproverò
pandicko
00lunedì 21 luglio 2014 14:45
Caspita! Giro alquanto ambizioso e dislivello altimetrico + che notevole... il fatto di essere arrivati vicini al completamento vi fa onore, per cui vi faccio i miei personali COMPLIMENTI (in primo luogo a tua moglie!) in attesa di vedere le foto.
Ho giusto intenzione di salire entro le prossime settimane al Passo di San Marco... ma di ridiscendere dallo stesso versante!!! [SM=g27987]
Rickybici
00lunedì 21 luglio 2014 15:19
Rifatto racconto con foto [SM=g27995]


Avrei preferito raccontarvi di un giro concluso come da programma purtroppo così non è stato per vari motivi, il primo forse troppo ambizioso per le nostre capacità. [SM=g27992]

Il giro era dati openrunner 170 km d+ 3174


La partenza avviene da Zogno, ma tra il portare i bambini al CRE e l'avvicinamento in macchina non riusciamo ad essere in bici prima delle 9.30, forse un po troppo tardi per un giro di questa lunghezza e per il caldo previsto.
Da Zogno prendiamo la bella ciclabile che conduce fino a Piazza Brembana da dove incomincia la bella ascesa che ci porterà ai quasi 2000mt del passo San Marco.
La salita l'affrontiamo con una pedalata tranquilla senza strafare e complice il caldo che ci impone qualche sosta per rifornirci di acqua arriviamo al valico verso le 12,00 con 45 km fatti e quasi 1800mt di salita.
La strada che porta al San Marco





In cima al passo



Paola, che la vedevo meno brillante del solito, mi dice di sentire le gambe un po pesanti ma di proseguire per il giro programmato e dopo aver rinunciato a due estathe che il venditore ambulante situato al passo voleva vendermi a 5 euro [SM=g27996] scendiamo fino a Morbegno.

Da Morbegno dobbiamo raggiungere Bellano sul lago di Lecco che dista una trentina di km ed è su questo tratto che complice il caldo, la prima brutta parte di strada ed un fastidioso vento contrario incominciano i primi segnali di stanchezza.
A Bellano dopo una fugace pausa panino cerco, ma con poca convinzione visto che anche io incominciavo ad andare in riserva, di incoraggiare Paola dicendogli che al Culmine mancavano 35km di facile ascesa e che ce la potevamo fare.
I primi km che risalgono la Valsassina, complice il bel panorame ed i numerosi tornanti scorrono senza problemi,




ma finito il tratto panoramico con la strada che diventa anonima sotto un sole cocente ed un vento contrario incomincia a diventare un calvario anche dal punto di vista psicologico.
Ai meno 12km dal valico, quelli con le pendenze più marcate, Paola mi fa fermare e scoppia in un pianto di crisi dicendomi che non riesce più a continuare perche stanca e senza più forze.
Cerco di Rincuorarla e gli propongo l'alternativa più breve di risalire fino al Colle di Balisio discesa su Lecco e ritorno a Bergamo in treno.
Il suo orgoglio gli impone di non accettare la mia proposta e di proseguire, ma dopo un paio di km di ascesa suo malgrado e di nuovo in lacrime si deve arrendere.
Giriamo le bici, breve discesa e risaliamo i due km che ci portano al Colle di Balisio e giù fino alla stazione dei treni di Lecco.
Cerco di rincuorarla dicendogli che nonostante tutto abbiamo sempre pur fatto un giro per noi molto importante, ma l'amaro per non aver concluso quello programmato rimane.

Per la cronaca arrivati a Bergamo, mentre Paola andava a casa a recuperare i bambini, sono dovuto andare a prendere la macchina lasciata a Zogno [SM=g27989] .

Ciao

Questo è il giro fatto

Sempre openrunner 138km d+ 3060 (ottimistico)
MirkoBL
00lunedì 21 luglio 2014 15:42
Il caldo a volte gioca brutti scherzi.
Nel complesso mi sembra che abbiate coperto un percorso notevole anche col "ritiro" finale.
Sono dell'idea che sia meglio rinunciare piuttosto che continuare controvoglia col rischio di peggiorare la situazione. Se la testa o le gambe dicono di no è meglio assecondarle.
E s'impara di più da queste giornate che da altre in cui è andato tutto bene.
Tutto sommato le strade e le salite restano là ed avrete occasione di ripetere questo giro in futuro. Magari con meno caldo [SM=g27985] .
byeson
00lunedì 21 luglio 2014 15:55
WOW...bel giro complimenti :) il ciclismo e sofferenza...ma sino ad un certo punto, se si sente che si e andati oltre i propri limiti, ci si riposa e poi o si continua o si gira la bici e via, io almeno la vedo così! e comunque un gran bel giro, e belle foto! ancora complimenti [SM=g27988]
grigua
00sabato 2 agosto 2014 23:49
Ciao!

Avevo visto il titolo della discussione, ma non avevo avuto il tempo di leggere in questi giorni.
I complimenti ve li meritate tutti perché comunque ne è venuto fuori un gran bel giro, per panorami e impegno richiesto. Non conosco il Passo San Marco da questo versante (avevo fatto invece quello di Morbegno avanti e indietro), ma mi risulta che sia bello tosto e in fin dei conti avete accorciato un poco l'itinerario, il piatto forte ve lo siete pappato tutto!
Può capitare una giornata no, ma siete stati in ogni caso bravissimi (soprattutto Paola, per solidarietà femminile [SM=g27988] ), considerando il poco tempo che riuscite a ritagliarvi per le uscite impegnative.

Quindi... [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002] [SM=g28002]

CaSe63
00lunedì 4 agosto 2014 08:52
Dal mio punto di vista siete solo da ammirare! A volte ci vuole un po' di buon senso invece di intestardirsi nel voler portare a termine a tutti i costi quello che ci si era prefissati inizialmente!
A me è capitato una quindicina di giorni fa: con mia moglie Paola eravamo riusciti a ritagliarci una mini vacanza tra la val Maira e Briancon: escursioni a piedi insieme e un paio di giri in bici per me: il 14 luglio avevo progettato il trasferimento da Acceglio (CN) a La Grave, appena dopo il Col de Lautaret: tappone alpino, con in sequenza Colle di Sampeyre da Elva, Colle dell'Agnello, Izoard e col de Lautaret da Briancon. 160/170 km e più di 5000 m di dislivello, con Paola a seguirmi in auto. Partenza da Acceglio con 9° ma un bel sole, che puntualmente sparisce salendo il Sampeyre: nuvoloni neri che si addensano e a Casteldelfino inizia a diluviare [SM=g28000] . Mi fermo ma dopo mezz'ora non mi resta che caricare la bici in macchina e rinunciare al Colle dell'Agnello ( in vetta 6°). Sul versante francese torna il sereno (grr!!) quindi decido di scaricare la bici e ripartire per fare l'Izoard: ora è tutto sereno, c'è solo un gran vento contro (ovvio [SM=g27986] ). Bellissima discesa a Briancon, dove non mi resta che affrontare il Col de Lautaret: rispetto ai passi precedenti è uno scherzo, 850 m di dislivello in 27 km. Peccato che abbia un vento in faccia che mi sfianca!
Morale della favola, a 7 km dalla vetta alzo bandiera bianca, completamente esausto. Certo, probabilmente non avessi avuto l'auto a disposizione, in un modo o nell'altro sarei arrivato in cima, ma a che pro? Vi assicuro che avevo letteralmente la nausea! Probabilmente molti mi considereranno un mollaccione privo di forza di volontà: amen!
Il tutto per concludere che a volte anche il mutamento delle condizioni atmosferiche può condizionare i nostri programmi.
Ancora complimenti!
Ciao.
Sergio
giocurio
00lunedì 4 agosto 2014 13:09
I giri "veri" e non simulati sui rulli sono belli proprio per questo... Non sono solo pendenza, dislivello e lunghezza.
Girare la bici e tornare indietro quando il caldo ti sta massacrando non è da sfigati, è da saggi. Punto.
Un paio di settimane fa sono stato a fare un weekend (anzi, a sto punto magari mando anche un resocontino) in Spagna.
Scalando il Puerto de la Ragua sono stato "assalito" da un caldo torrido (40°) e ho avuto un mezzo collasso (l'altra metà me la sono potuta risparmiare semplicemente perché mi sono fermato).
Lì dopo essermi ripreso, sono ripartito. Esclusivamente perché non posso andare tutti i weekend in Spagna... [SM=g27985] ma l'ho fatto con moltissima cautela, andando su dimenticandomi della velocità e dopo essermi completamente ripreso e dissetato. Se non mi fossi sentito almeno decentemente non avrei proseguito
oldscat
00lunedì 4 agosto 2014 13:47
masochisti ?
E poi, chissà perchè, a distanza di tempo si ricordano solo le cotte clamorose.........
pala69
00lunedì 4 agosto 2014 14:30
Re: masochisti ?
oldscat, 04/08/2014 13:47:

E poi, chissà perchè, a distanza di tempo si ricordano solo le cotte clamorose.........



Come i Piani di Praglia... [SM=g27990] [SM=g28000].

Come Stefano (Oldscat) sa bene sono stato anch'io vittima, molto recentemente, di una clamorosa resa incondizionata per cotta.
[SM=g27990] [SM=g27990] [SM=g27990] [SM=g27990]

Ma il Turchino ed il Faiallo sono ancora là per la prossima occasione ed il ripiego per la valle del Gorzente è stato una scoperta inaspettata.
[SM=g27988] [SM=g27988] [SM=g27988]
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