[Libri] Le correzioni

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Sabin@
00venerdì 17 marzo 2006 13:07
Continua il mio filone fortunato di ottime letture. Ultimamente mi sto dedicando alla letteratura americana che, fino ad ora, avevo molto bistrattato.
Insomma, amici, mi sta andando di culo, il 2006 mi ha portato letture interessanti, fino ad ora non ne ho sbagliato uno!

Adesso è il turno di Jonathan Franzen con "le correzioni".
Enid Lambert ha uno scopo su tutti: riunire per un ultimo Natale la famiglia a casa sua.
La cosa non è facilissima, la distanza li separa sembra incolmabile; suo marito Alfred è sempre più inghiottito dal mondo parallelo che il Parkinson gli sta costruendo intorno, Chip si arrabatta con lavori molto precari dopo aver perso il posto di professore universitario per "comportamento sessuale scorretto", Gary, sull'orlo della depressione e dell'alcolismo, è totalmente soggiogato dalla capricciosissima moglie, Denise, chef di successo, è travolta dalle vicende sentimentali della sua vita, molto discutibile per i canoni dei genitori vecchio stampo.
La cosa che mi ha colpito e che rende la lettura avvincente è il fatto che ogni capitolo viene raccontato dal punto di vista di uno dei personaggi, mettendo a nudo i meccanismi più classici dei rapporti familiari, le nevrosi, le incomprensioni.
Interpreti il silenzio della figlia insieme alla madre, caricandolo di significati, significati che poi ti troverai a ricodificare quando sarai nei panni della figlia.
Il tutto ancora una volta (mi riferisco alle mie ultime letture) da un punto di vista critico nei confronti del "tipicamente americano", gli amici di famiglia, i ruoli di facciata (tutti per tutti con la maschera), la crociera, il successo, il viaggio di Chip in Lituania per truffare gli investitori americani, l'impostazione amichevole dell'educazione dei figli di Gary da parte dell'insopportabile moglie...

Impossibile non riconoscere, prima o poi, che i Lambert siamo noi: in un momento della nostra vita, in qualsiasi luogo del primo mondo. C'è scritto nella quarta di copertina, ed in effetti è inevitabile non rispecchiarsi qua e là durante la piacevolissima lettura.

Qualche citazione:
E quando l'evento, il grosso cambiamento della tua vita, è semplicemente una presa di coscienza, non è strano? Non c'è assolutamente nulla di diverso, tranne il fatto che vedi le cose in un altro modo e di conseguenza sei meno impaurita e meno ansiosa e nel complesso più forte: non è sorprendente che una cosa completamente invisibile nella tua testa possa sembrarti più vera di qualunque altra cosa tu abbia mai provato prima?

...

E' come quando il nostro gatto porta in casa un uccellino morto. Il gatto non sa che a te non piacciono gli uccellini morti. Ted vuole che io sia razionale come lui, crede di farmi un favore, e mi porta a fare tutti questi viaggi e crociere, e va tutto bene tranne che per lui il fatto più terribile della nostra vita non è successo e per me sì.

...

Pur essendo così giovane aveva dolori da vecchia ai fianchi, alle ginocchia e ai piedi. Aveva le mani segnate e la vagina secca di una vecchia, e di una vecchia aveva i pregiudizi, le idee politiche, l'antipatia per i giovani, il loro consumismo elettronico e il loro linguaggio. Disse a se stessa: "Sono troppo giovane per essere così vecchia". Al che il suo senso di colpa in esilio uscì urlando dalla caverna sulle ali della vendetta, perché Emile era come sempre devoto a lei e fedele all'immutabile se stesso, ed era stata Denise a insistere perché si sposassero.

...

- A cosa serve la vita?
- Non lo so.
- Neanch'io. Ma non credo che serva a vincere.

...

Aveva paura di entrare.
- Vieni, vieni, - strillò Enid, - e chiudi la porta.
Per proteggersi dai sortilegi, Chip pronunciò in segreto una formula magica: Mi fermo per tre giorni e poi torno a New York, trovo un lavoro, metto da parte cinquecento dollari al mese, minimo, finché non ho finito di pagare i debiti, e tutte le sere lavoro alla sceneggiatura.


E infine una piccola chicca, parla un politico Lituano:

Il mio partito è kaput, adesso sono un imprenditore. Una specie di imprenditore governativo, diciamo.
Abbiamo così tante elezioni, che la stampa internazionale non se ne occupa più. Facciamo tre o quattro elezioni l'anno. Sono la nostra industria più importante. La nostra produzione pro capite annua di elezioni è la più alta del mondo. Supera persino quella dell'Italia.
Slobodan
00venerdì 17 marzo 2006 16:55
sembra interessante,ricorda un po' le invasioni barbariche.
Sabin@
00venerdì 17 marzo 2006 17:08
Re:

Scritto da: Slobodan 17/03/2006 16.55
sembra interessante,ricorda un po' le invasioni barbariche.


Hai ragione, ma questo libro non ha un sottofondo di tristezza, anzi tutt'altro, a volte vi è vero humor alla Allen.
Mi rendo conto che questo non si evince affatto dalla mia (modesta) recensione. [SM=x584446]

Ma mi sto allenando, se continuo così tra una decina d'anni sarò in grado di scrivere recensioni attendibili.
Comunque mi diverto un sacco a fare "il nostro inviato nel mondo dei libri"! [SM=x584424]
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