[ECO] Scajola contro Marchionne su Termini Imerese

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-Giona-
00giovedì 26 novembre 2009 10:44
www.corriere.it/economia/09_novembre_24/scajola-termini-imerese_96a7b878-d8dc-11de-a7cd-00144f02aabc.shtml?fr=c...

Intervento del ministro Scajola sul polo industriale
Scajola: «Follia far morire Termini»
Il ministro «Fatti investimenti importanti, la qualità del lavoro è buona. Incentivi? Saranno ridotti»
NOTIZIE CORRELATE
Fiat, protesta a Termini Imerese. Gli operai occupano il municipio (18 novembre 2009)


DUBAI - Nel corso della sua visita a fiera Big Five, il ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, in merito alle discussioni relative allo stabilimento di Termini Imerese di Fiat, ha osservato che «sarebbe folle far morire un polo industriale come Termini Imerese, su cui nel tempo sono stati fatti investimenti importanti e dove tutti mi dicono che la qualità del lavoro è molto buona».
AUMENTARE LA PRODUZIONE IN ITALIA - «Noi chiediamo a Fiat che venga aumentata la produzione industriale in Italia, dove immatricoliamo più auto di quante ne produciamo», ha spiegato Scajola, aggiungendo però che «Fiat ritiene che 6 stabilimenti siano troppi e che Termini Imerese ha difficoltà oggettive: è troppo costoso produrre». Il ministro ha ribadito che «tutto il settore dell'auto deve essere ristrutturato profondamente, ma questo non significa che in Spagna si possa produrre quasi il doppio delle auto che si producono in Italia». Anche di questo si parlerà nell'incontro fissato per il primo dicembre con l'amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne, dopo il quale «ci sarà un incontro con il presidente del consiglio e con le parti sociali per esaminare il piano Fiat. Ci stiamo preparando con un insieme di dati comparati con altri paesi, anche sul costo dell'auto».
MENO INCENTIVI ALL'AUTO - Il ministro dello Sviluppo economico ha poi sottolineato che gli incentivi all’auto per l’anno prossimo saranno inferiori perché ci sarà un rientro graduale per non distorcere il mercato. Il sistema di agevolazioni sarà però esteso ad altri settori industriali in crisi: «Ritengo possano essere inferiori all’anno scorso, gradualmente a rientrare - ha affermato il ministro - per non distorcere il mercato. Riteniamo possano essere interessati a questo sistema anche altri settori industriali in crisi come il mobile o gli elettrodomestici». Scajola ha poi spiegato che in Italia «nel 2009 gli incentivi sono serviti a chiudere con una diminuzione delle immatricolazioni del 3% mentre a febbraio, marzo eravamo a -35%. Si profilava un disastro». Le agevolazioni all’auto in Italia, ha aggiunto il ministro, sono state mirate «a una diminuzione dei consumi e delle emissioni, ad un miglioramento dell’efficienza ed hanno dato un risultato migliore di altri paesi europei. La quota Fiat è aumentata sia in Italia sia in Europa». Tuttavia, ha spiegato il ministro, l’Italia deve necessariamente muoversi in linea con le decisioni europee: «Non possiamo muoverci - ha detto - diversamente da altri paesi europei. Se in Ue si ritiene che l’auto è fuori dalla crisi allora anche noi ci fermeremo. Se decidessero di continuare ad incentivare l’auto, faremo altrettanto altrimenti faremmo un danno irreversibile».
SACCONI: «SCAJOLA PARLA PER TUTTI NOI» - «Parla Scajola per tutti noi»: così il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha commentato le dichiarazioni del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, sulla necessità di non far morire lo stabilimento di Termini Imerese della Fiat.

24 novembre 2009
-Giona-
00giovedì 26 novembre 2009 10:45
La replica di Marchionne
www.corriere.it/economia/09_novembre_26/marchionne-scajola-termini-imerese_0bb7f5f4-da65-11de-a7cd-00144f02aa...

nei giorni scorsi il ministro aveva commentato la possibile chiusura dello stabilimento
Marchione a Scajola: chiusura di Termini Imerese non è «follia»
L'amministratore delegato di Fiat: «Il ministro, prima di usare un linguaggio pesante, dovrebbe capire i dati»

TORINO - «Per esperienza mia personale prima di usare un linguaggio pesante come "follia" uno dovrebbe capire i dati». Così l'ad della Fiat Sergio Marchionne ha risposto al ministro Claudio Scajola che, nei giorni scorsi, aveva definito una «follia» l'eventuale chiusura di Termini Imerese.
GLI INCONTRI - Marchionne ha poi sottolineato che «se uno poi li capisce magari tira conclusioni diverse». L'ad della Fiat, parlando a margine dell'udienza del processo sull'equity swap Ifil-Exor, ha infine concluso dicendo: «Aspettiamo il primo dicembre (giorno dell'incontro previsto con Scajola, ndr) e poi anche il 21 (l'incontro con le parti sociali, ndr)».

26 novembre 2009
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Io, pur guidando un'auto FIAT, sostenevo che "se la FIAT affonda, bisogna lasciarla affondare", ma a questo punto lo Stato, dopo che ci ha investito tanti e tanti soldi, ha tutto il diritto di pretendere che almeno i posti di lavoro in Italia non vadano perduti. Invece Marchionne sembra proprio uno di quegli industrialotti furtbetti che prima vanno ad elemosinare soldi dallo stato e poi trasferiscono all'estero le loro imprese. E, comunque la si veda, credo che sia innegabile che sono stati dati fin troppi dei nostri soldi al settore automobilistico.
Malduin
00domenica 29 novembre 2009 03:00
Scajola ha delle ragioni,
ma Marchionne ha ragione.

Speriamo che non finisca con i soliti 300milioni di "prestito a fondo perduto" (aka regalo) alla FIAT per tenere lo stabilimento altri 5 anni.
DarkWalker
00martedì 1 dicembre 2009 14:11
la penso come scajola, la fiat sarebbe già gambe all'aria senza gli aiuti di stato e quindi almeno per quanto riguarda i profili occupazionali le ragioni pubblicistiche devono prevalere su quelle aziendali. E non nel breve periodo ma a medio termine. Se la fiat vuole produrre altrove chieda gli aiuti altrove.
Lux-86
00giovedì 10 dicembre 2009 21:26
la FIAT dovrebbe decidersi: o continua a ciucciare dalla mammella della finanza pubblica, e allora mantiene la produzione in Italia, o si regge sulle proprie gambe e delocalizza dove gli pare. NOn può avere la botte piena e la moglia ubriaca, come si suol dire.
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